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Updated: 2 hours 2 min ago

Vodafone vuole convincere i suoi ex clienti: 200 Giga e minuti illimitati a 9,99€ mensili

Sat, 03/23/2024 - 17:21

Vodafone sta tentando alcuni suoi ex clienti proponendo l'offerta Vodafone Silver al costo mensile di 9,99 euro. In tal senso, gli utenti coinvolti sono quelli che prima di lasciare l'operatore avevano concesso il consenso commerciale. 

Nello specifico, gli utenti interessati riceveranno un messaggio che li invita ad attivare Vodafone Silver in un negozio entro il 27 marzo. Per l'acquisto della SIM non è previsto alcun costo, mentre per l'attivazione occorrerà una spesa di 1 centesimo di euro. Considerando la spesa per il primo mese anticipato, all'inizio il cliente dovrà sostenere un costo pari a 10 euro (non è escluso che ad altri vengano prospettati costi diversi).

Per quanto riguarda l'offerta, Vodafone Silver include minuti illimitati verso tutti i numeri fissi e mobili nazionali, minuti internazionali verso alcuni Paesi esteri, SMS illimitati verso tutti i numeri nazionali e 100 Giga di traffico dati. Tra l'altro, il cliente verrà omaggiato di ulteriori 100 Giga al mese, per un totale quindi di 200 Giga di traffico dati al mese. Passando alla rete 5G, tutte le offerte operator attack disponibili nei negozi, includono anche questa abilitazione, tuttavia non si sa se per la versione winback valga la stessa cosa.

Infine, come già accennato in precedenza, gli utenti avranno a disposizione ogni mese 300 minuti verso i numeri mobili e fisso di tanti Paesi, tra cui Argentina, Francia, Germania, Norvegia, Paesi Bassi, Romania, Portogallo, USA e tanti altri. 

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Microsoft Edge si prepara a ricevere diverse funzioni AI

Sat, 03/23/2024 - 16:11

Microsoft sta investendo sempre più risorse nello sviluppo dell'intelligenza artificiale in Windows 11. In questo contesto, rientra ovviamente Microsoft Edge, che nell'ultima versione stabile ha ricevuto un'interessante funzionalità che riguarda l'editing delle immagini. Nello specifico, fino ad ora per modificare una foto occorre aprirla in una nuova finestra. Con la nuova versione di Edge, invece, sarà sufficiente premere col tasto destro e selezionare dal menu la funzione "Magnify". In alternativa, sarà possibile premere due volte il tasto CTRL e si aprirà una sottofinestra con l'immagine che potrà essere modificata.

 

Prossimamente, Edge riceverà un'altra importante novità, cioè Microsoft Designer (già disponibile sul canale Canary). In questo modo, quando l'utente selezionerà l'opzione "Modifica immagine", Microsoft Designer si aprirà in un sottofinestra nella scheda che metterà a disposizione dello stesso una serie di strumenti con AI (ad esempio rimozione sfondo e sfocatura). Per installare questa funzionalità occorrerà installare Edge Canary e poi:

  • Recarsi nella cartella di installazione di Edge Canary;
  • Accedere alla sezione destinazione e digitare enable-features=msEditImageWithDesigner dopo il percorso;
  • Premere su Applica e poi riavviare Edge Canary.

Infine, su Edge Canary è possibile attivare l'opzione Notebook AI, che performa meglio rispetto alla modalità standard di Copilot visto che supporta prompt più complessi (fino a 18.000 caratteri). La funzionalità, visto che per ora è disponibile solo su Edge Canary, va attivata nel seguente modo: 

  • Recarsi nella cartella di installazione di Edge Canary;
  • Premere col tasto destro su Edge Canary e poi su Proprietà;
  • Accedere nel campo destinazione e digitare enable-features=msEdgeChatNotebookHeaderIcon;
  • Premere il tasto Applica e poi su OK;
  • Riavviare Edge Canary e poi premere sull'icona Copilot;
  • Premere sull'icona con i punti del menu e selezionare l'opzione Notebook.

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Recensione CMF Buds by Nothing: un prezzo incredibile

Sat, 03/23/2024 - 10:30

A differenza di tutti gli altri prodotti Nothing, il packaging dei CMF Buds non è niente di che. Una scatola di cartone con dentro un pezzo di plastica che ospita auricolari e case, due coppie di gommini aggiuntivi e cavetto USB/USB-C. E va benissimo così: sono auricolari estremamente economici, se c'è da risparmiare qualcosa, preferisco che venga risparmiata sul packaging.

Sia auricolari che case sono interamente in plastica: disponibile in tre colorazioni (tra cui anche uno sgargiante arancione), noi abbiamo provato la versione grigio scuro.

La custodia di ricarica è più compatta e comoda di quella dei CMF Buds Pro, ma non rinuncia a un pizzico di eccentricità: nell'angolo, c'è un piccolo disco che ruota. Non ha una vera utilità, ma potreste utilizzarlo come antistress per far ruotare il case. Sulla sezione circolare che ruota ci sono anche due piccoli fori per fissare un laccetto. 

Gli auricolari sono molto leggeri, con linee e forme che riprendono quelle degli altri auricolari Nothing. Sono molto comodi rispetto la media degli auricolari in-ear, e hanno resistenza a polvere e liquidi, con certificazione IP54.

Sui CMF Buds c'è un singolo driver dinamico da 12 mm, con tecnologia Ultra Bass 2.0 e un profilo sonoro di default ottimizzato da Dirac, società specializzata nel tuning audio. La tecnologia usata (nonché il nome del profilo di equalizzazione) è Dirac Opteo: francamente non saprei dire di preciso in cosa consista l'ottimizzazione, ma devo dire che il risultato è apprezzabile.

Di default è attiva la tecnologia Ultra Bass (regolabile su 5 livelli), che personalmente ho preferito disattivare (o tenere a valori molto bassi, 1 o 2). Ridotti i bassi di Ultra Bass, il profilo Dirac Opteo offre un audio decisamente dignitoso, considerando il prezzo.

Il suono mi è parso tendenzialmente più arioso rispetto alla media degli auricolari economici, con una discreta quantità di dettagli, soprattutto nello spettro di frequenze medie e medio-basse (meno sugli alti).

In ogni caso, dall'app è disponibile un equalizzatore che, per quanto basilare, vi permette anche di personalizzare un po' il suono. 

Non aspettatevi miracoli: parliamo pur sempre di un paio di auricolari da trenta euro e con canzoni molto complesse può capitare di sentire un suono un po' "impastato", ma nel complesso poteva andare molto peggio.

L'app di riferimento è Nothing X, la stessa che si usa per gli altri auricolari di Nothing: è veramente molto curata e, oltre all'equalizzatore e alla personalizzazione dei comandi, permette di, attivare la modalità a bassa latenza per giocare, trovare gli auricolari (facendoli suonare) e abilitare il multipoint (ossia Doppia connessione, per collegare le cuffiette a due dispositivi contemporaneamente).

L'ANC fa il suo e non è affatto male per il costo: riesce ad eliminare abbastanza bene i suoni costanti e a bassa frequenza (come quello della metro o di una lavatrice). Sulle voci pecca un po' di più, ma con musica in riproduzione a metà volume e l'ANC attivo si riesce a lavorare anche in un open space affollato.

Per quanto riguarda i controlli, i comandi touch non brillano per affidabilità e può capitare che perdano qualche colpo, ma sono completamente personalizzabili dall'app, con possibilità di configurare il comportamento di doppio tap, triplo tap e tap prolungato per ognuno dei due auricolari.

Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla presenza di Play/Pausa automatico quando si rimuovono e si re-indossano gli auricolari. Una sciccheria per questa fascia di prezzo.

Il Bluetooth è in versione 5.3 e la connessione con lo smartphone è stata sempre immediata e molto solida, anche a parecchi metri di distanza. C'è il supporto a Fast Pair e Swift Pair per l'accoppiamento rapido su Android e Windows, e c'è anche il supporto al multipoint (connessioni simultanea a due dispositivi), che mancava su Buds Pro.

Da un punto di vista di connettività, l'unico problema l'ho avuto con l'app Nothing X su iOS: mi è capitato diverse che l'app non riuscisse a connettersi, costringendomi a dimenticare le Buds dalle impostazioni per poi accoppiarle di nuovo.

microfoni sono molto buoni rispetto la fascia di prezzo: la qualità della voce è abbastanza buona in casa, e anche all'esterno l'algoritmo riesce a isolare abbastanza bene i rumori esterni e dare risalto alla voce. Non sempre la voce è perfettamente chiara, ma tendenzialmente riesce a essere abbastanza udibile: potete farvi un'idea dalla registrazione qui sotto.

Sufficiente l'autonomia: con una singola carica, si arriva a poco più di 5 ore con ANC attivo, e fino a 8 ore senza cancellazione del rumore. Includendo le ricariche fornite dalla custodia, l'autonomia arriva a 18 ore con ANC e 27,5 ore senza. Non manca la ricarica rapida, che garantisce 2,2 ore di autonomia dopo 10 minuti di ricarica.

Il punto di forza degli auricolari è sicuramente il prezzo: appena 31,49€ su Amazon. Per questa cifra, è davvero difficile chiedere di meglio.

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Che succede se il motore va senza AdBlue

Sat, 03/23/2024 - 08:52

Per soddisfare gli ultimi standard di emissioni, le auto diesel moderne utilizzano un fluido chiamato AdBlue. Questo liquido serve ad abbassare il livello degli ossidi di azoto nei gas di scarico, ma con il tempo si esaurisce. L'AdBlue infatti ha un proprio serbatoio e sistema di gestione separato.

Ma quando finisce che succede se il motore va senza AdBlue? Iniziamo con il dire che AdBlue non è un additivo ma un fluido di scarico (Diesel Exaust Fluid, DEF). AdBlue inoltre è in realtà un nome commerciale di una soluzione di urea a elevata concentrazione e acqua deionizzata. Questo liquido è incolore e non tossico, ma corrosivo. 

AdBlue non viene aggiunto al carburante, ma viene spruzzato e miscelato. Ed essendo continuamente utilizzato per ridurre le emissioni inquinanti, ovviamente si esaurisce nel tempo. 

La durata di un serbatoio di AdBlue varia notevolmente tra veicolo e veicolo, e anche stile di guida. Nondimeno, si misura nell'ordine dei migliaia di chilometri. Ma quando si esaurisce, è un problema, perché questo prodotto è stato pensato per far rispettare i limiti di emissioni Euro 6.

Ecco perché è importante non esaurire mai il serbatoio dell'AdBlue. Per questo c'è una spia sul cruscotto che ci avvisa quando è il momento di intervenire, segnalandoci anche l'autonomia rimanente. Ma se finisce è un problema: andiamo a scoprire cosa succede in questo caso.

AdBlue, che poi è il nome di un marchio, è una soluzione composta per il 32,5% di urea e per il 67,5% di acqua demineralizzata. Questo liquido, definito tecnicamente Diesel Exaust Fluid (DEF) viene aggiunto ai gas di scarico. In questo modo trasforma gli ossidi di azoto in azoto e acqua.

Perché è necessario l'AdBlue

Il problema dei motori diesel infatti è che producono un'elevata quantità di ossidi di azoto (NOx), pericolosi per la salute. Gli standard di emissione per le moderne auto diesel sono diventati molto più severi negli ultimi anni, in particolare per questi inquinanti. 

Come funziona l'AdBlue

Ecco quindi che le case automobilistiche hanno cercato di trovare modi per ridurre i livelli di NOx negli scarichi delle auto diesel. Una soluzione è stata di utilizzare un sistema di ricircolo dei gas di scarico per aggiungere aria dall'aspirazione (EGR). Questo sistema aiuta a ridurre la quantità di azoto che diventa NOx, ma non è sufficiente per i limiti Euro 6.

Per questo motivo è stato inventato un altro sistema, che prevede l'aggiunta di una sostanza nello scarico del veicolo. Questa sostanza, una soluzione di urea (32,5%) e acqua (67,5%), se spruzzata ad alte temperature reagisce con i NOx. E grazie a un catalizzatore chiamato SCR (Selective catalyst reduction, riduzione selettiva catalitica), forma azoto e acqua. 

L'AdBlue ha un suo serbatoio

Il problema è che questo sistema ha bisogno di un suo serbatoio separato. E di una pompa di alimentazione, di un dosatore e dei tubi di collegamento. 

Essendo inoltre continuamente spruzzato per essere miscelato nei gas di scarico, si esaurisce. E questo implica il fatto di doverlo riempire. 

Quando dura l'ABlue

L'AdBlue ha un consumo tra 1,5 e 2,5 litri ogni 1.000 km, e con un serbatoio tra 11 e 30 litri ha un'autonomia tra 3.500 e 10.000 km. Nondimeno, quando finisce è un problema: andiamo a vedere cosa succede.

Come abbiamo visto nel capitolo precedente, l'AdBlue è un liquido che serve per rispettare i limiti di ossidi di azoto. Il problema è che questo liquido ha un proprio serbatoio, quindi utilizzando l'auto si consuma. 

L'autonomia è elevata, ma a un certo punto si accenderà una spia sul cruscotto dell'auto che ci avverte di dover fare rifornimento. In genere da quel momento abbiamo circa 2.000 km di autonomia, ma se non rabbocchiamo l'AdBlue possono esserci dei problemi.

Cosa succede quando finisce l'AdBlue

Se non facciamo rifornimento di AdBlue e questo cala sotto un livello o finisce, la prima conseguenza è che il sistema SCR non funzionerà. Quindi la nostra auto potrebbe produrre più emissioni nocive rispetto a quelle per cui è stata omologata. 

Per questo motivo l'auto abbasserà le sue prestazioni, in modo da restare nei limiti delle omologazioni. Quando l'AdBlue finirà, il sistema SCR non funzionerà e l'auto non si avvierà più in caso di spegnimento, ma continuerà ad andare. 

Cosa fare quando l'auto finisce l'AdBlue

Prima di arrivare a questo punto il sistema vi avviserà ripetutamente, a partire da almeno 2.000 km prima di restare "a secco". In alcuni casi vi indicherà anche il numero di avvii rimanenti, escluso lo Start&Stop. In ogni caso se non fate rifornimento prima o poi finirà, ed è una situazione in cui non dovreste mai trovarvi.

Senza AdBlue, l'auto continuerà ad andare, ma se vi fermate non si avvierà più. Ecco perché vi viene indicato il numero di avvii rimanenti. 

L'unica opzione è andare verso un'area di servizio e riempire il serbatoio di AdBlue. Anche se sarebbe meglio fermarsi e chiamare l'assistenza stradale per evitare problemi. Non è inoltre sufficiente aggiungere una piccola quantità, ma deve essere più del minimo indicato.

In caso spegnate il motore e non possiate più avviarlo, dovrete chiamare comunque l'assistenza stradale. In alcuni casi inoltre potrebbe essere necessaria l'assistenza per effettuare un reset della centralina, anche se avete aggiunto il liquido.

Quanto si può andare senza AdBlue

Se finite l'AdBlue, non potrete più avviare l'auto una volta spenta. Se state andando, però, l'auto non si spegnerà e continuerà ad andare. Ma per quanto? 

Prima di tutto, ricordiamo che senza AdBlue le prestazioni dell'auto caleranno drasticamente. In secondo luogo, andare senza AdBlue non è consigliato. Il problema non è il motore, quanto piuttosto il filtro antiparticolato, che potrebbe potenzialmente intasarsi più velocemente.

In alcuni casi potrebbe non rigenerarsi più e se è bloccato oltre un certo livello sarà necessario sostituirlo. E stiamo parlando di un migliaio di euro.  

Tornando alla domanda iniziale, non c'è un limite di chilometri per andare senza AdBlue, ma meno sono meglio è. E ancora meglio è evitare di restare senza AdBlue.

A questo punto vorrete sapere come sapere se manca l'AdBlue. La risposta è semplicissima. Sul cruscotto della vostra vettura diesel con Adblue c'è una spia che vi avvisa quando il liquido si abbassa oltre un certo livello. 

Questa sezione indicherà anche la quantità rimanente del serbatoio di AdBlue, come quello del carburante. E in alcuni casi anche l'autonomia. 

Come abbiamo detto, quando arriverete sotto un certo livello, in genere circa tre litri, di AdBlue, la spia si accenderà. Saprete quindi che dovrete andare a fare rifornimento. Anche perché, con un livello basso di AdBlue le prestazioni dell'auto caleranno. In ogni caso, man mano che il livello del liquido cala gli avvertimenti si faranno sempre più insistenti. 

Senza AdBlue l'auto non si avvierà più in caso di spegnimento. Per questo motivo in alcuni casi vi verrà indicato anche il numero di avvii rimanenti sotto una certa soglia di liquido. 

Il serbatoio dell'AdBlue e quello del diesel sono vicini, anche se quello dell'AdBlue ha un tappo blu. Sebbene difficile potrebbe capitare di sbagliarsi e mettere l'AdBlue nel serbatoio del diesel. 

Che fare? Per prima cosa, non avviate il motore. C'è il rischio che il liquido causi danni al sistema di iniezione dell'auto, alla pompa del carburante e al serbatoio del carburante. Questo è potenzialmente un problema molto costoso e potrebbe anche comportare di dover buttare il motore. 

Lo ripetiamo: non avviate l'auto se vi capita di sbagliare. Chiamate il carro attrezzi e fate portare l'auto in officina per svuotare e pulire il serbatoio del diesel. Costerà un po', ma sempre meno dell'alternativa.

E se dovesse succedere il contrario, ovvero mettere il diesel nel serbatoio dell'AdBlue? La procedura è la stessa: non avviate il motore e chiamate un carro attrezzi per svuotare il serbatoio.

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Volkswagen presenta ID.Buzz GTX, il “Bulli”più potente di sempre

Sat, 03/23/2024 - 07:53

Ecco in rampa di lancia il Bulli più potente di sempre: si tratta dell'elettrico ID.Buzz GTX di Volkswagen. Grazie a due motori elettrici - in totale 340 cv - riuscirà a garantire prestazioni record: da 0 a 100 km/h in appena 6,5 secondi, con la velocità limitata a 160 km/h. La trazione è l'integrale 4Motion mentre la batteria sarà disponibile in due versioni: da 79 kWh e da 86 kWh. 

Sul piano del design, la nuova ID.Buzz verrà equipaggiata con fari Matrix Led e cerchi in lega da 19" (in opzione sono previsti anche quelli neri da 21"). Il mezzo sarà disponibile in tonalità più brillante oppure in rosso (non manca, poi, l'opzione bicolore in grigio). Passando agli interni, i sedili sono un mix tra comfort e sportività (è disponibile anche la configurazione a 7 posti). Spicca, poi, lo schermo touchscreen da 12,9" dell'infotainment - lo stesso dell'ID 3 GTX - equipaggiato con il software più recente di Volkswagen. Il bagagliaio, invece, ha una capacità tra 1.121 e 2.123 litri, con la versione a passo lungo che arriva ad una capacità tra 1.350 litri e 2.460 litri.

Un'altra novità è rappresentato dal tetto panoramico Smart Glass, il più grande mai montato su una Volkswagen. Nell'ambito degli strumenti di assistenza, sono presenti il Park Assit Plus e l'Exit Assist (dedicato all'apertura delle porta in situazioni di pericolo). Infine, per quanto riguarda la capacità di traino, ID.Buzz GTX raggiunge i 1.800 litri col passo normale, 1.600 litri, invece, col passo lungo.

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Il widget Riepilogo e Google Assistant ai saluti: l'ultimo aggiornamento mostra la novità

Sat, 03/23/2024 - 07:00

Lo scorso ottobre, Big G aveva rinnovato graficamente il widget Riepilogo (At a Glance) per tutti i dispositivi Android. In seguito all'ultimo aggiornamento dell'applicazione Google, il widget adesso si presenta con un nome diverso: nello specifico, sparisce il termine ''Assistente'' e ogni riferimento a Google Assistant.

L'aggiornamento, infatti, viene ulteriormente evidenziato dalla descrizione del widget: ''Riepilogo ti mostra quello che ti serve, al momento giusto''. Questa scelta suggerisce che non solo Google non considera più il widget come un estensione dell'assistente, ma alimenta ulteriormente la possibilità che quest'ultimo venga rimpiazzato da Gemini (il quale sarà disponibile anche dalle cuffie).

Questo aggiornamento è visibile con la versione 15.11 dell'applicazione Google e almeno inizialmente, come evidenziato anche da 9to5Google, il widget presentava un bug che non rendeva visibili i tre puntini sul widget stesso.

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Il nuovo display microLED per Apple Watch non s'ha da fare

Fri, 03/22/2024 - 23:25

Il progetto di Apple di produrre in casa dei display microLED per le nuove generazioni di Apple Watch sembra aver fatto la stessa fine della Apple Car.

Stando infatti a quanto appena riferito da Mark Gurman di Bloomberg, Apple avrebbe rinunciato definitivamente al progetto di realizzare in casa dei display microLED per i nuovi Apple Watch.

Attualmente gli smartwatch di casa Apple, o perlomeno le ultime generazioni arrivate sul mercato, hanno integrato un display OLED. Con il salto ai microLED probabilmente Apple intendeva offrire un'esperienza con il display dei suoi smartwatch migliore.

Ma la casa di Cupertino avrebbe definitivamente rinunciato al progetto, essenzialmente per motivazioni tecniche. Secondo Gurman infatti, Apple avrebbe rinunciato a realizzare dei display microLED per Apple Watch a causa della complessità di produzione. Questi componenti infatti richiedono uno specifico procedimento di posizionamento dei pixel nel display. Un processo troppo lungo per le attuali risorse di Apple.

L'azienda di Cupertino sarebbe stata addirittura in possesso del processo di progettazione e produzione dei microLED. Sembra chiaro che però abbia dovuto rinunciarvi per scongiurare ritardi nella produzione dei nuovi Apple Watch.

Si tratterebbe del secondo importante progetto che viene chiuso da Apple nel breve periodo, dopo la notizia della Apple Car tramontata definitivamente.

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Più sicurezza per Google Wallet: ogni pagamento dovrà essere autorizzato

Fri, 03/22/2024 - 23:12

Google Wallet aggiunge un nuovo livello di sicurezza per effettuare pagamenti digitali con il proprio telefono (ecco anche tutti gli smartwatch compatibili con i pagamenti NFC).

Nelle ultime ore infatti sono emerse diverse segnalazioni, anche da utenti europei, in merito alla novità che sta per introdurre Google nel suo Wallet, la piattaforma appunto dedicata ai pagamenti tramite dispositivi mobili.

La novità risiede nell'obbligo di autenticarsi tramite riconoscimento biometrico o tramite PIN ogni volta che si tenterà di effettuare un pagamento tramite Google Wallet sul proprio smartphone.

Questa procedura non è uniforme in tutti i paesi: in alcuni, come Belgio, Francia e Germania, l'autenticazione veniva richiesta soltanto a partire da una certa soglia minima. Sotto tale soglia, non veniva richiesta l'autenticazione per effettuare il pagamento. Questo sembra destinato a cambiare.

Google ha anche emesso un avviso in merito, con il quale avverte gli utenti di Wallet che presto potrà essere richiesta l'autenticazione ogni volta che si effettua un pagamento mobile, indipendentemente dall'importo che si sta pagando.

Insomma, intravediamo una nuova misura di sicurezza per Wallet. Da una parte possiamo capire che questa potrà tradursi in una maggiore scomodità per gli utenti che usano Google Wallet per effettuare gran parte dei pagamenti durante la giornata, dall'altra riconosciamo che si tratta di una misura a tutela degli utenti stessi.

Al momento non abbiamo notato particolari novità sul nostro Google Wallet, ma potrebbe solo essere questione di tempo. 

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Spotify ha un miniplayer tutto nuovo su Windows e Mac: l'avete ricevuto?

Fri, 03/22/2024 - 22:44

Arrivano delle belle novità per tutti gli utenti Spotify, o meglio per coloro che sono abbonati al servizio Premium a pagamento della nota piattaforma di streaming musicale. Arriva il miniplayer.

La novità della quale parliamo riguarda da vicino le app Windows e Mac di Spotify. Queste infatti ricevono ufficialmente un nuovo miniplayer multimediale, in modo da rendere più semplice la gestione dei contenuti musicali di Spotify su PC.

Le immagini che trovate in basso mostrano da vicino di cosa stiamo parlando: il nuovo miniplayer di Spotify è sostanzialmente una piccola finestra flottante di Spotify sull'interfaccia grafica del PC. Questo miniplayer permette di avviare o mettere in pausa l'ascolto, passare alla traccia successiva e a quella precedente. Lo stesso miniplayer mostra le informazioni come titolo, artista e album di ciò che si ascolta.

Il miniplayer di Spotify inoltre è anche compatibile con la personalizzazione delle sue dimensioni. Sarà infatti possibile ridimensionarlo secondo un profilo quadrato, oppure ridurlo a una barra rettangolare.

Lo scopo di questa novità è ovviamente permettere una gestione dei contenuti musicali di Spotify molto più agile, rispetto al caso in cui è necessario aprire l'app per intero, o al massimo interagire con i controlli integrati nell'anteprima dell'app quando si passa con il cursore sull'icona.

Certo c'è da constatare che questa novità arriva a una decade dall'introduzione dello stesso tipo di miniplayer nell'app Apple Music per desktop. Il nuovo miniplayer targato Spotify è in fase di distribuzione automatica a livello globale, per gli utenti Premium. Fateci sapere se l'avete già ricevuto.

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In arrivo le nuove regole per gli autovelox: dove e quando potranno essere usati

Fri, 03/22/2024 - 21:47

Come preannunciato qualche settimana fa, l'attuale Governo sta preparando una stretta all'utilizzo degli autovelox sulle strade italiane. Sarebbe stata infatti completata la bozza del decreto che dovrebbe appunto integrare nuove norme all'utilizzo dei dispositivi per il rilevamento della velocità in Italia.

La stretta sugli autovelox è una novità voluta dall'attuale Ministro dei Trasporti Salvini. L'obiettivo di questo provvedimento è disciplinare maggiormente l'utilizzo degli autovelox sulle strade italiane, in modo da  garantire "un utilizzo conforme a esigenze di sicurezza della circolazione, prevenire gli incidenti e tutelare gli utenti della strada".

Nella pratica, ci saranno più vincoli all'utilizzo degli autovelox per contestare infrazioni del Codice della Strada. Andiamo a vedere quali sono:

  • Gli autovelox potranno essere installati su tratti di strada a elevato livello di incidentalità, documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata sulla base delle condizioni strutturali. In altre parole, si potranno usare soltanto se non vi è possibilità per le forze dell'ordine di fermare il veicolo e contestare l'infrazione. Rimane da capire quali saranno i criteri oggettivi per verificare l'alto livello di incidentalità.
  • Ci dovrà essere la distanza di almeno un chilometro fuori dei centri abitati tra il segnale che impone il limite di velocità e il dispositivo. Nuove distanze minime di segnalazione verranno introdotte anche per gli autovelox nei centri abitati.
  • Divieto di installazione degli autovelox nelle strade in cui vigono limiti di velocità particolarmente ridotta. Ad esempio, nelle strade urbane non si potranno usare autovelox sui tratti in cui il limite è inferiore a 50 km/h.
  • Gli autovelox non potranno essere usati in tratti di strada in cui il limite di velocità è inferiore di più di 20 km/h rispetto al limite caratteristico della strada. Ad esempio, sulle strade extraurbane principali, dove il limite del codice della strada corrisponde a 110 km/h, non potranno essere usati se il limite è imposto a meno di 90 km/h.

Nella bozza definitiva del provvedimento non troviamo uno dei vincoli che erano trapelati in precedenza, ovvero quello per cui non si pagherebbe la doppia sanzione nel caso in cui si prendano due multe nello stesso tratto stradale, in un periodo di tempo di un'ora e di competenza dello stesso ente.

Chiaramente si tratta di una bozza trapelata online, staremo a vedere cosa conterrà esattamente il decreto una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Insomma, si prospetta una riduzione dell'utilizzo degli autovelox, strumenti nati con lo scopo di prevenire incidenti stradali per gli eccessi di velocità. Dati interessanti a proposito di questa tematica arrivano da Bologna, il comune in cui è stato recentemente ridotto il limite sui tratti urbani a 30 km/h. Sembra infatti che tale provvedimento abbia funzionato: gli incidenti sono diminuiti del 16,6%, così come i feriti del 19,4%. Una decisione, quella di Bologna, in controtendenza rispetto a questo decreto, ma che sembra aver incrementato la sicurezza stradale.

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Le novità Disney+ di aprile 2024: in arrivo Wish, Iwájú: City of Tomorrow e Thank You, Goodnight: The Bon Jovi Story

Fri, 03/22/2024 - 21:31

Disney+, la casa dei contenuti Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e Star, ha comunicato le nuove aggiunte al catalogo per il mese di aprile (sapete già come mettere Disney Plus su TV?). Come di consueto, il noto servizio streaming anticipa quali (questa volta non moltissimi) film, serie TV e documentari saranno disponibili nel corso delle settimane successive. Andiamo a vederli nel dettaglio.

Nel film candidato al Golden Globe, Asha e Star affrontano un nemico formidabile – il sovrano di Rosas, Re Magnifico – per salvare la sua comunità e dimostrare che quando la volontà di un umano coraggioso si unisce alla magia delle stesse, possono accadere cose meravigliose. Nella versione italiana del film, la cantautrice Gaia presta la propria voce alla brillant e sognatrice Asha;il conduttore Amadeus interpreta la capretta di Asha, Valentino; e l'attore Michele Riondino presta la propria voce nei dialoghi al potente Re Magnifico.

Thank You, Goodnight: The Bon Jovi Story è una docuserie in quattro episodi che racconta l'epico passato e il futuro incerto di una delle band più riconoscibili al mondo e del suo front-man Jon Bon Jovi. La serie segue la band dal febbraio del 2022 e il suo viaggio in tempo reale, con le sue fasi alterne, mentre i suoi componenti cercano di programmare il loro futuro. Quarant'anni di video personali, demo inedite, testi originali e foto mai viste prima che raccontano il viaggio dai club di Jersey Shore ai più grandi palchi del mondo. La serie rivive i trionfi e le battute d'arresto, i più grandi successi, le più grandi delusioni e i momenti di tensione più conosciuti.

Harriet (Lucy Boynton) scopre che l'arte imita la vita quando si rende conto che alcune canzoni possono trasportarla indietro nel tempo – letteralmente.Mentre rivive il passato attraverso i ricordi romantici con il suo ex fidanzato (David Corenswet), il suo viaggiare nel tempo si scontra con un nuovo interesse amoroso che sta nascendo nel presente (Justin H. Min).

Mentre intraprende questo viaggio attraverso la connessione ipnotica tra musica e ricordi, Harriet si chiede: anche se potesse cambiare il passato, dovrebbe farlo?

I polpi sono come alieni sulla Terra: con tre cuori, sangue blu e la capacità di infilarsi in uno spazio grande quanto i loro occhi. Diretto dal regista premio Oscar e National Geographic Explorer-at-Large James Cameron, il prossimo capitolo del pluripremiato franchise "I Segreti Di" ritorna con I segreti del polpo. Questa serie in tre episodi esplora i loro superpoteri unici, la straordinaria intelligenza e la vita sociale nascosta. Narrato dal pluripremiato attore Paul Rudd e con la partecipazione di Alex Schnell, Explorer di National Geographic, vincitore del Wayfinder Award e comunicatore scientifico, I segreti del polpo avvicinerà più che mai il pubblico a queste creature elusive.

Priyanka Chopra Jonas sarà la voce narrante di questa avvincente storia che racconterà l'animale più venerato e carismatico del nostro pianeta, invitando gli spettatori a immergersi nel viaggio di Ambar, una giovane tigre che cresce i suoi cuccioli nelle incantevoli foreste dell'India. Lo stesso giorno Disney+ proporrà anche il film Tiger – Behind the Scenes . Narrato da Blair Underwood, il film celebra il ritorno di uno degli animali più iconici del mondo.

Ambientata in una futuristica Lagos, in Nigeria, questa emozionante storia di crescita segue Tola (con la voce di Simisola Gbadamosi, nella versione originale), una giovane ragazza dell'isola ricca, e il suo migliore amico, Kole (con la voce di Siji Soetan, nella versione originale), un esperto di tecnologia autodidatta, alla scoperta dei segreti e dei pericoli nascosti nei loro diversi mondi. I registi di Kugali – tra cui la regista Olufikayo Ziki Adeola, il production designer Hamid Ibrahim e il consulente culturale Toluwalakin Olowofoyeku – accompagnano gli spettatori in un viaggio unico nel mondo di Iwájú: City of Tomorrow, ricco di elementi visivi unici e di progressi tecnologici ispirati allo spirito di Lagos. Prodotta da Christina Chen di Disney Animation con una sceneggiatura di Adeola e Halima Hudson, nella versione originale Iwájú: City of Tomorrow vanta anche le voci di Dayo Okeniyi, Femi Branch e Weruche Opia.

La nuova serie originale Disney+ spagnola è un adattamento del libro del giornalista Manuel Jabois, "Nos vemos en esta vida o en la otra", che si basa sull'intervista che Gabriel Montoya Vidal, Baby, gli rilasciò per parlare del suo legame con il più grande attentato jihadista commesso sul suolo europeo l'11 marzo 2004. In quell'anno, Baby era un adolescente di sedici anni che, insieme a Emilio Trashorras, partecipò al trasferimento dell'esplosivo che sarebbe stato utilizzato a Madrid. Baby è stata la prima persona condannata per gli attentati. La sua testimonianza è stata fondamentale nel processo di massa del 2007.

Tracker vede Justin Hartley nel ruolo di Colter Shaw, un individuo solitario e indipendente, dotato di straordinarie capacità di sopravvivenza, che viaggia per il paese in cerca di ricompense. Colter è un tracker, un esperto localizzatore che, con le sue abilità, aiuta cittadini privati e forze dell'ordine a risolvere diversi misteri, mentre affronta anche le sue sfide familiari. La serie si basa sul romanzo bestseller "Il gioco del mai" di Jeffery Deaver.

Decadenza e dissolutezza si scontrano in Vanderpump Villa,un docudrama unscripted che segue lo staff scelto personalmente da Lisa Vanderpump mentre lavorano, vivono e si divertono in un'esclusiva tenuta francese: Chateau Rosabelle.

  • Bluey
    • nuovo episodio "Cesta fantasma" - 7 aprile
    • primo speciale "Il cartello" - 14 aprile
  • American Dad
    • 18esima stagione completa - 24 aprile

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Promozioni Hyundai i10 marzo 2024: prezzi e offerte

Fri, 03/22/2024 - 20:59

La Hyundai i10 più economica del listino - la 1.0 Connectline - costa ufficialmente 17.100 euro ma grazie alle promozioni della Casa coreana valide fino al 29 marzo 2024 sono sufficienti 15.500 euro.

L'offerta, valida in caso di permuta o rottamazione, può diventare ancora più vantaggiosa (15.400 euro) se si aderisce al finanziamento (TAN fisso 4,95%, TAEG fisso 7,14%): anticipo di 4.650 euro, 35 rate mensili da 88,78 euro e una maxirata finale (pari al Valore Garantito Futuro; chilometraggio totale massimo 15.000 km, in caso di restituzione/sostituzione del veicolo 0,10 euro/km di costo esubero) di 9.576 euro.

I pregi
  • Lo sconto di 1.600 euro senza il vincolo del finanziamento è molto interessante.
  • La lunga garanzia di 5 anni a chilometraggio illimitato mette al riparo da molti problemi.
  • La Hyundai i10 è una citycar spaziosa e con un valido sistema di infotainment.
  • La dotazione di serie della Hyundai i10 Connectline è già completa: cerchi in lega da 15", frenata automatica, mantenimento di corsia e sensori di parcheggio posteriori.
I difetti
  • L'offerta è valida esclusivamente in caso di permuta o rottamazione e termina venerdì 29 marzo 2024 anziché sabato 30.
  • Non è chiaro a quanto ammonta lo sconto per chi non ha un usato da permutare o rottamare e non aderisce al finanziamento.
  • Il finanziamento è poco conveniente: acquistando la Hyundai i10 con le rate si supera il prezzo di listino.
  • Non è facile rimanere sotto i 15.000 km percorsi in tre anni: in caso di restituzione del veicolo vi ritroverete un valore garantito futuro più basso rispetto a quanto promesso per via del sovrapprezzo in caso di sforamento della soglia.

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Hyundai i10: le versioni, i prezzi e le rivali

Fri, 03/22/2024 - 19:51

La terza generazione della Hyundai i10 è una citycar coreana a cinque porte.

Una "baby" offerta in tre allestimentiConnectlinePrime e N Line.

Di seguito troverete tutti i dettagli della Hyundai i10versioniprezzi, rivali e chi più ne ha più ne metta.

Le versioni della Hyundai i10 sono tre: Connectline, Prime e N Line.

Hyundai i10 Connectline

Sicurezza

  • 7 airbag (anteriori, laterali, a tendina e centrale)
  • Antifurto con radiocomando a distanza e immobilizer
  • Freni a disco anteriori
  • eCall
  • Sistema di controllo della stabilità (E.S.C.)
  • Sistema di frenata anti bloccaggio (A.B.S.)
  • Sistema di monitoraggio pressione gomme (T.P.M.S.)
  • Sistema di assistenza alla partenza in salita (H.A.C.)
  • Sistema di riconoscimento dei limiti di velocità (I.S.L.A./M.S.L.A.)
  • Hyundai SmartSense (sistema di assistenza anti-collisione frontale con riconoscimento veicoli, pedoni e ciclisti F.C.A., sistema di mantenimento attivo della corsia L.K.A./L.F.A., sistema di gestione automatica dei fari abbaglianti H.B.A., sistema di rilevamento della stanchezza del conducente D.A.W., sistema di riconoscimento presenza passeggeri posteriori R.O.A.)

Meccanica

  • Sistema ISG "Idle Stop&Go System"

Cerchi e pneumatici

  • Cerchi in lega leggera da 15" con pneumatici 185/55 R15
  • Kit gonfiaggio pneumatici

Esterni

  • Luci diurne e di posizione a LED
  • Spoiler posteriore
  • Specchietti retrovisori riscaldabili e regolabili elettricamente
  • Fendinebbia anteriori
  • Maniglie esterne e specchietti retrovisori in tinta con la carrozzeria
  • Griglia radiatore nero lucido

Interni e comfort

  • Alzacristalli elettrici anteriori con funzione Up & Down Safety per guidatore
  • Attacchi Isofix
  • Volante rivestito in pelle
  • Cruise control
  • Presa ausiliaria 12V
  • Sedile guidatore regolabile in altezza
  • Sedile posteriore abbattibile con modulo 60:40
  • Sedili rivestiti in tessuto
  • Sensore crepuscolare
  • Volante regolabile in altezza
  • Sensori di parcheggio posteriori
  • Climatizzatore manuale

Audio/telematica

  • Bluetooth
  • Strumentazione LCD con Cluster TFT centrale da 4,2"
  • Comandi audio al volante
  • Multimedia system con display touchscreen da 8" con connettività wireless Apple CarPlay e Android Auto
  • USB per la ricarica
  • Altoparlanti anteriori e posteriori
Hyundai i10 Prime

La Hyundai i10 Prime costa 1.950 euro più della Connectline a parità di motore e aggiunge:

Sicurezza

  • Freni a disco posteriori

Cerchi e pneumatici

  • Cerchi in lega da 16" con pneumatici 195/45 R16

Esterni

  • Vetri posteriori oscurati
  • Fari alogeni con illuminazione statica degli angoli

Interni e comfort

  • Alzacristalli elettrici posteriori
  • Luce ambiente
  • Interni dedicati
  • Retrocamera
  • Climatizzatore automatico

Audio/telematica

  • Caricatore wireless per smartphone
  • Sistema di navigazione con display touchscreen da 8" con connettività Apple CarPlay e Android Auto
  • Servizi telematici Bluelink
  • Aggiornamenti delle mappe del navigatore tramite rete wireless (OTA)
Hyundai i10 N Line

La Hyundai i10 N Line, disponibile solo con il motore 1.0 T-GDI, aggiunge alla dotazione della Connectline:

Sicurezza

  • Freni a disco posteriori

Cerchi e pneumatici

  • Cerchi in lega da 16" con pneumatici 195/45 R16

Esterni

  • Design N Line
  • Luci posteriori a LED
  • Fari alogeni con illuminazione statica degli angoli
  • Vetri posteriori oscurati
  • Maniglie esterne in tinta con la carrozzeria e specchietti retrovisori neri

Interni e comfort

  • Interni con finiture rosse
  • Pedaliera con finiture in metallo
  • Doppia chiave con telecomando ripiegabile

La Hyundai i10 è lunga 3,67 metri (3,68 la N Line), larga 1,68 metri e alta 1,48 metri.

Il passo è di 2,43 metri mentre il bagagliaio ha una capienza di 252 litri, che diventano 1.050 quando si abbattono i sedili posteriori.

La gamma motori della Hyundai i10 è composta da tre unità 1.0 a tre cilindri:

  • un 1.0 tre cilindri benzina da 67 CV
  • un 1.0 T-GDI turbo tre cilindri benzina da 100 CV
  • un 1.0 tre cilindri GPL da 67 CV

Tutte le Hyundai i10 sono ricche di aiuti alla guida: frenata automatica con riconoscimento veicoli, pedoni e ciclisti, mantenimento della corsia e rilevamento della stanchezza del conducente.

Per quanto riguarda la tecnologia il sistema multimediale con touchscreen da 8" e la connettività wireless Android AutoApple CarPlay è di serie su tutte. La Prime offre in più il navigatore e l'utile caricatore senza fili per smartphone.

Hyundai i10 1.0 Connectline 17.100 euro
Kia Picanto Style 16.900 euro

Hyundai i10 1.0 Prime 19.050 euro
Kia Picanto X Line 19.000 euro
Toyota Aygo X Active 18.400 euro

Hyundai i10 1.0 AT Connectline 18.100 euro
Kia Picanto AMT Style 17.900 euro

Hyundai i10 1.0 AT Prime 20.050 euro
Kia Picanto AMT X Line 20.000 euro
Toyota Aygo X Active S-CVT 19.600 euro

Hyundai i10 1.0 T-GDI 19.050 euro

Hyundai i10 1.0 GPL Connectline 19.000 euro
Kia Picanto GPL Style 19.300 euro

Hyundai i10 1.0 GPL Prime 20.950 euro
Kia Picanto GPL Style 19.300 euro

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Riconoscerete sicuro questa voce che parla di Dragon's Dogma 2

Fri, 03/22/2024 - 18:07

È la voce di Paolo Marchese a dare anima ed atmosfera al trailer di lancio di Dragon's Dogma 2, l'ultima fatica di Capcom della quale vi abbiamo parlato nel nostro approfondimento, curato da Lorenzo. È un filmato molto evocativo, che punta i riflettori sulle caratteristiche principali del gioco, descritte appunto da uno dei più grandi doppiatori italiani.

Per chi non conoscesse il gioco, seguito di un primo capitolo accolto calorosamente dalla critica, si tratta di un'avventura che porta il fantasy alla sua massima espressione: rifresca l'open world dando valore al viaggio in sé, poiché dovrete ingegnarvi nel raggiungere il punto della missione senza l'aiuto di segnalini, strade predefinite e sequenze pre-calcolate. Sì, perché in Dragon's Dogma 2 tutto è imprevedibile: dall'apparizione di enormi mostri, ai fenomeni atmosferici e catastrofici, il gioco ingloba una serie di variabili per rendere il mondo vivo per davvero, differente da giocatore a giocatore.

Altra peculiarità è la squadra, composta da tre "Pedine": una darà il volto al vostro eroe, realizzato attraverso un editor eccezionale, le altre due saranno recuperate dai personaggi creati da altri giocatori, che conterranno al loro interno i dati della partita, appunto, di quel giocatore.

Dragon's Dogma 2 è disponibile nei negozi su PS5 e Xbox Series X a 80,99€, mentre su PC, da Steam, il prezzo è di 64,99€. Potete dare uno sguardo al trailer di lancio qui in basso: buona visione!

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Le prossime versioni di WhatsApp funzioneranno con Telegram (e avranno l'AI integrata)

Fri, 03/22/2024 - 17:43

WhatsApp sarà presto compatibile con app di terze parti, come potrebbero essere Telegram o Signal. A causa del Digital Market App (lo stesso che ha costretto Apple ad aprirsi ad altri store) infatti Meta è al lavoro con l'integrazione delle chat con app di terze parti. Non è ancora ufficiale che Telegram sarà fra le app compatibile, ma è facile pensare che Telegram vorrà cogliere questa palla al balzo, essendo sicuramente la più completa app di chat occidentale (senza contare le super app cinesi come WeChat).

Se ancora siete increduli e pensate ad uno scherzo non è strano. Proprio noi avevamo fatto un pesce d'aprile che parlava dell'integrazione fra Whatsapp e Telegram. Eppure sta succedendo davvero. Il lavoro va avanti da mesi ma oggi grazie a SmartDroid possiamo vedere una demo di dove si troveranno le impostazioni per abilitare questa funzionalità in WhatsApp.

Andando in Impostazioni e poi Account ci sarà un a voce per l'integrazione con app di terze parti. È una voce da abilitare esplicitamente e non sarà quindi una funzione attiva di default per tutti. Un avviso vi farà sapere che WhatsApp non può garantire che le app di terze parti usino i dati come lo fa Meta e pertanto di essere in teoria essere più esposti a messaggi di spam o malevoli. Meta non condividerà il vostro nome e la vostra foto profilo ma ovviamente potete essere raggiunti da messaggi di chat di chi ha il vostro numero di telefono. Anche da parte di chi avevate bloccato su WhatsApp.

Alcune funzioni "avanzate" di WhatsApp non saranno disponibili per queste chat che in WhatsApp rimarranno separate dagli altri messaggi. Per esempio i messaggi effimeri, gli sticker o le reazioni ai messaggi. La funzione a questo punto dovrebbe essere prossima all'arrivo, anche se non c'è ancora una data precisa.

Ma non è l'unica novità in arrivo. Come raccontato da WABetaInfo una funzionalità di AI generativa per le immagini sta per approdare nell'app di messaggistica. Sarà possibile sostituire lo sfondo di una foto, cambiare lo stile dell'immagine o espanderla tutto da dentro il software di Meta, come si vede nello screenshot sotto.

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Recensione Samsung Galaxy S24: non ci sono altri smartphone così

Fri, 03/22/2024 - 17:30

Non abbiamo potuto vedere la confezione di vendita ufficiale di Galaxy S24 ma sappiamo che all'interno è contenuto solo lo smartphone e un cavo USB-C/USB-C. L'alimentatore va comprato a parte ma nel caso l'acquisto fosse fatto su Amazon vi viene omaggiato.

Samsung Galaxy S24 rimane uno dei pochi smartphone compatti in circolazioni. O come preferiamo chiamarli noi "dalle dimensioni umane". Si tratta di una larghezza che supera appena i 7 centimetri di larghezza. Il peso è di soli 168 grammi e lo spessore si ferma a 7,6 millimetri. Ma non è solo questo. Infatti lo smartphone, pur non avendo la finitura in titanio della variante premium comunque è un vero piacere da tenere in mano. La finitura dell'Armor Aluminum 2 e il vetro posteriore Gorilla Glass Victus 2 al tocco sono di altissima qualità e nel mondo Android non ci sono smartphone che trasmettono una sensazione di alta qualità come S24 e S24+.

Nonostante il materiale meno "pregiato" ci sentiamo di preferire questa soluzione di design a quella di Ultra. È vero il bordo "tagliato" ricorda molto iPhone, ma se anche il melafonino è associato al concetto di alta qualità percepita sul design un motivo ci deve essere. In più le dimensioni tascabili sono un plus indubbio per chiunque. Lo smartphone è poi ovviamente ancora una volta resistente ad acqua e polvere secondo lo standard IP68

La scheda tecnica di questo smartphone differisce più di quanto avremmo voluto rispetto a S24 Ultra. Il processore infatti non è della famiglia Qualcomm, ma è il "fatto in casa" Exynos 2400 deca core da 3,2 GHz con GPU Xclipse 940. Si tratta di una buona CPU, che però mostra qualche debolezza rispetto al processore del modello Ultra. Soprattutto sotto stress prolungato questa CPU tende a scaldare più della controparte Snapdragon. Non un difetto che tutti potrebbero notare, ma dopo una sessione di gioco intensiva sentirete un po' di calore sulle vostre mani.

La RAM si ferma a 8 GB, mentre i tagli di memoria interna sono da 128 e 256 GB UFS 3.1 e UFS 4.0, al crescere dello spazio. Questa memoria non è espandibile e secondo noi 128 GB iniziano a diventare un po' pochi su uno smartphone di questa fascia. Buona la connettività: Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.3, NFC e uscita video tramite USB-C 3.2. È presente il supporto per le eSIM, ma non quello per l'ultrawideband. Il lettore di impronte digitali nel display è molto veloce e preciso ed è di tipo ultrasonico.

Non ci sono sensibili novità fra queste fotocamere e quello dello scorso anno. La principale è una 50 megapixel ƒ/1.8 stabilizzata otticamente, affiancata da una grandangolare da 12 megapixel ƒ/2.2 e da una fotocamera zoom 3x da 10 megapixel, sempre molto apprezzata. I due sensori "secondari" soffrono un po' della più bassa risoluzione dei concorrenti che in entrambi i casi permettono di ottenere delle immagini più nitide e soprattutto permettono zoom ancora più "spunti" grazie al ritaglio del sensore a più alta risoluzione. Le foto vengono molto bene, da vero top di gamma e in qualsiasi condizione questo Galaxy S24 si è rivelato un "coltellino svizzero" permettendo di tirare fuori al volo una foto di grande qualità con pochissima fatica. La gestione dei colori e delle luci per esempio è eccellente. Proprio come su S24 Ultra segnaliamo come la gestione del rumore nelle situazioni di luce artificiale o di penombra, potrebbe essere migliore.

Buona anche la fotocamera frontale da 12 megapixel ƒ/2.2. Samsung ancora una volta ha fatto il suo compito, forse con un po' meno sforzo del desiderato, ma comunque ottenendo il suo risultato. Molto bene anche i video in 4K a 60fps registrabili da tutte le fotocamere, anche se durante la registrazione si può passare solo fra la principale e la frontale e non verso la grandangolare o la fotocamera zoom. Questo è però possibile a 30fps. Ci sono anche i video in 8K ed è molto divertente la funzionalità per rallentare di 4 volte i video a 60fps semplicemente tenendo premuto con il dito nel punto da dilatare.

L'editor fotografico è poi arricchito dal Magic Editor di Samsung che permette, questa volta tramite cloud, con il contribuito dall'AI di modificare le foto, eliminando elementi, spostandone altri o ricostruendo i bordi della foto se questa è stata ruotata.

Lo schermo di questo smartphone è ovviamente di dimensioni contenute. Parliamo di 6,2 pollici di diagonale con una risoluzione comunque FullHD+. Lo schermo è dotato di tecnologia AMOLED anche se il refresh rate varia fra 24 e 120 Hz e non scende fino a 1 Hz come altri top o premium. Il display ha una luminosità di picco eccellente che arriva fino a 2.600 nit localmente e in modalità HDR. Lo schermo è come sempre piatto per questo modello e supporta pienamente l'always-on display personalizzabile per mostrare notifiche anche quando lo smartphone è bloccato.

Samsung Galaxy S24 arriva sul mercato aggiornato ovviamente ad Android 14 e con l'interfaccia Samsung all'ultimissima versione, ovvero la One UI 6.1. Si porta quindi in dote tutte le funzionalità di AI che tanto Samsung ha pubblicizzato al lancio di questo smartphone. Le più notevoli sono per esempio quelle per poter tradurre in tempo reale una chiamata in un altra lingua (sia per voi che per l'interlocutore, la tastiera che suggerisce variazioni ai testi che scrivete nelle chat e nelle mail e la trascrizione delle note, che in caso di una nota vocale può anche separare il testo in base all'interlocutore. Tutte queste funzionalità possono funzionare totalmente anche senza l'utilizzo della rete, selezionando l'apposita voce nelle impostazioni. Non sono tool che vi stravolgeranno la vita istantaneamente, ma sono per la prima volta degli strumenti comodi che si integreranno piano piano nella vostra quotidianità. Noi non possiamo per esempio più fare a meno del risponditore virtuale per le chiamate di presunto spam. Rimane, come avevamo già detto con S24 Ultra, il dubbio di cosa succederà dopo il 2025, quando l'azienda non può al momento garantire che rimarrà un servizio gratuito. Pensiamo anche che molto dipenderà da come si muoverà il mercato.

Questa One UI 6.1 non si fa comunque mancare tutte le "altre" funzionalità tipiche del software dell'azienda. Abbiamo la modalità desktop DeX, la barra laterale con la possibilità di aprire le app in finestra, la modalità ad una mano e la possibilità di forzare l'apertura di tutte le app in modalità multischermo.

Ovviamente non potete aspettarvi da uno smartphone di queste dimensioni la stessa autonomia di un S24+ o Ultra, ma la batteria da 4.000 mAh si comporta discretamente. Riuscirete ad arrivare a fine giornata nella quasi totalità dei casi anche se ovviamente un utilizzo intenso andrà a svuotare di riserve più velocemente l'autonomia dello smartphone. Come detto in precedenza la gestione energetica è leggermente peggiore della controparte Snapdragon e questo si ripercuote anche sull'autonomia.

Peccato però soprattutto per la ricarica rapida che si ferma a soli 25W, veramente pochi per un top di gamma del 2024. C'è comunque la ricarica wireless a 15W e quella wireless inversa.

Samsung Galaxy S24 è stato lanciato in Italia a 929€, ma il prezzo è già crollato. Anche perché la cifra richiesta da Samsung è un po' alta per quello che il dispositivo può offrire. Nel momento in cui pubblichiamo sono in corso le offerte di primavera e la versione base è scesa a 799€. Se lo smartphone vi interessa non dovreste farvelo sfuggire.

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Cos'è Adblue, a cosa serve, quanto costa e quando va messo

Fri, 03/22/2024 - 17:14

Se la mobilità sembra sempre più orientata verso i veicoli elettrici, la maggioranza delle auto è ancora a combustione. Negli ultimi anni, però, c'è stata una stretta sempre più severa sulle emissioni dei veicoli, soprattutto diesel. E uno degli inquinanti maggiormente presi di mira dalle norme sono gli ossidi di azoto.

Ecco perché si è cercato un modo per ridurli, e per questo è stato introdotto l'AdBlue, un liquido specifico per i moderni motori diesel. Ma esattamente cos'è l'Adblue e a cosa serve? Andiamo a scoprirlo, oltre a vedere quanto costa, quando e come va messo, e cosa succede se non lo si mette. 

Con l'introduzione degli standard Euro 6, infatti, si sono resi necessari dei tagli delle emissioni degli ossidi di azoto (NOx). E una delle soluzioni maggiormente efficaci è stata la riduzione selettiva catalitica (SCR).

Questo metodo consente di ridurre le emissioni di ossidi di azoto fino al 90% ed è quindi il sistema più utilizzato. Conosciuto anche come Diesel Exaust Fluid (DEF), AdBlue è un liquido incolore, non tossico e dovrà essere ricaricato di tanto in tanto.

Le moderne auto diesel hanno anche una spia nel cruscotto per segnalare se stai esaurendo, proprio come capita con l'olio. A questo punto dovete ricaricare i livelli AdBlue, oppure farlo fare nei centri assistenza.

Andiamo quindi a scoprire tutti i dettagli di questa tecnologia in uso da molto tempo, almeno nei veicoli pesanti.  

Come abbiamo anticipato nell'introduzione, la necessità di ridurre le emissioni ha portato a standard sempre più rigidi. In particolare contro l'ossido di azoto.

I pericoli degli ossidi di azoto

L'ossido di azoto è un gas nocivo che può danneggiare il sistema respiratorio umano, riducendo la funzione polmonare. Inoltre aumenta l'esposizione agli allergeni e il rischio di malattie respiratorie.

Questo inquinante promuove la formazione di inquinamento da particolato fine e ozono del suolo. Quindi è dannoso sia per la salute che per la vegetazione.

Perché è stato introdotto l'AdBlue?

Con l'Euro 6, si è reso necessario un calo del 67% degli ossidi di azoto (NOx) nelle emissioni di scarico dei diesel. Le case automobilistiche hanno trovato due modi per soddisfare questi standard. Il primo è stato la riduzione selettiva catalitica (SCR) e il secondo il ricircolo dei gas di scarico (EGR).

La prima misura, molto più efficace e utilizzata, sfrutta un fluido di scarico, chiamato AdBlue. Questo è usato per rompere gli NOx nei gas di scarico in elementi innocui prima che venga espulso dall'auto.

Il secondo sistema, che non utilizza AdBlue, sfrutta un sistema di ricircolo. La soluzione consente di sostituire parte del gas di scarico con aria di aspirazione. Riducendo così la quantità di azoto che può essere trasformata in NOx. Ma non è sufficiente a rispettare i limiti di NOx di 80 mg/km, e per questo è stato introdotto l'AdBlue.

Cos'è l'AdBlue

Il termine AdBlue è un marchio mondiale dell'Associazione tedesca dell'industria automobilistica (VDA). Questo prodotto si riferisce a un DEF (Diesel exaust fluid) prodotto in conformità con le specifiche ISO 22241

AdBlue è una soluzione di urea e acqua utilizzata nei motori diesel più moderni. Usato prima per i veicoli pesanti (dal 2010) e poi per i veicoli commerciali (da gennaio 2016), serve per ridurre le emissioni di NOx. E garantire la conformità ai requisiti Euro 6.

AdBlue non è un additivo per il carburante in senso stretto in quanto non viene aggiunto al diesel. Viene invece aggiunto al gas di scarico dopo la combustione.

Questo liquido inodore, incolore, non infiammabile e non tossico, è composto per il 32,5% di urea e per il 67,5% di acqua demineralizzata. L'AdBlue viene aggiunto ai gas di scarico, trasformando gli ossidi di azoto in azoto e acqua. 

Ci sono diversi tipi di AdBlue?

Sul mercato potete trovare nomi diversi per l'AdBlue, come Bluedef, BlueTec e così via. Tutti però dovrebbero contenere la stessa soluzione di 32,5% di urea e 67,5% di acqua deionizzata.

Il marchio AdBlue dell'Associazione tedesca dell'industria automobilistica soddisfa questi requisiti, mentre altri non è detto. Quindi dovete controllare.

Non è un additivo: c'è bisogno di un sistema a parte

L'AdBlue non è un additivo da aggiungere al carburante, quindi, ma necessita di un proprio serbatoio. Oltre a questo, il sistema è composto anche di una pompa di alimentazione e di un dosatore. 

L'AdBlue serve quindi per ridurre le emissioni di ossidi di azoto nei gas di scarico dei diesel. Andiamo a vedere come fa.

Come funziona l'AdBlue

AdBlue funziona insieme ai sistemi di riduzione selettiva catalitica (SCR, Selective catalyst reduction) del motore del veicolo. In concerto, questo sistema consente di ridurre le emissioni di gas di ossido di azoto (NOx).

Il funzionamento è tanto semplice quanto efficace. Dopo che il gas di scarico passa attraverso il filtro antiparticolato diesel, viene miscelato con l'AdBlue.

Il meccanismo si basa sul fatto che sopra i 200 °C e in presenza di vapore acqueo l'urea si trasforma in ammoniaca e anidride carbonica. L'ammoniaca reagisce con i NOx nel flusso di scarico, neutralizzandoli per formare azoto (N2) e vapore acqueo, entrambi innocui. Non solo, ma questo consente di ridurre anche il consumo di carburante del 2-6%.

Qual è l'efficacia dell'AdBlue?

I sistemi AdBlue e SCR sono altamente efficaci ,in quanto consentono di ridurre le emissioni di NOx fino al 90%. Inoltre riducono anche le emissioni di idrocarburi e monossido di carbonio del 50-90% e le emissioni di particolato del 30-50%.

L'AdBlue è quindi un liquido che attraverso un sistema apposito viene spruzzato e miscelato con i gas di scarico. Viene da sé che con il tempo il serbatoio dell'AdBlue si svuoterà e dovremo riempirlo.

Quando si accende la spia dell'AdBlue

Come abbiamo già spiegato, le auto diesel con AdBlue presentano una spia luminosa sul cruscotto dell'auto. Quando il liquido sta per finire (almeno 2.000 km prima che questo avvenga) si accende, indicando anche l'autonomia residua. 

A questo punto dovremmo provvedere a rabboccare il serbatoio. 

Quanto è capiente il serbatoio di AdBlue

Il serbatoio di AdBlue varia a seconda del modello dell'auto. Può andare da 11 a 30 litri, il che ovviamente influisce sul numero di chilometri che si possono fare con un pieno di AdBlue.

Quanti chilometri si possono fare con un pieno di AdBlue

Non è possibile definire con esattezza quanti chilometri si possono fare con un pieno di AdBlue. Il numero dipende infatti dal modello dell'auto, dal motore, dalla capacità del serbatoio e dallo stile di guida. 

Mediamente, l'AdBlue ha un consumo tra l'1% e il 6% di quello del gasolio, e tra 1,5 e 2,5 litri ogni 1.000 km. Questo significa che un serbatoio di AdBlue può durare tra 3.500 e 10.000 km. 

Cosa succede se non metto l'AdBlue

Senza l'AdBlue il catalizzatore SCR non funziona e la vostra vettura non rispetterà le norme antinquinamento. Se state per finire l'AdBlue la spia sul cruscotto si accende, e gli avvisi si faranno più insistenti. 

A un certo punto vedrete il numero di avviamenti ancora consentiti, esclusi quelli dello Start&Stop. La legge prevede infatti che se esaurite l'AdBlue non potete avviare il motore, cosa che non avviene con i nuovi motori Euro 6.

Potete però continuare a guidare, ma tenete presente che una volta spento il motore avrete bisogno di portare l'auto in officina. Questo perché non sarà sufficiente rimettere l'AdBlue ma dovrete fare anche il reset della centralina.

Se comprate l'AdBlue in autonomia vi costerà meno, e spenderete meno in proporzione alla quantità che acquistate. Anche dove lo comprate può avere una sua importanza, se online, in un negozio di ricambi o al supermercato.

Quanto costa l'AdBlue al litro

Una tanica di AdBlue da 10 litri nel momento in cui scriviamo può costare tra 1,6 e 2,4 euro al litro, ma perché c'è stato un aumento. Fino a poco fa, la stessa quantità costava infatti meno di 10 euro, per un prezzo al litro quindi inferiore all'euro. 

I prezzi all'ingrosso o per quantità maggiori ovviamente sono più bassi, nell'ordine dei 70 centesimi al litro. Ricordiamo inoltre che un serbatoio di AdBlue è tra gli 11 e i 30 litri. 

Perché sono aumentati i prezzi

Il motivo di questo aumento di prezzo è dovuto all'innalzamento del prezzo del metano, da cui si estrae l'idrogeno per produrre l'urea. Il maggiore produttore di urea è la Cina, che ha ridotto le esportazioni. Questo ha alzato i prezzi del 50% e le aziende europee sono andate in perdita, quindi hanno sospeso la produzione di AdBlue. Alzando i prezzi e rendendo il liquido più raro.  

Quando comprate l'AdBlue inoltre dovete tenere presente sempre che sulla confezione sia indicata la certificazione ISO 22241. Un AdBlue non conforme non solo potrebbe danneggiare il veicolo, ma anche mettervi a rischio di sanzioni.

Come abbiamo specificato nel capitolo precedente, avete diverse opzioni per comprare l'AdBlue. Il liquido si trova in taniche di diverse dimensioni nei negozi per ricambi per auto, nelle stazioni di servizio o anche nei supermercati.

In alternativa, potete acquistarlo anche online, dove a volte potreste trovare notevoli sconti, o direttamente nei distributori. Anche Google Maps vi può aiutare: basta inserire Distributori AdBlue nella ricerca. A questo punto vi verranno indicate le aree di servizio con i distributori AdBlue nelle vicinanze.

Tenete sempre presente quando acquistate una tanica di controllare la presenza della certificazione ISO 22241.

Il modo più semplice per fare il pieno dell'AdBlue è farlo in autonomia. L'AdBlue infatti si riempie come la benzina, attraverso un tappo blu vicino a quello del carburante. 

Il rifornimento è piuttosto semplice, ma è bene sempre usare una certa cautela e indossare guanti e occhiali. L'AdBlue infatti contenendo un'alta percentuale di urea è un prodotto corrosivo.

Se utilizzate una tanica, sfruttate il mescitore che in genere trovate nella confezione in modo da evitare fuoriuscite. In alternativa, se fate il pieno alla stazione di servizio, potete utilizzare la pompa apposita, molto simile a quella del diesel.

In alcuni casi, potrebbe essere necessaria una chiave apposita per aprire il serbatoio di AdBlue, e quindi avrete bisogno di assistenza.

L'AdBlue è semplice da usare, e l'unica accortezza è tenere il serbatoio pieno e usare un liquido certificato. Vediamo però di rispondere ad alcune domande o risolvere i problemi che potreste incontrare.

Perché la spia AdBlue non si spegne?

Se si accende la spia dell'AdBlue, significa che il serbatoio si sta svuotando, e l'unico modo per spegnerla è quindi fare il pieno. Come abbiamo anticipato, non potete riavviare un motore con il serbatoio dell'AdBlue vuoto, ma ci sono stati casi di manomissioni. 

Sappiate che queste pratiche non sono legali perché infrangono l'articolo 78 del Codice della Strada (modifica del veicolo). Le sanzioni prevedono una multa fino a 431 euro e il ritiro del libretto dell'auto.

Perché AdBlue cristallizza?

L'AdBlue può cristallizzare (e non congelare) a temperature inferiori a -11°C. Questo può capitare se fa molto freddo e non si usa molto l'auto, ovvero con soste frequenti o veicolo fermo.

Il sistema spruzza il liquido sui gas di scarico, ma se questi sono tiepidi l'urea non reagisce con l'ossido di azoto e cristallizza. I cristalli cianurici possono ostruire il sistema SCR e quindi non far ripartire il veicolo.

In queste condizioni può essere utile usare degli additivi. Questi abbassano la temperatura di cristallizzazione dell'AdBlue ed evitano problemi.

Si può fare in casa AdBlue?

Se leggendo la composizione dell'AdBlue avete pensato di poterlo fare in casa, sappiate che non è una buona idea. Comprare l'urea tecnica e mischiarla all'acqua distillata non costerebbe molto meno. Inoltre potreste non rispettare le concentrazioni di legge, e quindi danneggiare il veicolo o rischiare di incorrere in sanzioni.

Cosa succede se non si mette AdBlue?

Come abbiamo spiegato nel capitolo dedicato, l'AdBlue ha una spia che vi avvisa quando il serbatoio sta per svuotarsi. Quando è vuoto potete continuare a guidare ma una volta spento il motore non si riavvierà.

A questo punto dovrete portarlo in officina con un carro attrezzi, perché dovete riempire il serbatoio e fare il reset della centralina.

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Novità tech della settimana: il turbo aspirapolvere, lo smartwatch con la ghiera ballerina e un bel gioco

Fri, 03/22/2024 - 16:29

Nella settimana delle offerte di primavera Amazon abbiamo comunque recensito alcuni dispositivi molto interessanti, che come ogni volta riassumiamo nella nostra rubrica del venerdì.

Dyson: un nome, una garanzia. Garanzia di dispositivi estremamente curati, estremamente efficaci, ma anche dal prezzo elevato. Non fa eccezione questa Dyson V15s Detect Submarine, una scopa elettrica molto potente, con un sacco di accessori inclusi e che volendo può anche fare da lavapavimenti. Al netto del prezzo però, ci sono alcuni altri limiti dei quali discutiamo nella nostra prova.

RECENSIONE Dyson V15s Detect Submarine

Uno degli ultimi smartwatch di Xiaomi, Watch S3 si distingue per la presenza di HyperOS, anziché Wear OS, e per le sue ghiere intercambiabili, alle quali si abbinano automaticamente anche delle watch face. È tutto molto fluido, ma la differenza in quanto al supporto app per ora si fa sentire, anche se il prezzo è buono.

RECENSIONE Xiaomi Watch S3

Come dice la nostra recensione già nel titolo, Rise of the Ronin è un Elder Ring, ma più facile. Si tratta di un gioco ruolo / azione per Playstation, molto adrenalinico e con una progressione ben studiata, anche se la grafica non è certo next gen e alcuni particolari (come parte della trama) lasciano un po' a desiderare.

RECENSIONE Rise of the Ronin

A volte le soluzioni semplici sono le migliori. Prendete per esempio il classico televisore con audio piatto. Mettiamo che vogliate migliorarlo, ma senza spendere un patrimonio in soundbar, perché quelle davvero buone rischiano di costare più del TV stesso. Ecco che questa coppia di speaker Majority potrebbero fare proprio al caso vostro. Sono potenti, hanno sia cavo che Bluetooth e la qualità costruttiva è buona. E dulcis in fundo, costano meno di 100 euro!

RECENSIONE Majority D80

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Google ha scelto: da giugno stop ad app e watchfaces di terze parti sui Fitbit

Fri, 03/22/2024 - 16:25

Google ha ufficializzato che tra pochi mesi non sarà più possibile installare app e watchfaces di terze parti su tutti gli smartwatch FitBit utilizzati in Europa. In una pagina di supporto aggiornata, infatti, il colosso di Mountain View ha comunicato la sua intenzione di rimuovere tutte le app di terze parti e i quadranti dell'orologio dai dispositivi Fitbit.

Tutto ciò si concretizzerà a giugno, anche se non si sa ancora se gli utenti saranno ancora in grado di utilizzare app e quadranti che già hanno installato sui propri dispositivi. Inoltre, la società ha affermato che questa decisione è stata scaturita dai "requisiti normativi", riferendosi probabilmente alla legge sui mercati digitali dell'UE oppure ad un'altra recente normativa. Tuttavia, il motivo preciso non è stato ancora rivelato da Google.

I dispositivi interessati saranno: 

  • Fitbit Sense 2
  • Fitbit Versa 4
  • Fitbit Sense
  • Fitbit Versa 3
  • Fitbit Versa 2
  • Fitbit Versa Lite
  • Fitbit Versa
  • Fitbit Ionic.

Infine, Google, nella sua pagina di supporto, ha scritto: "A seguito di un'attenta valutazione dell'impatto dei nuovi requisiti normativi, abbiamo deciso di rimuovere app e quadranti orologio di terze parti dalla galleria di app Fitbit per gli utenti nello Spazio economico europeo a giugno 2024. Puoi continuare a scaricare e installare app di terze parti fino a questa data. Successivamente, avrai accesso a una selezione di app Fitbit e Google. Gli utenti in altri paesi non saranno interessati".

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Google chiede se vuoi collegare i suoi servizi: cosa significa?

Fri, 03/22/2024 - 15:31

Google continua ad adeguarsi al Digital Markets Act imposto dall'Unione Europea, e l'ultima novità riguarda la condivisione di dati tra i molti servizi dell'azienda; o meglio tra alcuni di essi in particolare.

Chi abbia aperto Google Maps, YouTube, Chrome e altre app su Android nelle ultime ore avrà probabilmente ricevuto un avviso, nel quale si chiede all'utente il permesso per collegare alcuni servizi Google. Questi sono:

  • YouTube
  • Ricerca
  • Google Play
  • Servizi pubblicitari
  • Chrome
  • Google Shopping
  • Google Maps

Ma cosa vuol dire "collegare tra loro" questi servizi? Se collegati, essi potranno condividere dati tra loro e con tutti gli altri servizi Google collegati, per vari scopi. Tra questi ci sono la personalizzazione delle pubblicità e la misurazione delle performance delle stesse, lo sviluppo dei servizi Google stessi, e altre finalità descritte nelle norme sulla privacy di Google, dove è anche indicato quali dati vengono utilizzati.

Indipendentemente dalla scelta dell'utente, i servizi Google potranno comunque condividere dati tra loro per prevenire attività fraudolente e usi impropri. Potranno però farlo anche per aiutare l'utente a "completare attività in modo efficace e per determinati altri scopi", anche se i servizi non sono collegati tra loro. Quest'ultima parte, come avrete già capito, è un po' nebulosa.

In ogni caso il permesso può essere concesso e revocato in qualsiasi momento nelle impostazioni del proprio account Google.

Se aveste quindi ricevuto avvisi simili a quelli che trovate negli screenshot qui sotto, ora sapete perché. Se concederli o meno è un segreto tra voi e Google.

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