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Siete disposti a spendere 40€ per il ritorno di un classico, anche se dura meno di un film?
Quando mi chiedono qual è stato il primo gioco a cui io abbia mai giocato, rispondo di getto sempre "Contra", anche se non è propriamente vero. Del resto, la mia prima console è stata lo ZX Spectrum, console sulla quale non c'era, ma Contra dell'87, sul NES, è quello che ricordo di aver giocato davvero. E con "giocato davvero" intendo finito, rifinito, gustato con amici, fratelli e cugini. Il suo ritorno con Contra: Operation Galuga è dunque ben voluto da me e da migliaia di giocatori scottati da un orrendo Rogue Corps del 2019 che aveva disatteso le aspettative.
Per chi non l'avesse mai sentito nominare, Contra è il capostipite del run-and-gun, genere molto popolare all'epoca, ulteriormente diffuso negli anni grazie ai cabinati arcade. Questo Operation Galuga ne riprende il medesimo spirito, ponendosi a metà strada tra un rifacimento ed un seguito, considerando la presenza di alcuni livelli simili nella struttura al primissimo capitolo.
Tagliamo però la testa al toro: in quanto run-and-gun, Contra: Operation Galuga può essere terminato in circa due ore, anche meno se si decide di saltare i filmati, sorprendentemente lunghi se, appunto, si considera il genere d'appartenenza. Nonostante la longevità ridotta e i valori produttivi tutto sommato modesti, Konami ha scelto di piazzare il gioco a 39,99€, una cifra esosa per una produzione di questo tipo.
Al di là del discutibile prezzo di lancio, l'operazione di WayForward può dirsi un successo, almeno in parte. Le aggiunte del doppio salto e di un'azione speciale, come lo scatto e la scivolata, hanno migliorato la mobilità dell'eroe senza intaccare il bilanciamento dell'azione, che rimane serrata, a scorrimento laterale e piena di proiettili da schivare.
Anche le iconiche armi hanno subito un'evoluzione, visto che la raccolta doppia di un'arma la potenzia ulteriormente: è così che il lanciafiamme aumenta la sua portata, il mitra spara più proiettili e il lanciamissili incrementa i suoi danni. Le stesse armi, poi, possono essere consumate per attivare un super potere, come scudi o droni di soccorso, i quali sono in grado sovvertire l'esito di una battaglia.
Addirittura vi è anche un sistema di abilità, sebbene sia molto semplicistico. Nel corso del gioco, infatti, potrete accumulare dei crediti spendibili nell'apposito negozio per sbloccare talenti extra, come una maggiore barra della vita o una partenza agevolata del livello con un'arma speciale in mano. Nulla di stravolgente, sia chiaro, ma è un elemento gradito, anche perché se ne possono equipaggiare un massimo di due, offrendo un minimo di strategia su cosa indossare, e cosa no.
Insomma, ci sono piccole evoluzioni alla formula di base che, oltre a funzionare molto bene, la vanno a migliorare. Contra: Operation Galuga è un piacere da giocare e gli otto livelli dell'avventura principale sono vari e davvero ben confezionati, in pieno stile "fantamilitare" e nostalgico: c'è il livello nella giungla, nella neve, quello nelle rovine con le trappole, persino a bordo delle moto. È Contra nella sua forma più pura e sono sicuro che piacerà così com'è.
La delusione deriva dal fatto che la longevità sia molto ridotta. Certo, fa capolino una modalità arcade giocabile in quattro giocatori in contemporanea che taglia i filmati della storia per dare spazio solo e soltanto al gameplay puro, e non manca qualche personaggio sbloccabile in più rispetto ai soliti Bill e Lance, ma si sente davvero l'esigenza di uno sforzo creativo maggiore, soprattutto in virtù del prezzo di lancio tutt'altro che giusto. I veterani lo giocheranno e rigiocheranno, anche grazie ad una modalità sfida che inanella specifiche sezioni dei livelli sotto condizioni estreme, ma tutti gli altri vorranno giustamente qualcosina in più.
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Shein: una nuova truffa mette in pericolo gli utenti, fate attenzione
Fare shopping online è diventato così comune che andare in giro per negozi non ha più lo stesso sapore. La comodità di eseguire ordini direttamente dai propri dispositivi non ha eguali e riceverli a casa nostra ci rende le cose molto più semplici. Anche nel caso in cui non fossimo soddisfatti, la possibilità di poter fare il reso ci dona la certezza di non star gettando al vento il nostro denaro e di avere un’alternativa a disposizione. Vogliamo parlare di prezzi? Su Shein, ad esempio, possiamo comprare tante cose pur spendendo poco. Poter pagare con pochi click, inoltre, ci risparmia anche dal dover prendere la nostra carta ogni singola volta, ma le transazioni così semplici, cosa di cui pochi sono a conoscenza hanno dei rischi.
Le truffe negli acquisti su Shein ed altre piattaforme online sono sempre più comuni e pericolose. Le segnalazioni crescono ogni giorno ed anche noi italiani potremmo incapparci facilmente. I malviventi utilizzano metodi raffinati ed ingannevoli con l’intento di accedere ai nostri dati personali e di arrivare ai nostri conti. Per non cadere nelle loro trappole, essere a conoscenza delle eventuali truffe è diventato essenziali, specialmente quando usiamo le informazioni bancarie o postali. Ciò che consigliano le autorità è di verificare il brand o il sito e di controllare che l’URL sia ufficiale.
Fate attenzione alle pagine buono sconto di SheinProprio di recente, Shein è finita sotto i riflettori per truffe online. Questo marchio cinese, famosissimo per la vendita a basso costo, è diventato strumento di hacker che cercano di trarre vantaggio dagli utenti. La tattica usata più diffusa è la manipolazione dei link associati alle promozioni di Shein. Questi link portano direttamente su pagine web fasulle create di proposito.
Per proteggersi dalle truffe online è consigliabile utilizzare carte prepagate piuttosto che quelle collegate ai conti correnti, caricando solo le cifre piccole o specifiche a seconda degli acquisti che si vogliono fare. Con questa metodologi si limita il rischio di perdite finanziarie. Qualunque operazione si faccia, che sia Shein o un’altra piattaforma, è importante essere cauti. Attenzione soprattutto alle pagine promozionali, sappiamo che gli sconti fanno gola, ma il rischio è troppo alto.
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iPhone 16 Pro con 256 GB e allo stesso prezzo? No, non è vero
Nei giorni scorsi si è diffuso online un rumor incredibile (letteralmente) riguardo iPhone 16 Pro. Apple avrebbe deciso di partire da 256 GB di spazio di archiviazione per il modello base.
Il problema è che la fonte di questa "notizia" non aveva alcuna prova concreta a sostegno di questa ipotesi, né era un leaker così noto da potergli credere sulla fiducia. Eppure "il rumor" si è diffuso al punto che qualcuno parlava anche di prezzo inalterato rispetto al passato, quasi fosse una certezza. Peccato però che nel frattempo anche il primo sito su cui era stata riportata la notizia abbia già preso le distanze.
Non ci sarà un iPhone 16 Pro da 256 GB senza rincari. O meglio, non abbiamo alcuna prova che ci sarà davvero un simile telefono a marchio Apple il prossimo autunno. Possiamo sperarci? Certo, come possiamo sperare di vincere alla lotteria, ma questo non lo renderà per forza concreto.
Detto questo, iPhone 15 Pro Max ha già fatto il salto a un minimo di 256 GB, quindi c'è la possibilità concreta che lo faccia anche il 16 Pro, ma è solo una possibilità per adesso, come decine di alter cose che Apple potrebbe fare con i suoi prossimi iPhone. Potremmo anche provare a indovinare quali, ma anche se dovessimo indovinare questo non farebbe di noi dei leaker. E nemmeno degli oracoli.
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Nucleare: il ritorno in Italia per contrastare il cambiamento climatico
Il tema del nucleare è entrato nuovamente, e forse anche con più forza, a far parte dei dibattiti riguardanti l’approvvigionamento del nostro Paese. La stessa Presidente Meloni ha ribadito più volte la sua posizione positiva verso l’uso di questa fonte. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha ribadito ancora una volta la sua importanza durante il convegno “Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico” tenutosi all’Università di Pavia.
Per il ministro e il governo in generale, il nucleare potrebbe essere la risorsa migliore se si vuole riuscire a contrastare con più forza il cambiamento climatico. Il suo utilizzo permetterebbe anche all’Italia di giungere finalmente all’indipendenza energetica. Il governo, in realtà, già si sta muovendo verso questa fonte energetica. Ha infatti proposto ad inizio anno l’adozione dei Small Modular Reactors (SMR). Si tratta di reattori nucleari di piccole dimensioni capaci di produrre energia emettendo basse quantità di carbonio.
Il nucleare è pericoloso o no? Il parere del governoIl nucleare è già sparso in tutta Europa ed è uno dei metodi più sfruttati perla produzione energetica, con il 20% dell’energia. Il ministro Pichetto ha spiegato che il procedimento che porterebbe al ritorno al nucleare anche in Italia avverrebbe con modalità molto diverse rispetto al passato. Ora si avrebbe una maggiore attenzione alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale. Il nucleare, per il governo italiano, potrebbe anche consentire il raggiungimento dell’obiettivo di non dover usare più il carbone e al non dover più sacrificare il nostro territorio.
Il ministro ha evidenziato che l’Italia ha bisogno di molta energia per riuscire nell’intento di rivoluzionare il sistema produttivo e che il nucleare potrebbe essere lo strumento maggiormente efficiente per avere tale trasformazione. Il a tale fonte porta inevitabilmente alla nascita di preoccupazioni sulla sicurezza e sulla gestione dei rifiuti nucleari, aspetti su cui il governo non ha ancora espresso le sue intenzioni. Il nucleare potrebbe essere effettivamente una buona alternativa, bisognerebbe “solo” creare delle strategie che tengano conto degli effetti della costruzione dei reattori a lungo termine.
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High-Priority PuTTY Vulnerability Threatens Server Access Security
PuTTY’s security flaw (CVE2024-31497) in ECDSA P521 keys risks private data exposure. Urgent update is needed.
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Pixel 8a si mostra in tutti e quattro i suoi colori: quale preferite?
La serie Pixel A ogni anno riesce ad avvicinare diversi utenti, soprattutto grazie ad un rapporto equilibrato tra prezzo finale e prestazioni. L'ultimo dispositivo della serie sarà Pixel 8a, che dovrebbe essere lanciato durante il Google I/O del prossimo 14 maggio. Tra le ultime indiscrezioni, oggi è circolata quella relativa ai colori in cui sarà disponibile lo smartphone di Google.
Il leaker Arséne Lupin, infatti, ha condiviso i render dei modelli di Pixel 8a in tutti e quattro le tonalità disponibili: Obsidian, Mint, Porcelain e Bay. La prima è una colorazione piuttosto scura, quasi nera; la seconda invece richiama un verde molto acceso, mentre Porcelain è tendente al colore bianco. Bay, infine, è dedicata agli utenti che amano l'azzurro deciso già visto su Pixel 8 Pro.
Passando al design, si può osservare che le voci trapelate in passato sono confermate, con uno spiccato richiamo alla serie principale di Pixel 8. La barra della fotocamera, ad esempio, è piuttosto sporgente, così come i bordi che risultano abbastanza arrotondati.
Passando alle specifiche, il processore scelto dovrebbe essere il Tensor G3, affiancato a 8 GB di RAM ed a 128 GB di memoria interna. La batteria avrà una capacità di 4.500 mAh, con supporto alla ricarica da 27 W. Il comparto fotografico includerà il sensore principale da 64 MP ed una lente grandangolare da 13 MP. Il display, invece, dovrebbe avere una diagonale da da 6,1" full HD+ e refresh rate fino a 90 Hz.
Infine, come accennato all'inizio, Pixel 8a dovrebbe essere lanciato durante il Google I/O di maggio. Sul prezzo di vendita ancora non ci sono dettagli precisi, tuttavia si parla di un possibile rincaro rispetto a Pixel 7a.
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Google rivoluziona completamente il nome del Pixel Fold 2
Con il lancio della famiglia Pixel 9, Google potrebbe introdurre un interessante cambiamento nella propria line-up di prodotti. Infatti, l’azienda di Mountain View sembra orientata a raccogliere tutti i dispositivi sotto un’unica serie.
La famiglia Pixel 9 includerà i nuovi flagship a cui si aggiungerà anche il nuovo foldable dell’azienda. Stando a quanto scoperto dagli esperti di AndroidAuthority, lo smartphone pieghevole di Google prenderà il nome di Pixel 9 Pro Fold.
Si tratta di un cambiamento sostanziale rispetto al precedente modello. Infatti, la scorsa generazione è stata battezzata Pixel Fold da Mountain View. Gli analisti erano concordi nell’indicare che il nuovo modello si sarebbe chiamato Pixel Fold 2, in continuità con la nomenclatura.
Google cambia tutto, il Pixel Fold 2 non si chiamerà così ma avrà un nome del tutto nuovo e farà parte della famiglia Pixel 9
Le indiscrezioni indicano che Google sia al lavoro su ben quattro diversi modelli che caratterizzano la famiglia Pixel 9. La nuova famiglia si preannuncia la più variegata di sempre per BigG.
Infatti, con il nome in codice “tokay” e “caiman” sono indicati Pixel 9 e Pixel 9 Pro. A questi si aggiungono due ulteriori modelli caratterizzati dai nomi “Komodo” e “comet” che dovrebbero indicare, rispettivamente, Pixel 9 Pro XL e Pixel 9 Pro Fold.
Ecco, quindi, che in totale si avranno quattro device differenti tra cui anche l’attesa nuova generazione del device foldable. Al momento, è ancora troppo presto per parlare di una scheda tecnica ufficiale ma possiamo unire tutte indiscrezioni trapelate a riguardo.
Il presunto Pixel 9 Pro Fold sarà caratterizzato da un display interno da 8.02 pollici e da uno esterno da 6.29 pollici. Il device potrà contare sulla presenza del SoC Tensor G4, affiancato da 16GB di RAM di tipo LPDDR5 e 256 GB di memoria interna di tipo UFS 4.0.
Il lancio dell’intera famiglia è previsto per ottobre di quest’anno, quindi non resta che attendere maggiori dettagli che non tarderanno ad arrivare.
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WhatsApp farà la spia se siete online di recente
In WhatsApp beta per Android numero 2.24.9.14 alcuni utenti hanno una novità che potrebbe sollevare qualche polemica di privacy: un piccolo elenco di amici che di recente sono stati online.
Come potete vedere nello screenshot qui sotto, pubblicato dal solito WABetaInfo, nella pagina che compare premendo sul pulsante per creare una nuova chat è presente anche una sezione "recently online", dove vengono suggeriti appunto alcuni contatti che sono stati recentemente attivi su WhatsApp.
Chiariamo che non si tratta di un elenco esaustivo di tutti gli amici attivi di recente, ma solo di suggerimenti basati sugli algoritmi di WhatsApp, la cui dinamica precisa ci è ignota. In base a quanto riportato dalla fonte però sembra che, se un utente ha impostato che il suo ultimo accesso non può essere visto da nessuno, il suo nome non comparirà tra i suggerimenti.
L'idea di WhatsApp può essere quella di aiutare a capire chi sia stato attivo di recente, magari allo scopo di avviare o meno una chiamata, ma di fatto è comunque un tipo di suggerimento molto fine a sé stesso.
Non essendo una lista completa, magari la persona che ci interessa contattare è stata online di recente ma semplicemente non viene mostrata. E in ogni caso, se volessimo avviare un chat / chiamata con qualcuno, poco importa se è stato attivo o meno: nel caso di una conversazione il destinatario ci risponderà quando potrà, e nel caso di una chiamata magari sarà proprio lo squillo del telefono a richiamarlo.
Dato che vedere lo stato online è sempre un argomento controverso, andarsi a impelagare con una cosa del genere per una funzione della quale fatichiamo a trovare una vera utilità non ci sembra l'idea migliore del mondo. Magari anche WhatsApp la penserà allo stesso modo e tornerà sui suoi passi prima di rilasciare la funzione in stabile.
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La lavapavimenti top di Tineco si rinnova: lavaggio a 70°C e asciugatura del rullo per eliminare gli odori
La divisione italiana di Tineco annuncia oggi la disponibilità per il nostro mercato della nuova lavapavimenti Tineco FLOOR ONE S7 FlashDry, evoluzione della S7 Pro che abbiamo visto lo scorso anno.
Da brava lavapavimenti, la S7 FlashDry aspira e lava i pavimenti in un colpo solo. Per rendere più facile il compito troviamo a bordo il sistema di autopropulsione SmoothPower. Questo genere di dispositivi non è tra i più leggeri, anche per via del serbatoio di acqua pulita e di tutte le componenti che servono per gestire i flussi d'acqua in entrata e in uscita. Con il sistema SmoothPower, le due grandi ruote gommate posteriori risultano di fatto motorizzate, aiutando l'utilizzatore a spostare in avanti o indietro la lavapavimenti dando spinta elettrica alle ruote.
Ma SmoothPower era già presente anche sulla S7 Pro, così come il sensore Tineco iLoop, che rileva il livello di sporco regolando automaticamente la potenza di aspirazione e il flusso dell'acqua in modo da risparmiare autonomia preziosa; o il rullo che va da bordo a bordo con luce LED frontale. Quali sono quindi le novità?
Tanta tecnologia sì, ma la componente essenziale per una lavapavimenti è un buon rullo. E non è solo la bontà del rullo a fare la differenza, ma anche la sua manutenzione. A tal proposito, le basi ricarica delle lavapavimenti di solito si occupano di risciacquarlo, in modo da rimuovere lo sporco residuo. Non tutte però asciugano il rullo. Il nuovo modello Tineco integra il sistema autopulente FlashDry, che usa acqua a 70°C per rimuovere macchie e sporco residuo non solo dal rullo della spazzola, ma anche dal tubo attraverso cui passa lo sporco. La base di ricarica lava il rullo a 70 gradi per 2 minuti, per poi applicare l'asciugatura FlashDry a 70°C e centrifuga per lasciare il tutto asciutto, pulito e, soprattutto, senza odori. Se non si lava accuratamente il rullo, e soprattutto non lo si asciuga a dovere, tende infatti nel tempo ad avere odori non proprio piacevoli. L'obiettivo di Tineco insomma era ridurre il più possibile la manutenzione del dispositivo. L'unica cosa che rimane da fare all'utente è rimuovere l'acqua sporca dal serbatoio frontale quando avete finito di pulire il pavimento di casa!
Ci sono novità anche sul lavaggio: Tineco FLOOR ONE S7 FlashDry presenta infatti un flusso d'acqua a pressione bilanciata. Lavaggio continuo con acqua fresca e riciclo dell'acqua sporca quindi, con un flusso costante di acqua a 450 rotazioni al minuto.
Tineco FLOOR ONE S7 FlashDry è disponibile già da ora su Amazon Italia al prezzo consigliato di 799€, lo stesso prezzo di lancio dell'S7 Pro l'anno scorso. Potete però applicare un coupon di 40€ dalla scheda del prodotto per avere appunto 40 euro di sconto.
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Apple sta lavorando per migliorare la qualità fotografica degli iPhone 16
Lo sviluppo della famiglia iPhone 16 è ancora in corso presso i laboratori di Cupertino ma ci sono alcune caratteristiche che sono già state definite da Apple. Il gigante californiano, infatti, renderà i nuovi flagship dei veri e propri cameraphone.
Per raggiungere questo obiettivo, Apple ha introdotto due cambiamenti molto importanti. Il primo riguarda il tanto chiacchierato Capture Button che renderà più facile e veloce scattare fotografie grazie al tasto fisico che si comporterà come il pulsante dell’otturatore delle macchine fotografiche analogiche e digitali.
Il secondo e più importante cambiamento, invece, riguarda l’utilizzo di un comparto fotografico evoluto rispetto agli iPhone 15. Secondo le indiscrezioni lanciate da Yeux1122, Apple sta lavorando su lenti di nuova generazione.
Apple punta a migliorare gli scatti fotografici della famiglia iPhone 16 rivoluzionando le ottiche e utilizzando una nuova tecnologia
Per garantire il massimo passaggio di luce attraverso le ottiche, l’azienda di Cupertino si affiderà alla tecnologia ALD (atomic layer deposition). Grazie a questo processo produttivo, è possibile creare strati estremamente sottili da posizionare sulla superficie degli elementi. Si parla di dimensioni di grandezza che vanno nell’ordine di nanometri, quindi si lavora con strumenti di elevata precisione.
Gli analisti ritengono che Apple utilizzerà questi strati estremamente sottili per migliorare la resa delle foto. In particolare, si andranno a ridurre i fenomeni di lens flare e di ghosting che potrebbero inficiare la qualità generale degli scatti.
Entrando maggiormente nello specifico, gli ingegneri di Cupertino puntano a controllare meglio i raggi luminosi al fine di limitare i fenomeni di riflessione e rifrazione non voluti. Quando si verificano questi fenomeni ottici, le foto possono presentare porzioni sovraesposte, abbassando la qualità generale dello scatto.
Il nuovo sottilissimo strato posizionato sulle lenti permetterà di abbassare l’indice di riflettività del vetro. In questo modo, le onde luminose non saranno disperse ma si potranno concentrare sul sensore ottenendo scatti migliori.
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Grazie all'ultimo update, Microsoft Store sarà più veloce
Grazie all'ultimo aggiornamento, Microsoft Store ora garantisce prestazioni migliori e soprattutto tempi di caricamento più brevi. L'update in questione introduce la versione 22403 ed è già disponibile. Nonostante non sia stato diffuso un registro delle modifiche completo, diversi dipendenti dell'azienda hanno segnalato le novità più significative.
Nella fattispecie, secondo Rudy Huyn, Principal Lead Architect del Microsoft Store, le pagine dei prodotti si caricano in media il 40% più velocemente. Ancora, tramite un controllo dei diritti e delle licenze maggiormente ottimizzato, il pulsante Acquista apparirà fino al 50% più rapidamente. Inoltre, nella maggior parte delle situazioni, l'utente non vedrà nemmeno una schermata iniziale quando aprirà lo store.
Per chi volesse verificare il numero di versione del Microsoft Store installato sul proprio dispositivo Windows 10/Windows 11, sarà sufficiente avviare il programma, premere sull'icona in alto a destra che include il riferimento al proprio account. Da qui in poi basterà:
- Premere su Impostazioni;
- Scorrere il contenuto fino alla voce Informazioni;
- Trovare la voce relativa al numero della versione del Microsoft Store.
Dunque, Microsoft continua ad apportare vari miglioramenti al suo store, che rispetto all'inizio sicuramente ha compiuto diversi passi in avanti. Difatti, l'attuale Microsoft Store è piuttosto diverso da quello che fu lanciato con Windows 8, per la conseguente soddisfazione degli utenti. Infine, sempre recentemente, la società ha implementato l'icona Novità, appena sopra l'icona Raccolta. In questa sezione è possibile informarsi sulle nuove funzionalità aggiunte allo store.
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Apple rinnova la sua linea di Mac con il potente chip M4: ecco cosa aspettarsi
Il costante e irrefrenabile avanzamento degli strumenti tecnologici e della tecnologia stessa porta le aziende ad accelerare i tempi di produzione e le date d’uscita di alcuni dispositivi e componenti elettroniche.
Un esempio lampante è quello che sta accadendo ad Apple in queste settimane, una delle aziende definite big tech, ovvero che dominano il settore delle tecnologie.
Infatti, fino a questo momento Apple ha sempre mantenuto una strategia ben precisa, ovvero un ciclo di aggiornamento di 12 mesi per gli iPhone e di 18 per i Mac, ciò significa che ogni 18 mesi Apple rilascerà un aggiornamento dei processori.
A quanto pare, secondo alcune indiscrezioni, il colosso di Cupertino è pronto a rilasciare la nuova versione del chip per i Mac, l’M4, già a partire dalla fine del 2024, e non durante i primi mesi del 2025, come previsto.
Apple, in arrivo M4 per i Mac: ecco cosa cambieràIl nuovo processore M4 avrà delle similitudini con il precedente ma anche delle sostanziali differenze. Per quanto riguarda i punti in comune, il nuovo chip si baserà su un processo di 3nm che ricorda molto il vecchio M3. Tuttavia, M4 avrà sicuramente l’integrazione on device dell’intelligenza artificiale, una potenza maggiore e anche una migliore efficienza energetica.
Per questo nuovo chip, esattamente come in passato, ci saranno diverse versioni, dalla base alla variante Ultra, passando per un’altra di fascia sempre molto alta denominata Brava.
Non ci sono ancora dei particolari dettagliati che riguardano le prestazioni dei nuovi processori di Apple, ma si possono prevedere le uscite dei nuovi Mac che per la prima volta in assoluto saranno tutti aggiornati con lo stesso chip.
Tra le uscite più attese abbiamo il MacBook Pro da 14 pollici e l’iMac da 24 pollici entrambi in arrivo per il 2024, e il MacBook Air da 13 pollici, il Mac Studio e il Mac Pro durante i mesi del 2025.
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Le auto elettriche potrebbero far estinguere le scimmie
Un recente studio condotto dall’Università Martin Luther di Halle-Wittenberg ha sollevato una questione urgente riguardo alla sopravvivenza delle scimmie africane. Delle scimmie si è discusso molto ultimamente, ma per problematiche etiche legate agli esperimenti di Neuralink e delle loro conseguenze su quei poveri animali. In questo caso, invece, il problema principale è l’espansione dell’industria mineraria, necessaria per alimentare la crescente domanda di auto elettriche e turbine eoliche, che minaccia seriamente fino a un terzo delle popolazioni di gorilla e scimpanzé africani.
Nel cuore della natura, al cuore del problema
Il cuore del dilemma risiede proprio nella distruzione degli habitat naturali di queste creature. La deforestazione, l’inquinamento e il rumore assordante delle attività minerarie stanno mettendo a repentaglio non solo la loro sopravvivenza base, ma potrebbero addirittura portare all’estinzione di intere specie.
Il rapporto, pubblicato su Science Advances, mette in guardia sul boom minerario senza precedenti che sta interessando l’Africa, minacciando la vita selvatica e gli ecosistemi in tutto il continente. I Paesi dell’Africa occidentale, come Sierra Leone e Guinea, sono particolarmente a rischio, ospitando ben l’80% della popolazione di scimmie.
Gli studiosi avvertono che il rischio potrebbe essere ancora più grave di quanto si pensi e sottolineano l’importanza vitale di preservare le aree con alta biodiversità. La dottoressa Jessica Junker di Re:wild, un’organizzazione no-profit texana, ribadisce l’importanza del riciclaggio dei materiali tossici per ridurre l’impatto ambientale dell’industria estrattiva.
Sostenibilità, ma a che prezzo?
È imperativo che l’industria automobilistica e delle energie rinnovabili affronti questa sfida con urgenza. Si devono sviluppare strategie sostenibili per ridurre la dipendenza dai materiali estrattivi, che già si prospetta come una crisi piuttosto grave, garantendo al contempo la conservazione degli habitat vitali per la fauna selvatica. Perché la sostenibilità che va a discapito della natura è davvero un controsenso che in questo pianeta già provato dalla presenza umana, non possiamo davvero permetterci.
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OnePlus torna alla carica in Europa: arrivano OnePlus Watch 2 e il tablet economico
OnePlus annuncia delle importanti novità che riguardano da vicino il nostro mercato europeo, con il debutto imminente di due nuovi dispositivi. Parliamo del suo nuovo smartwatch (ecco la raccolta dei migliori smartwatch del momento) e del suo tablet economico.
Il nuovo smartwatch che sta per debuttare dalle nostre parti è OnePlus Watch 2, il quale sarà accompagnata da OnePlus Pad Go. Si tratta di due dispositivi interessanti per diversi aspetti, che finalmente potranno essere acquistati ufficialmente anche in Europa.
Abbiamo conosciuto OnePlus Watch 2 nella nostra recensione completa un paio di mesi fa. Lo smartwatch è particolarmente interessante perché segna il passaggio a Wear OS degli indossabili OnePlus. Il dispositivo presenta un doppio processore, il quale permette di utilizzare in modalità estesa, e in modalità risparmio energetico con le funzionalità minime.
L'azienda ha precisato che per il mercato arriverà la versione lifestyle di OnePlus Watch 2. Non è chiaro in cosa si distinguerà dal modello che abbiamo visto lanciare a febbraio, ma possiamo aspettarci qualche novità estetica alla cassa e al cinturino.
Insieme al nuovo smartwatch, OnePlus lancerà in Europa anche il suo tablet economico. Parliamo di OnePlus Pad Go, un dispositivo che rientra nella famiglia di OnePlus Pad, il tablet che ha debuttato lo scorso anno. Si tratta di un modello di fascia più bassa, il quale sarà ovviamente caratterizzato da un prezzo appetibile.
Il lancio di questi due nuovi dispositivi per il mercato europeo è fissato al prossimo 23 aprile, quando l'azienda terrà un evento ufficiale a Helsinki, in Finlandia. I prezzi di lancio saranno sotto i riflettori. Continuate a seguirci per rimanere aggiornati sui dettagli del lancio.
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Le sfide dell’energia nel settore delle auto elettriche
L’industria automobilistica sta attraversando una fase di trasformazione senza precedenti con l’ascesa delle auto elettriche. Ma dietro il velo dell’innovazione si nascondono sfide importanti che richiedono un’attenta riflessione. Da un lato questi veicoli rappresentano una soluzione promettente per ridurre le emissioni di gas serra. Ma anche per limitare la nostra dipendenza dai combustibili fossili. Dall’altra parte però emergono delle criticità che richiedono una soluzione immediata.
Il problema delle auto elettricheUno degli aspetti più dibattuti, riguarda l’affidabilità e la manutenzione delle auto elettriche rispetto alle vetture tradizionali. I mezzi alimentati ad energia, come è risaputo, richiedono meno manutenzione. Grazie alla semplicità dei loro motori e alla minore necessità di cambiare olio e filtri. Da qui emerge qualcosa di inaspettato. Una questione che non era ancora stata affrontata. Ovvero la frequenza con cui le nuove tipologie di auto dovranno far visita in officina a causa di eventuali difetti elettrici. Questo fenomeno è stato tirato in ballo da uno studio condotto da Uscale su un campione significativo di utenti. Esso ha evidenziato come tali veicoli siano comunque soggetti a molti problemi tecnici che richiedono interventi di riparazione. Nonostante vengano considerati comunque piuttosto affidabili.
I dati raccolti hanno rivelato che solo una piccola parte degli automobilisti ha avuto bisogno di soccorso stradale nell’ultimo anno. Moltissimi altri però hanno riscontrato alcune problematiche che spesso richiedono interventi più che professionali per risolverli. Ciò ha sollevato delle preoccupazioni legate alla giovinezza di questo tipo di tecnologia. Oltre che alla complessità dei sistemi di propulsione ed alla necessità di garantire un’assistenza post-vendita adeguata da parte dei costruttori.
Ma non è tutto, il rapporto ha anche evidenziato una disparità nelle prestazioni delle diverse marche automobilistiche. Con alcuni brand che offrono un’esperienza più solida e affidabile rispetto ad altri. Ecco che i produttori devono così concentrarsi sull’ottimizzazione delle parti elettriche e sulla qualità del servizio di assistenza. Al fine di garantire la fiducia e la soddisfazione delle persone a lungo termine.
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Recensione Ecovacs Deebot X2 Combo: che idea!
Questa recensione di X2 Combo sarà un po' più stringata rispetto al solito e questo è perché questo robot condivide quasi tutto con X2 Omni che abbiamo già testato con il dovuto dettaglio in un'altra recensione. La trovate qua sotto e vi consigliamo di leggerla per intero se siete interessati a questo modello. Faremo comunque un riepilogo delle funzionalità salienti sotto.
Se foste interessati a scoprire di più sui robot aspirapolvere qui trovate la nostra selezione dei migliori.
Quello che differenzia fin da subito questo robot dai suoi concorrenti è la sua forma squadrata. Non è l'unico prodotto ad adottare questa soluzione e il motivo è presto detto: la forma squadrata gli permette di arrivare agilmente agli angoli, grazie anche alla spazzola laterale più lunga dei suoi avversari.
Un'altra caratteristica peculiare è l'assenza della torretta. I sensori Lidar sono ora integrati nella parte frontale del robot, vicino alla telecamera AIVI 2.0 e dentro il paraurti. Il fatto di essere privo della torretta gli permette di essere più basso di molti concorrenti e di poter quindi andare sotto qualche mobile in più per pulire meglio, anche se non vi aspettate un robot sottilissimo, perché comunque non lo è. Il coperchio superiore può essere sollevato e si riaggancia magneticamente, ma non vi servirà probabilmente mai accedervi, visto che il cassetto della polvere viene svuotato in automatico.
Inferiormente abbiamo i due classici moci e una ampia spazzola centrale in gomma. Rispetto ad altre soluzioni anti-aggrovigliamento questa richiede un po' più di manutenzione, ma non è affatto una spazzola in cui rimangono impigliati troppi capelli. La prima differenza rispetto a X2 Omni è sicuramente la potenza di aspirazione che passa da 8.000 a 8.700 mAh. Una differenza che nella quotidianità non fa particolare differenza, ma che comunque non possiamo che apprezzare. L'aspirazione è molto potente e questo robot è ancora una volta uno dei migliori per quanto riguarda l'aspirazione. Buono anche il lavaggio, grazie ai moci rotanti e all'utilizzo di acqua calda a 60° (5° in più della versione precedente). Rispetto ad altri modelli X2 Combo può vantare la presenza di una tanica interna per l'acqua che viene riempita alla base ma che permette di continuare a bagnare in modo uniforme i panni del dispositivo, rispetto ad altre soluzione dove i panni sono mano a mano più asciutti durante il lavaggio.
X2 Combo ha poi una soluzione che permette di alzare i panni di ben 15 millimetri per non bagnare accidentalmente i tappeti. Come sempre soluzioni simili rischiano comunque di toccare accidentalmente i tappeti sui bordi, ma sono comunque un ottimo modo per poter lavare la casa e aspirare comunque i tappeti. I panni non si sganciano magneticamente e non c'è un braccio che si estende verso l'esterno per lavare i bordi. L'asciugatura dei panni in base è comunque presente ed è fatta anche questa con aria calda.
Rispetto al modello precedente, probabilmente anche grazie agli aggiornamenti software intercorsi nel tempo, ci è sembrato che X2 Combo sia più preciso nel rilevare gli ostacoli e gli oggetti lasciati sul pavimento accidentalmente, anche se non è il migliore in assoluto in tal senso. Sempre meglio sollevare tutto quello che potrebbe essere un impiccio per il robot.
La base del robot ha un sistema di lavaggio dei panni che permette che questi rimangano sempre puliti, andando anche a lavarli durante il lavaggio. All'interno troviamo un contenitore da 4L per l'acqua pulita e uno da 3,5L per quella sporca. Presente anche il sacchetto della polvere da 3L che, con condizioni "standard" dovrebbe durare circa un mese.
La batteria di questo robot è da 6.400 mAh e garantisce senza problemi oltre 2 ore di autonomia con una singola carica.
Ma la vera differenza fra X2 Omni e questo X2 Combo è il secondo dispositivo per la pulizia che troviamo integrato dentro la base: si tratta di un aspirapolvere senza fili. L'idea è quella di poter completare la vostra pulizia casalinga con un dispositivo che vi permette di pulire il robot non può arrivare: sui divani, sul letto o sui ripiani e sulle librerie. La scopa viene fornita con tre accessori: uno per tutte le superfici, uno per le fessure e uno per i divani e i letti. Questi accessori sono riposti in un cassettino all'interno della base, la stessa base dove l'aspirapolvere senza fili si ricarica. Ma non solo: perché il grande vantaggio è che la base si occupa anche di svuotare non solo il contenitore del robot nel sacchetto, ma anche quello dell'aspirapolvere.
L'aspirapolvere ha una batteria da 4.000 mAh che garantisce circa 15 minuti di utilizzo alla massima potenza (che è quella standard), oppure 60 minuti nella modalità a potenza ridotta. La scopa si è rivelato lo strumento perfetto per pulire velocemente angoli inaccessibili al robot, divani e piccoli tappeti. Peccato che non sia incluso il tubo per trasformarla in una scopa elettrica. È comunque un accessorio separato, che però al momento non sembra essere disponibile online.
Ecovacs Deebot X2 Combo è un prodotto unico, pensato per chi gioverebbe davvero dall'avere una base unica per la ricarica e lo svuotamento di un robot aspirapolvere e una scopa elettrica. Il prezzo infatti è comunque non per tutti: 1.599€. Vi lasciamo il box di Amazon qui sotto per eventuali sconti che sicuramente arriveranno. Se questa doppia funzione non vi interessa è sicuramente più interessante optare per X2 Omni, che ha praticamente le stesse funzioni, ma si trova ormai sotto i 1.000€.
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Very Mobile, nuova proroga per Very Esclusiva
Una delle offerte di rete mobile più sorprendenti di Very Mobile è senz’altro Very Esclusiva 4,99 euro. Quest’ultima offerta è infatti super conveniente. Proprio per questo motivo, l’operatore virtuale in questione ha deciso di prorogare nuovamente la disponibilità di questa offerta. Gli utenti interessati, in particolare, ora avranno qualche giorno in più per poter attivare sulla propria sim la super offerta di Very Mobile. Vediamo qui di seguito i dettagli.
Very Mobile proroga nuovamente la sua super offerta Very Esclusiva 4,99 euro
In questi ultimi giorni, l’operatore telefonico virtuale Very Mobile ha deciso di prorogare nuovamente una delle sue offerte più apprezzate di quest’ultimo periodo. Come già accennato in apertura, ci stiamo riferendo all’offerta mobile denominata Very Esclusiva 4,99 euro. Si tratta di un’offerta estremamente conveniente ed è stata particolarmente apprezzata dai vari utenti.
Proprio per questo motivo, l’operatore ha propagato la sua disponibilità. In particolare, gli utenti avranno ancora tempo fino al prossimo 22 aprile 2024 per attivare l’offerta in questione. Si tratta di un’offerta mobile che è possibile attivare esclusivamente online direttamente sul sito ufficiale dell’operatore.
Nello specifico, Very Esclusiva 4,99 euro include ogni mese fino a ben 100 GB di traffico dati per navigare con connettività 4G. Gli utenti potranno navigare con una connettività pari al 4G con una velocità massima pari a 30 mbps in download e anche in upload. Gli utenti avranno anche a disposizione minuti di chiamate senza limiti verso tutti i numeri fissi e mobile nazionali ed SMS illimitati verso tutti i numeri. Il costo dell’offerta rimane sempre di 4,99 euro al mese.
Ricordiamo che l’offerta è attivabile da chi richiederà la portabilità da questi operatori telefonici: Iliad, Fastweb, 1Mobile, CMLink, CoopVoce, Daily Telecom Mobile, Digi Mobil, Elimobile, Enegan, Feder Mobile, Green Telecomunicazioni, Intermatica, Lycamobile, Noitel, NTmobile, NVmobile, Optima, Ovunque Mobile, Plink, Plintron, PosteMobile, Rabona Mobile, TDM, Telmekom, Tiscali, Vianova e WithU.
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Che forma avranno le navicelle spaziali in futuro?
Immagina uno spazio infinito, punteggiato da una flotta di navicelle spaziali che si muovono in sincrono. Ma queste non sono le classiche astronavi: sono disposte in modo insolito, formando una sorta di gigantesco tetraedro nel buio dell’Universo. Ma perché sono lassù? La NASA ha attivato un ambizioso piano, ovvero utilizzare queste navicelle spaziali tetraedriche per sondare i segreti più profondi del nostro universo.
Le navicelle spaziali tetraediche
Ogni nave è come un laboratorio estremamente avanzato, con strumenti di precisione chiamati interferometri che scrutano il campo gravitazionale del Sole e le sottili variazioni delle distanze nello spazio interstellare. Il loro obiettivo è trovare indizi su ciò che si cela nell’ombra dell’universo, come la misteriosa materia oscura che sembra dominare gran parte del cosmo ma che, in realtà, nessuno ha mai ancora trovato.
Ecco perché la NASA ha optato per una strategia così audace: se vogliamo scoprire qualcosa di nuovo, di inaspettato, dobbiamo farci coraggio ed esplorare territori ancora inesplorati. Queste navicelle spaziali, con i loro strumenti all’avanguardia, potrebbero rivelare segreti che sfuggono alla nostra attuale comprensione del cosmo. Persino sfidare le leggi della fisica che diamo ormai per scontate, come quelle della relatività generale di Einstein, e perché no, anche crearne di nuove.
Ma non è solo una missione scientifica nel vuoto siderale. Queste navicelle potrebbero anche fare scoperte sorprendenti all’interno del nostro sistema solare, come la presenza di un pianeta ancora sconosciuto che si nasconde tra le orbite dei pianeti esterni chiamato Pianeta 9. E chi sa quali altri misteri cosmici potrebbero svelare lungo il cammino?
Alla continua ricerca di risposte
Per farla breve, questa non è solo un’avventura nello spazio, ma un viaggio alla ricerca delle risposte alle domande più profonde che l’umanità si è mai posta. E mentre le navicelle spaziali si spingono sempre più lontano nel buio, noi sulla Terra continuiamo a seguirle con attenzione, con i nostri sguardi sempre puntati alle stelle.
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Gemini è pronto per Chrome: ecco come usarlo subito
Con Gemini, Google ha seguito in un certo modo l'approccio di Microsoft: implementare il suo chatbot IA in tutta la sua linea di prodotti, dai telefoni a Workspace, e ora anche nel browser (sapete cos'è Gemini?).
Come riportato da Chrome Story, ora infatti potete attivare Gemini in Chrome: vediamo come fare e perché è molto più immediato di Copilot in Edge.
Se volete abilitare Gemini in Chrome, dovete in teoria installare Chrome Canary da qui. Serve almeno la versione numero 125.0.6421.0, ma noi anche con la stabile di Chrome (versione 123.0.6312.123) siamo riusciti a usarlo senza problemi.
Adesso digitate nel campo in alto questo indirizzo e premete Invio:
Chrome://flags
Poi nel campo di ricerca in alto scrivete:
starter
Se avete Chrome Canary, appariranno due flag, Expansion pack for the Site search starter pack e IPH message for the Site search starter pack, mentre se avete Chrome stabile apparirà solo il primo.
Cliccate sul menu a tendina di fianco ai due flag e selezionate Enabled, poi cliccate in basso Relaunch per riavviare Chrome. Nei nostri test Gemini funziona bene anche senza installare Chrome Canary, quindi abilitando solo il flag Expansion.
Adesso siete pronti a usare Gemini in Chrome. Tutto quello che dovete fare è cliccare sul campo degli indirizzi in alto e scrivere:
@gemini
Apparirà come suggerimento Prova Gemini con un'icona azzurra e una stella bianca al centro. Cliccateci sopra o premete la barra spazio, poi potrete scrivere la vostra domanda al chatbot.
Premendo Invio si aprirà una nuova finestra con l'interfaccia di Gemini, come se aveste aperto la pagina Web del servizio. È importante notare che dovete aver effettuato l'accesso a Google, altrimenti si aprirà la schermata iniziale di Gemini con il pulsante per accedere. Questo vale anche se state usando una finestra in incognito di Chrome.
L'idea dell'integrazione di Gemini in Chrome è molto diversa da quella di Microsoft con Copilot in Edge. Invece di introdurre un pulsante per avviare il chatbot da Chrome, Google ha trovato un modo per avviare la chat semplicemente digitando @gemini seguito dalla query nella barra degli indirizzi di Chrome.
Nel complesso, lo strumento è sicuramente più comodo, almeno per prompt semplici e ricerche. Proprio come si fa per ricerche su Google senza aprire la pagina principale del servizio.
Attenzione, però. Lo strumento sembra tutt'ora in fase sperimentale e un paio di volte ha causato il crash del browser, almeno su Mac.
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Elon Musk annuncia il licenziamento di 14.000 di dipendenti Tesla
Tesla, l’azienda del magnate Elon Musk, non sta attraversando un buon periodo. Dopo un 2023 deludente, l’andamento in discesa continua anche nel primo trimestre del 2024. La società, per ridurre i costi, ha annunciato licenziamenti sparsi in tutto il globo. Lo scopo di quest’azione drastica è quello di preparare la società ad una nuova fase di crescita.
L’annuncio dei licenziamenti è stato confermato dallo stesso Elon Musk. Il CEO ha inviato una mail ai propri dipendenti dove ha spiegato che la rapida crescita di Tesla negli ultimi anni ha portato ad una ridondanza dei ruoli in alcune aree. Per migliorare l’efficienza e concentrarsi sull’incremento della produzione è diventato quindi necessario tagliare più del 10% dei posti di lavoro. Non è stato specificato esattamente quanti verranno licenziati, ma considerando che Tesla al momento ha circa 140.000 dipendenti, gli esperti stimano che almeno 14.000 persone saranno colpite dal taglio al personale.
Musk ringrazia i dipendenti licenziati per il servizio svoltoMusk ha ringraziato tutti coloro che stanno per “lasciare” Tesla per il loro duro lavoro nel corso degli anni e ha loro augurato il meglio. Il CEO ha spiegato che questa decisione non è stata affatto semplice da intraprendere, ma che era necessaria per il bene dell’azienda. Musk ha anche sottolineato l’importanza dei dipendenti che resteranno e di quanto sia importante il loro contributo nell’operazione di ripresa della Tesla nel prossimo futuro. La notizia dei licenziamenti globali ha generato preoccupazioni e incertezze anche tra gli investitori, già preoccupati per il futuro della Tesla.
L’imprenditore ha inoltre descritto nella “lettera” quanto siano state importanti le tecnologie sviluppate dalla propria azienda nel settore auto ed ha incoraggiato i dipendenti nel lavorare insieme per raggiungere nuovi obiettivi e apportare altre rivoluzioni simili. La Tesla tra non molto pubblicherà i dati relativi ai profitti del primo trimestre del 2024. Dai numeri passati, si pensa che le azioni mostreranno l’evidente calo rispetto allo scorso anno. Il Q1 2024, seguendo le previsioni, sarà caratterizzato da vendite inferiori alle 400.000 unità. Riuscirà Musk a risollevare le sorti della sua società? I licenziamenti avranno l’effetto sperato? Per dare una risposta dovremo attendere qualche mese.
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