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Ecco cosa può fare Gemini su Google TV: la rivoluzione passera dall'IA?
Google Gemini arriva ufficialmente su Google TV e ora possiamo farci un'idea di come sarà e come funziona. Il popolare servizio di intelligenza artificiale di casa Google estende ufficialmente il suo potente raggio d'azione sulla piattaforma per smart TV di casa Google (ecco quali sono le migliori smart TV del momento) e possiamo vedere cosa potremo farci.
L'annuncio di Gemini su Google TV è stato fatto dalla GrandeG giusto qualche giorno fa. Per vederlo in azione sulle nostre smart TV c'è ancora da attendere un po', ma possiamo avere un'anteprima delle sue novità.
La presentazione di Gemini per Google TV è sicuramente un passo importante. Finora su Google TV abbiamo avuto a disposizione Google Assistant (ecco come usare Gemini al posto di Google Assistant), un assistente che inizia a sentire il peso del tempo e soprattutto sta accusando l'ascesa di Gemini con un supporto sempre più trascurabile.
Gemini quindi è una ventata di freschezza e novità per tutti coloro che si interfacciano con la propria smart TV tramite un assistente vocale. Dobbiamo però dire che Gemini su Google TV farà una figura diversa in base alla presenza o meno del sensore di presenza sulla smart TV stessa.
Gemini per Google TV infatti è stata presentata in parallelo all'implementazione di questo sensore, che chiaramente non tutte le smart TV hanno. Pertanto alcune delle sue funzionalità, che magari sono proprio le più smart, non saranno disponibili per tutti. Ma andiamo a vedere cosa possiamo fare con Gemini su Google TV, grazie a una demo fatta da 9to5Google durante il CES di Las Vegas.
La prima novità di rilievo riguarda appunto l'uso di Gemini in coppia con il sensore di presenza sulla smart TV. Il software infatti permette al sistema di animarsi quando viene rilevato un utente in avvicinamento. Quando invece non ci sono utenti nelle vicinanze, e quindi si presume che la smart TV sia accesa senza un reale utilizzo da parte di alcun utente, viene mostrata una dashboard con le informazioni rilevanti sul meteo, notizie e appuntamenti in calendario. Proprio come se fosse un Nest Hub.
Con Gemini su Google TV arriva anche un supporto notevolmente migliorato all'interazione tramite comandi vocali. Questo significa maggiore rapidità e accuratezza nelle risposte e nel riconoscimento delle richieste. Questo porterà quindi gli utenti a usare molto di più, probabilmente, l'assistente vocale su smart TV.
Google ha mostrato anche come Gemini permetterà di cercare contenuti con una maggiore accuratezza, permettendo la selezione, sin dall'input vocale, secondo parametri più specifici, come la fascia d'età indicata per la visione ad esempio. Trasversalmente a tutto, chiaramente vedremo anche un aggiornamento grafico per mostrare l'interazione con Gemini. Se volete farvi un'idea, potete dare un'occhiata al video che trovate qui sopra.
Oltre a questo, Google TV riceverà anche News Brief, una nuova sezione che utilizza l'intelligenza artificiale per riassumere gli argomenti di attualità di tendenza, estraendo al contempo video da fonti di notizie affidabili. Questa sezione si aggiornerà più volte al giorno per permettere agli utenti di rimanere sincronizzati con cosa succede nel mondo direttamente dalla TV.
Insomma, non ci sentiamo di dire che Gemini porterà una completa rivoluzione su Google TV rispetto all'era in cui era presente Assistant. Se ci riflettiamo, vediamo che Gemini perfeziona e ottimizza tante funzionalità che sulla carta erano disponibili anche con Assistant. Solo che alcune di queste non venivano particolarmente usate perché l'assistente era poco reattivo, o poco accurato, e gli utenti di conseguenza svogliati. Infine, vediamo come Google abbia investito in Gemini su Google TV per incrementare i casi d'uso della TV rispetto ad altri dispositivi. Staremo a vedere se la storia gli darà ragione.
Sebbene Google abbia presentato in maniera completa ed estensiva Gemini per Google TV, il suo rilascio ufficiale per tutti non ha ancora una data ben definita.
L'azienda infatti ha riferito che Gemini per Google TV arriverà ufficialmente entro la fine dell'anno, e solo su determinati dispositivi Google TV. Non ci resta che attendere quindi maggiori dettagli su quali saranno i requisiti per avere Gemini su Google TV e quando partirà ufficialmente il rilascio.
Per finire, qui sotto trovate una serie di guide interessanti per approfondire l'utilizzo dell'intelligenza artificiale:
L'articolo Ecco cosa può fare Gemini su Google TV: la rivoluzione passera dall'IA? sembra essere il primo su Smartworld.
Snapdragon X Elite sbarca sui mini PC: ecco i nuovi GEEKOM svelati al CES, anche con Ryzen AI e Intel Ultra
I processori per PC fissi e portatili stanno diventando sempre più completi e performanti. Di conseguenza il mercato dei mini PC si sta popolando di sempre più varianti pensate non solo per un pubblico consumer, ma anche per professionisti in cerca di macchine poliedriche e compatte.
Al CES di Las Vegas, GEEKOM, uno dei produttori più attivi proprio nel campo dei personal computer compatti, ha svelato 3 nuove macchine dotate di SoC di ultimissima generazione. C'è di che accontentare tutti, visto che i 3 mini PC in questione vantano processori AMD, Intel e Qualcomm. Vediamoli nel dettaglio.
- Processore: AMD Ryzen AI 9 HX 375
- GPU: AMD Radeon 890M
- NPU: AMD Ryzen AI, 55 TOPS
- RAM: DDR5 5600 MHz dual-channel fino a 64 GB (2 moduli, ciascuno da 32 GB)
- Memoria interna: 1 x M.2 2280 PCIe Gen 4*4 (fino a 2 TB) + 1 x M.2 2230 SSD (NVMe x4 Gen4)
- Porte:
- 5 x USB-A 3.2 Gen2
- 1 x USB-A 2.0
- 1 x USB-C 4.0 (con PD)
- 2 x HDMI 2.0
- 2 x 2.5G LAN
- 1 x SD Card 4.0
- 1 x jack audio 3.5mm
- Connettività: Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4
- Dimensioni: 132 x 135 x 46,9 mm
- SO: Windows 11 Pro
La linea GEEKOM A è quella dotata di SoC di casa AMD, e quello per il 2025 non poteva che essere dotato del processore mobile più potente del produttore.
Sotto il cofano troviamo AMD Ryzen AI 9 HX 375, dotato ovviamente di NPU dedicata per operazioni AI in locale. Rispetto al GEEKOM con NPU che avevamo provato qualche settimana fa si sale quindi di TOPS (Tera Operations Per Seconds). La dotazione di porte è al top, così come la connettività e le altre specifiche.
Ancora presto per sapere quali sono i prezzi per il mercato europeo, ma vi aggiorneremo appena ne sapremo di più.
Gli Snapdragon X Elite di casa Qualcomm sbarcano anche sui mini PC. Finora li avevamo visti in azione solo sui laptop, ma a quanto pare le prestazioni e i consumi energetici hanno ingolosito anche GEEKOM. Vediamo la scheda tecnica.
- Processore: Qualcomm Snapdragon X1E-80-100
- GPU: Adreno (fino a 4,6 TFLOPS)
- NPU: Qualcomm Hexagon (fino a 45 TOPS)
- RAM: DDR5 5600 MHz dual-channel fino a 64 GB (2 moduli, ciascuno da 32 GB)
- Memoria interna: 1 x M.2 2280 PCIe Gen 4*4 (fino a 2 TB)
- Porte:
- 3 x USB-A 3.2 Gen2
- 1 x USB-A 2.0
- 1 x USB-C 4.0 (con PD)
- 1 x HDMI 2.0
- 1 x DP 1.4
- 1 x 2.5G LAN
- 1 x SD Card 4.0
- 1 x jack audio 3.5mm
- Connettività: Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4
- Dimensioni: 135,5 x 115,5 x 34,5 mm
- SO: Windows 11 Pro
- Extra: lettore di impronte digitali sul pulsante di accensione, 4 x Microfoni
Con il QS1 Pro, GEEKOM ha un po' sperimentato. Il pulsante di accensione accoglie un lettore di impronte digitali per l'accesso con Windows Hello, e la scocca accoglie anche 4 microfoni digitali.
I consumi con lo Snapdragon X Elite dovrebbero essere piuttosto contenuti. E non c'è da avere troppo timore per la compatibilità dei software: l'ecosistema Snapdragon si sta piano piano popolando di programmi compatibili, e gli ambiti di lavoro dei mini PC sono già abbastanza coperti anche con programmi professionali.
Infine, per chi cerca qualcosa nell'ecosistema Intel, c'è anche lui, GEEKOM IT2 Ultra. Vediamo senza ulteriore indugio la scheda tecnica:
- Processore: Intel Core Ultra 9 285H o Ultra 5 225H
- GPU: Intel Arc i-GPU
- NPU: Intel AI Boost
- RAM: DDR5 5600 MHz dual-channel fino a 64 GB (2 moduli, ciascuno da 32 GB)
- Memoria interna: 1 x M.2 2280 PCIe Gen 4*4 (fino a 2 TB) + 1 x M.2 2242 SATAIII SSD (fino a 1 TB)
- Porte:
- 3 x USB-A 3.2 Gen2
- 1 x USB-A 2.0
- 2 x USB-C 4.0 (con PD)
- 2 x HDMI 2.0
- 1 x 2.5G LAN
- 1 x SD Card 4.0
- 1 x jack audio 3.5mm
- Connettività: Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4
- Dimensioni: 117 x 112 x 49,2 mm
- SO: Windows 11 Pro
La scheda tecnica è simile a quella degli altri due mini PC, con la differenza che troviamo appunto i processori mobili di Intel più potenti. Anzi, qui troviamo anche una variante con Ultra 5 per chi volesse spendere un po' meno.
A breve GEEKOM lancerà anche il nuovo A6, quello che l'azienda stessa definisce il migliore mini PC sotto i 500$. A bordo troveremo AMD Ryzen 7 6800H con GPU Radeon 680M, 32 GB di RAM dual-channel SO-DIMM DDR5, e 1TB PCIe Gen4 SSD.
Molto interessante, visto il prezzo. Rimane da vedere consumi e prestazioni, ma di solito GEEKOM sotto questo aspetto non delude.
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Sony rilascia Android 15 anche sugli smartphone meno recenti
Sony sta rilasciando l'aggiornamento ad Android 15 per il suo Xperia 1 V. Si tratta chiaramente di una buona notizia per tutti coloro che hanno uno degli ex top di gamma Android della casa nipponica.
Si tratta di un major update, a qualche mese di distanza dal rilascio ufficiale di Google per i Pixel. La notizia è rilevante soprattutto perché a essere aggiornato non è uno dei top di gamma attuali di Sony.
Xperia 1 V infatti è il top di gamma Sony lanciato sul mercato nel 2023. L'aggiornamento ad Android 15 arriva con una serie di novità rilevanti, come era lecito aspettarsi.
Sony ha descritto nel dettaglio quali sono le novità principali: troviamo l'implementazione di Private Space, presentato da Google sui Pixel, nuove possibilità di personalizzazione per l'interfaccia grafica in termini di sfondo e non solo, la nuova sezione di Side sense che serve per accedere alle opzioni rapide e notifiche tramite un menù laterale a comparsa, diversi aggiornamenti grafici all'interfaccia.
Le novità sono davvero tante, qui sotto potete vedere qualche screenshot con quelle più importanti condivisi da Sony. Se volete saperne di più allora vi suggeriamo di far riferimento alla pagina di supporto pubblicata da Sony.
Il major update per Sony Xperia 1 V sicuramente rappresenta un segnale importante dall'azienda in termini di celerità e tempestività del supporto software, quando nel panorama Android altri produttori stanno ancora distribuendo Android 15 ai loro top di gamma più attuali.
L'aggiornamento è in fase di distribuzione automatica via OTA a livello globale, come indicato da Sony. Presumiamo che entro i prossimi giorni il rollout si completi per tutti.
Per finire vi lasciamo una serie di guide e raccolte che potrebbero tornarvi utili nella scelta di un nuovo smartphone:
- Quali sono i migliori smartphone del 2025
- I migliori smartphone per la fotocamera
- I migliori smartphone sotto i 400 euro
- I migliori smartphone compatti
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Tesla Model Y 2025 svelata: linee orientali e maggiore autonomia
Era stata intravista per le strade europee, ma ora la nuova Tesla Model Y 2025 (nome in codice Juniper) è finalmente in vendita in Cina.
L'auto elettrica più venduta al mondo cambia aspetto e accoglie le novità arrivate di recente sulla nuova Model 3, oltre a un aumento di lunghezza, più autonomia e, purtroppo, anche un prezzo più alto.
Gli esterniQuello che salta immediatamente all'occhio guardando la nuova Model Y 2025 è l'aspetto, decisamente di rottura rispetto alle altre Tesla e che tra ispirazione dai recenti Cybertruck e soprattutto Cybercab.
Fanali molto sottili, ma soprattutto uniti da una fascia luminosa sia davanti che dietro, una soluzione piuttosto comune in Cina.
I maligni direbbero che l'auto ha preso spunto proprio dagli avversari, ma è indubbio che il mercato del dragone sia il più importante al mondo, oltre a essere quello dove Tesla soffre la maggiore concorrenza. È quindi logico cercare di piacere prima e soprattutto a questa clientela, a scapito di un po' originalità.
Nondimeno, Tesla afferma che il nuovo design è stato concepito per "massimizzare l'efficienza, utilizzando ogni kilowatt-ora in modo più efficace", dichiarando un miglioramento nell'aerodinamica da 0,23Cd a 0,22 Cd.
Cambiano anche le dimensioni: ora misura 4.797 mm di lunghezza (47 mm più lunga), 1.920 mm di larghezza e 1.624 mm di altezza e ha un passo di 2.890 mm.
Anche il peso aumenta leggermente: le due varianti (al momento sono in vendita solo la versione a trazione posteriore e la long range integrale) pesano rispettivamente a 1.921 kg e 1.992 kg (da 1.909 e 1.979 kg rispettivamente).
Il colore esterno gratuito per la nuova Model Y è il grigio, mentre per il bianco e il blu ci vogliono l'equivalente di 1000 euro e di 1600 euro per il rosso e l'argento.
Gli interniAll'interno si notano meno cambiamenti, con plancia e componenti che ereditano gran parte delle novità della Model 3.
Quindi migliori materiali, nuovi rivestimenti delle portiere e lo schermo touch per i passeggeri posteriori. Davanti c'è sempre il grande schermo da 15,4 pollici, che ha ricevuto un corposo aggiornamento ed è più reattivo.
Novità anche per i sedili. Quelli frontali sono ventilati e possono essere rivestiti con nuovi tessuti che "ti fanno rilassare come se fossi fluttuante nello spazio". Quelli posteriori invece ora si piegano elettricamente per aumentare lo spazio del bagagliaio.
Tesla ha dichiarato che la nuova Model presenta un'autonomia maggiore e una guida più silenziosa. Numericamente, stiamo parlando di 593 km per la versione a trazione posteriore con pacco da 62,5 kWh (in ciclo CLTC) e di 719 km per la versione integrale long range con pacco batteria da 78,4 kWh (sempre ciclo CLTC).
Rispetto alla precedente versione, abbiamo un miglioramento di 39 e 31 km rispettivamente.
Per quanto riguarda le prestazioni, la versione a trazione posteriore ha una potenza di picco di 220 kW e scatta da 0 a 100 km/h in 5,3 secondi (5,9 secondi la versione precedente).
La versione integrale invece ha una potenza di picco di 137 kW per il motore anteriore e di 194 kW per quello posteriore, ed è capace di uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,3 s (contro i 5 della versione precedente).
Entrambe le varianti arrivano a una velocità massima di 201 chilometri all'ora, leggermente inferiore ai 217 chilometri orari dei loro predecessori.
La variante a trazione posteriore della Model Y rinnovata ha una potenza di carica fino a 170 kW e la versione long range arriva fino a 250 kW. Tesla ha detto che il modello può ottenere un'autonomia di 250 chilometri con una carica di 15 minuti.
Entrambe le auto arrivano con la versione Hardware 4.0 (AI4) di Tesla.
Le nuove Tesla Model Y sono definite, fino al 28 febbraiom, come "Launch Edition" e hanno un prezzo sul sito cinese di Tesla di:
- 263.500 yuan (34.800 euro al cambio) la versione a trazione posteriore
- 303.500 yuan (40.000 euro al cambio) la versione a trazione integrale long range
Si tratta di un aumento del 5,44% per la versione entry level e del 4,33% per la long range, se confrontata con i precedenti modelli. Non una bella notizia, in previsione delle vendite in Europa.
I clienti che ordineranno le Launch Edition possono ottenere 2 anni o 40.000 chilometri di garanzia estesa.
Cosa pensate delle nuove Tesla Model Y 2025? Troppo "orientali"? Nell'attesa che arrivino anche sul nostro mercato, da un'occhiata ai nostri approfondimenti sulle auto elettriche: scoprirete senz'altro qualche informazione interessante!
- Volt e kWh: cosa misurano in un'auto elettrica
- Differenza fra presa Tipo 2, CHAdeMO e CCS
- Come cambia in inverno l'autonomia delle auto elettriche
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UE Miniroll è uno speaker che non ti aspetti
UE Miniroll si presenta come un piccolo disco che sta nel palmo di una mano. Circa dieci centimetri di diametro per quattro di spessore, con un peso di poco meno di 300 grammi. È veramente ben costruito: trasmette una sensazione di grande solidità e resiste alle cadute (fino a 1,2 metri di altezza, secondo l'azienda).
E poi, ovviamente, resiste anche a polvere e liquidi, con certificazione IP67. Nessun problema, insomma, ad utilizzarlo in ogni condizione: scampagnate sotto la pioggia o sabbia in spiaggia non dovrebbero essere un problema (nonostante il connettore USB-C non coperto).
La parte frontale è rivestita in tessuto e presenta i due grandi tasti + e -, gommati e in rilievo, iconici per gli speaker dell'azienda. Gli altri due pulsanti, accensione e Play/Pausa si trovano sul lato, più piccoli e discreti.
La metà posteriore, invece, spicca per la fascia gommata che permette di fissare lo speaker a zaino, manubrio della bici, o dove altro preferite.
UE è un brand molto apprezzato per la qualità dei suoi speaker, e questo UE Miniroll non fa eccezione.
La prima cosa da dire in termini di audio è che la potenza sonora è molto (molto!) superiore a quanto mi sarei aspettato. Il volume massimo è decisamente alto (perfino troppo, raramente l'ho portato oltre il 50%!): andrà benone non solo per un ascolto individuale, ma anche per mettere musica di sottofondo che si senta per tutta la stanza.
La qualità sonora è complessivamente molto buona, con una spinta sui bassi. Normalmente non amo particolarmente i prodotti dove le basse frequenze vengono enfatizzate tanto, ma in questo caso i bassi non sono mai eccessivi e, soprattutto, penso che abbiano un senso, considerando il formato dello speaker.
Si tratta pur sempre di una cassa pensata per essere utilizzata (anche) all'aperto, magari perfino in movimento: per questo motivo, ha assolutamente senso che i bassi aggiungano quel tocco in più per dare solidità al suono.
Il suono peggiora un po' e diventa più confuso (specialmente sui bassi) a volume molto elevato, ma non è qualcosa di cui mi preoccuperei troppo. Non si può pretendere di più da un oggetto così piccolo e compatto.
Al contrario, per me forse il difetto peggiore è che non c'è un'app dedicata: questo non solo implica che non ci siano particolari funzioni smart, ma anche che non è possibile regolare l'equalizzazione.
Tuttavia, è bene sottolineare che UE Miniroll supporta PartyUp, ossia la tecnologia che permette di abbinare più speaker tra loro per farli suonare all'unisono. Questa funzione è disponibile tramite Auracast, una delle più recenti innovazioni del LE Audio, supportata dal Bluetooth 5.4 di questa cassa.
L'autonomia è molto buona: UE dichiara un'autonomia di ben 12 ore e, dai miei test, mi sento di poter confermare questa stima.
Con un costo di listino di 85€, UE Miniroll è sicuramente un prodotto premium, più costoso di quanto molti sarebbero disposti a spendere per uno speaker compatti.
D'altra parte, chiunque lo abbia provato potrà testimoniare che il suono offerto da questo speaker è di volume (e qualità) molto più elevati rispetto alla media di altri modelli compatti.
Se a questo ci si aggiunge la fascia sul retro, che rappresenta un grande valore aggiunto per fissare lo speaker con comodità, UE Miniroll può diventare un'ottima soluzione per chi cerca una cassa con cui ascoltare musica in movimento, ma anche a casa, senza grandi rinunce.
Il sample per questa recensione è stato fornito da Ultimate Ears, che non avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.
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Google Home diventa finalmente più veloce: supporto locale ai dispositivi Matter, anche offline
Google ha appena compiuto un importante passo verso la standardzzazione della casa intelligente, consentendo agli hub Google Home di connettersi e controllare i dispositivi Matter in locale.
Cosa significa? Matter non è importante "solo" perché consente di utilizzare un linguaggio unico per gestire i dispositivi della nstra smart home, ma anche perché permette di farlo molto più velocemente, senza connettersi a un server esterno. Ovvero in locale, comunicando direttamente sulla rete.
Questa funzione, che permette di gestire la casa intelligente anche in assenza di connessione Internet, è possibile grazie a Google Home Runtime, che ora è finalmente integrato negli hub Google Home.
Quindi adesso dispositivi come speaker Google Nest, Chromecast, dispositivi Google TV su Android 14 e alcuni televisori LG possono controllare i dispositivi Matter localmente.
Ma non è l'unica novità. Google ha anche aperto le API Home a tutti gli sviluppatori (prima erano aperte in fase sperimentale solo ad aziende come Eve, Nanoleaf, LG, ADT, Cync, Yale e Aqara):
- Device and structure API, che consentono di accedere ai dispositivi Google Home
- Commissioning API, che semplificano la configurazione del dispositivo con Fast Pair, il controllo vocale tramite Google Assistant e la compatibilità con l'ecosistema Google Home.
- Automation API, che consentono di gestire le automazioni dall'app
Questa soluzione ha un grande vantaggio, che consente di integrare i dispositivi e le automazioni di Google Home nelle app, e un intrinseco rischio: cosa succede se Google dovesse chiudere un'API come accaduto con il programma Works with Nest? Detto questo, la strada è segnata, e in generale i vantaggi sono molto superiori ai rischi.
Infine, Google ha anche mostrato i suoi sforzi per spingere l'espansione di Matter, facilitando la certificazione dei dispositivi supportati e, grazie a una collaborazione con MediaTek, creando un chip all-in-one (con Wi-Fi, Bluetooth LE e Thread) che permetta di costruire dispositivi compatibili con Thread in modo più semplice.
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Google Keep non basta? Bundled Notes è l'app che vuole sorprenderci
Bundled Notes è un'app che vi sorprenderà se state cercando una soluzione per personalizzare, gestire, e sincronizzare i vostri appunti, note e attività da svolgere (ecco la guida su come prendere appunti con le app). L'app si presenta come una soluzione alternativa a Google Keep, e dopo averla provato possiamo dire che effettivamente non delude.
Bundled Notes ha essenzialmente l'obiettivo di facilitarci la vita, organizzando e schematizzando le cose che dobbiamo fare in ogni contesto, anche quelle che hanno una scadenza temporale ben definita. Andiamo a vedere come funziona.
L'app Bundled Notes non è di certo una novità nel panorama delle app Android. La conosciamo da diverso tempo, e nel corso degli anni ha ricevuto numerosi e costanti aggiornamenti. A oggi, si presenta molto bene, con un'interfaccia gradevole e aggiornata.
Dopo averla installata, l'app ci chiede di accedere tramite un account Google oppure registrandoci tramite un indirizzo email valido. Una volta effettuato l'accesso vedremo un breve tutorial su tutte le funzioni che propone.
Partiamo con un aspetto che da alcuni punti di vista è un pregio, ma da altri potrebbe essere negativo. L'app presenta davvero tante funzioni e possibilità di personalizzazione. Questo è un punto a favore per gli utenti che, ad esempio, sono appassionati e interessati alla personalizzazione, e che magari hanno tempo da spendere a capire come funziona.
D'altro canto, non è immediato capire come funziona e destreggiarsi nell'interfaccia dell'app, soprattutto per chi cerca una soluzione semplice e intuitiva sin dal primissimo utilizzo.
Detto questo, l'app ci guiderà con la creazione dei primi contenuti. Il tutto si basa sui cosiddetti bundle, ovvero le macro categorie di contenuti che possono essere creati con l'app. Questi possono riguardare qualsiasi aspetto del nostro quotidiano, dalla gestione domestica alla gestione delle attività lavorative.
Pertanto, la creazione di un bundle ci richiederà l'assegnazione di un nome generale, e successivamente sarà possibile creare all'interno di ogni singolo bundle dei contenuti. Questi contenuti possono essere degli appunti, come ad esempio delle riflessioni, o più semplicemente delle attività da svolgere. A ogni contenuto all'interno del bundle è possibile assegnare una o più etichette. Le etichette possono essere create a piacimento, anche se alcune standard sono disponibili dal primo utilizzo.
Se stiamo creando un bundle che riguarda le cose da acquistare per arredare casa, per fare un esempio, allora potremo assegnare delle etichette che indicano in quale stanza della casa posizionare ciascun oggetto da comprare.
Per ogni contenuto creato all'interno dei bundle è possibile assegnare una scadenza temporale. Questa potrà essere singola, ricorrente o permanente. Si tratta sostanzialmente di promemoria, come se fossero delle sveglie, che si riferiscono alle singole attività che ci siamo appuntati.
L'app propone interessanti opzioni di personalizzazione. Queste permettono di scegliere quali azioni assegnare alle gesture, scegliere il tema dell'app, e come gestire i promemoria, anche quelli non rispettati. Troviamo poi una sezione Archivio, e una sezione delle attività completate.
L'app Bundled Notes dunque è indicata per creare e gestire diverse tipologie di contenuti. L'app infatti permette di creare una banale lista della spesa o delle attività da completare, ma anche di creare dei complessi schemi di lavoro con una serie di attività da completare.
La possibilità di assegnare etichette e scadenze temporali rende l'app compatibile anche con un uso lavorativo. Immaginiamo infatti il caso in cui, lavorando magari a un progetto che prevede il completamento di diverse attività, abbiamo la necessità di appuntarci e monitorare le varie attività da svolgere nel tempo.
L'app permette anche di allegare a ciascun contenuto dei file, come delle foto ad esempio. Altro aspetto che estende il raggio di azione di Bundled Notes. Allo stesso modo, è possibile allegare link a siti web specifici per ogni contenuto, per contestualizzarlo meglio.
Rispetto a Google Keep è un'app chiaramente più completa, nel senso che permette un utilizzo più vasto e strutturato. D'altro canto, per gli utenti che invece hanno bisogno di un gestore di semplici note e appunti potrebbe risultare inutilmente complessa. In ogni caso, dopo la prima mezz'ora di utilizzo non dovreste avere problemi nel gestirla.
L'unico neo che segnaliamo è la mancanza di una reale funzione per collaborare con altri utenti. Dobbiamo quindi intendere Bundled Notes come un'app focalizzata esclusivamente all'uso personale, e non in collaborazione con altri utenti o colleghi.
L'app Bundled Notes è disponibile al download gratuito sul Play Store. La versione gratuita non prevede annunci pubblicitari, ma alcune limitazioni. Ad esempio, con la versione gratuita è possibile caricare fino a 150 MB di contenuti multimediali, come allegati ai bundle. Sicuramente un buon quantitativo, soprattutto se immaginiamo di allegare per larga parte degli screenshot.
La funzione secondo noi interessante per coloro che si abbonano alla versione Pro è la possibilità di accedere alla web app di Bundled Notes. Una funzione che allarga enormemente i suoi casi d'uso.
Dunque, per procedere con l'installazione dell'app non vi resta che scaricarla dal Play Store tramite il pulsante diretto che trovate qui sotto.
Per chiudere, qui sotto trovate una serie di guide sul tema della produttività:
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Google Discover lancia il podcast personalizzato per gli utenti: di cosa si tratta
Google Discover ha lanciato quello che possiamo intendere come il suo podcast. La novità introdotta da Google arriva come un'ulteriore fonte di contenuti personalizzati per gli utenti (vi ricordiamo anche la nostra guida su come creare podcast).
Il popolare servizio di Google che si occupa di aggregare e selezionare i contenuti news rilevanti per gli utenti su Android ha ricevuto quindi una novità che avrebbe l'obiettivo di coinvolgere maggiormente gli utenti stessi.
La novità della quale parliamo si chiama tecnicamente Daily Listen. In sostanza, si tratta di una selezione di contenuti sotto forma di audio selezionati in base agli interessi di ogni singolo utente. Si ottiene quindi un contenuto audio della durata di circa 5 minuti, come se fosse un episodio giornaliero da ascoltare per rimanere aggiornati sugli argomenti di attualità che ci interessano maggiormente.
Chiaramente la selezione dei contenuti da includere in questo inedito quanto inatteso podcast di Discover viene fatta automaticamente dagli algoritmi di Discover e Google Search, tarati chiaramente sugli interessi personali di ciascun utente.
Come potete vedere dagli screenshot che trovate in galleria, il contenuto Daily Listen verrà proposto nella schermata principale di Discover, immediatamente sotto la barra di ricerca. Avviando il contenuto vedremo un riproduttore vocale, proprio come se fosse un podcast in fase di ascolto, con alcuni comandi rapidi per gestire la riproduzione.
In tutto questo c'è anche lo zampino di Google Gemini, e infatti durante l'ascolto verrà mostrato il messaggio "Generative AI is experimental", a indicare che si tratta di una funzionalità in fase di sperimentazione e che potrebbe presentare delle imperfezioni.
La novità che abbiamo appena visto dunque è ancora in fase di test. La troviamo infatti disponibile per gli utenti Android e iOS che hanno aderito a Search Labs, ma solo se residenti negli Stati Uniti. Il funzionamento dunque è assicurato in lingua inglese. Torneremo ad aggiornarvi non appena avremo novità sul suo rilascio per l'Italia.
L'articolo Google Discover lancia il podcast personalizzato per gli utenti: di cosa si tratta sembra essere il primo su Smartworld.
I Galaxy S25 saranno più cari del previsto? Sì, secondo un negozio online italiano
Dopotutto, i prezzi dei Galaxy S25 potrebbero aumentare rispetto ai Galaxy S24, e non di poco. Almeno stando a un negozio online italiano che ha già messo online le pagine di vendita relative a tutte le varianti.
Se la notizia fosse confermata, si tratterebbe di una cocente delusione per chi sperava, anticipazioni dell'ultimo mese alla mano, in un sostanziale "congelamento" dei prezzi dall'anno scorso.
Ma perché questo ottimismo? A inizio dicembre era emerso un leak dalla Corea del Sud secondo il quale i costi dei nuovi top di Samsung sarebbero aumentati di circa 100 dollari a causa dell'adozione del chip Snapdragon 8 Elite su tutta la gamma.
Poi nel corso del mese questi timori si erano ridimensionati, e l'11 dicembre Roland Quandt aveva svelato che i prezzi europei dei dispositivi sarebbero stati molto simili a quelli dei predecessori.
Ora però queste speranze sono messe in discussione, in quanto il negozio in questione ha elencato i dispositivi con tanto di prezzo. I nomi dei dispositivi sono nascosti, ma il codice dei modelli corrisponde con quanto emerso da rumor precedenti.
Prima di vederli, sottolineiamo che i prezzi indicati potrebbero non voler dire niente: il negozio potrebbe aver semplicemente messo online delle pagine segnaposto con cifre casuali. Detto questo, ecco le cifre elencate:
- Galaxy S25
- 128GB (SM-S931BZSDEUE): 973,99 euro
- 256GB (SM-S931BDBGEUE): 1.036,49 euro
- 512GB (SM-S931BZSHEUE): 1.162,99 euro
- Galaxy S25+
- 256GB (SM-S936BZSDEUE): 1.246,99 euro
- 512GB (SM-S936BDBGEUE): 1.371,99 euro
- Galaxy S25 Ultra
- 256GB (SM-S938BZBDEUE): 1.571,99 euro
- 512GB (SM-S938BZBGEUE): 1.696,99 euro
- 1TB (SM-S938BZBHEUE): 1.948,99 euro
Fanno male solo a guardarli, considerando che Galaxy S24 l'anno scorso partiva da 929 euro, Galaxy S24+ da 1.189 euro e Galaxy S24 Ultra da 1.499 euro.
Oltre ai prezzi, queste pagine offrono un paio di aspetti interessanti da considerare. Il primo è la data di consegna, indicata tra il 30 gennaio e il 4 febbraio. Secondo i leak emersi a dicembre, la commercializzazione dei dispositivi dovrebbe partire dal 7 febbraio, il che supporta l'ipotesi che le pagine contengano delle imprecisioni (sempre che i leak non sbaglino).
L'altro aspetto interessante riguarda Galaxy S25, venduto anche nella variante da 512 GB (numero di modello SM-S931BZSHEUE). Questa sarebbe una bella novità rispetto agli anni passati, emersa solo in un'anticipazione che però accennava anche al fatto che non ci sarebbe stata la versione da 128 GB.
Ancora, suggeriamo di prendere questi valori con le pinze, nella speranza che emergano altri rumor meno preoccupanti.
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Nintendo svela LEGO Game Boy, alla faccia di chi vuole notizie su Switch 2
Nintendo l'ha fatto di nuovo. Dopo aver sorpreso i fan con Nintendo Alarmo, l'orologio-sveglia rilasciato durante l'hype smisurato per il lancio di Nintendo Switch 2, l'azienda torna a puntare sulla nostalgia e svela un altro set iconico, il LEGO Game Boy, proprio mentre le indiscrezioni hanno praticamente svelato tutto sulla nuova console ibrida, su cui il colosso di Kyoto continua a non proferire parola.
Non è la prima volta che il celebre Game Boy è al centro di creazioni LEGO. Lo scorso anno, Nick Lever, finalista di LEGO Masters Australia, ha realizzato un set personalizzato di Game Boy in mattoncini davvero impressionante.
La sua opera, con tanto di cartucce inseribili e dettagli incredibilmente fedeli alla controparte reale, ha fatto il giro del web, tanto è vero che molti appassionati hanno provato a riprodurlo. Ora, però, non servirà più: LEGO e Nintendo hanno finalmente unito le forze per creare una versione ufficiale.
È stato dunque diffuso il teaser ufficiale sui canali social di LEGO e Nintendo, ma già vi anticipiamo che è brevissimo. Si vedono chiaramente i celebri pulsanti viola del Game Boy, il D-pad minuziosamente ricostruito con i mattoncini LEGO e alcune parti della scocca in grigio chiaro, il colore iconico della console originale. A coronare il tutto, la nostalgica colonna sonora del Game Boy.
Per poter mettere le mani sul LEGO Game Boy dovremo attendere ancora qualche mese: l'uscita è fissata per ottobre 2025. L'annuncio del resto è arrivato all'improvviso, ma ha già fatto scattare la corsa all'immaginazione su come sarà il set completo e se includerà anche le cartucce o altri accessori.
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Hisense li fa grossi! Arrivano i nuovi TV MicroLED 136" e TriChroma LED 116"
Hisense si è ritagliata un ruolo di grande prestigio nel settore degli smart TV, ed ha ulteriormente ribadito questa posizione al CES 2025, portando due novità dall'altissimo valore tecnologico: un MicroLED da 136" e un TriChroma LED da 116". Entrambi rappresentano eccellenze tecniche su diversi fronti, oltre ad essere dispositivi dalla stazza enorme. Forse non potrete metterli in casa vostra, ma diamo un'occhiata alle caratteristiche perché sono davvero interessanti.
Partiamo con Hisense 136MX MicroLED, che è il primo smart TV con tecnologia MicroLED per il mercato consumer mai prodotto da Hisense. I pannelli MicroLED sono tra i migliori del momento, rappresentano una delle innovazioni più interessanti del mondo TV.
Su questo modello da 136" ci sono 24,88 milioni di LED microscopici. Ogni pixel è una sorgente luminosa autonoma, composta da LED rossi, verdi e blu indipendenti. La luminosità di picco raggiunge ben 10.000 nit.
Questo tipo di design autoemittente produce un contrasto ottimizzato, vicino agli OLED, ma con meno problemi di degradazione nel tempo, soprattutto per quanto riguarda il classico burn-in.
Si tratta, inoltre, di un pannello di altissima qualità a livello di resa cromatica e definizione. Arriva a coprire fino al 95% dello spazio colore BT.2020, supporta Dolby Vision IQ, HDR10+ e Filmmaker Mode.
Non mancano nemmeno le funzionalità gaming, assicurate dal supporto VRR a 120 Hz: parliamo di Auto Low Latency Mode e FreeSync Premium Pro, perfetti per giocare sia su PC che su console.
Grazie al nuovo chipset top gamma Hi-View AI Engine X, aiutato dall'AI, il sistema operativo VIDAA OS permette di godere di tutte le funzionalità più recenti: supporto nativo per Netflix, YouTube e Disney+, ma anche assistenti vocali VIDAA Voice e Amazon Alexa integrati.
Per l'audio sono integrate le tecnologie Dolby Atmos e DTS Virtual X. A disposizione tantissime porte e connessioni, tra cui HDMI 2.1, WiFi 6E e supporto eARC.
Non si conosce ancora il prezzo, per il momento, ma sappiamo che sarà enorme, così come lo è questo pannello.
Anche il nuovo Hisense 116UX TV TriChroma LED è un prodotto da primato. Questo elegantissimo pannello da 116" è infatti il primo modello consumer ad utilizzare la tecnologia RGB Local Dimming, importantissima per migliorare contrasto e definizione.
Per capire la novità bisogna scendere nel tecnico. Solitamente i pannelli LED usano una retroilluminazione bianca o blu con un filtro quantum dot per riprodurre i colori. La nuova tecnologia RGB Local Dimming invece non ha filtri: utilizza direttamente i LED indipendenti rossi, verdi e blu per generare colori puri.
In questo modo, il pannello MiniLED riesce ad emettere colori più realistici: il Hisense 116UX TV TriChroma LED copre il 97% dello spazio colore BT.2020, un piccolo record per un pannello di questo genere.
I vantaggi però non si fermano qui. Gli effetti di blooming sono ridotti al minimo, l'efficienza energetica è nettamente migliorata (ottimo per i consumi), la luce blu emessa si riduce del 38%.
Anche su questo modello si utilizza il chipset Hi-View AI Engine X e ci sono diverse funzionalità di ottimizzazione dell'immagine. Sono supportati Dolby Vision, Dolby Vision IQ e IMAX Enhanced per la qualità video, più Dolby Atmos e DTS Virtual X per il sistema audio 6.2.2 CineStage X.
Attenzione alla parte smart, perché qui abbiamo il sistema Google TV integrato, con supporto per HDMI eARC, Wi-Fi 6E e assistenti vocali come Alexa e Google Assistant.
Al CES 2025 sono arrivate tantissime novità degne di nota, dunque non perdete la nostra sezione speciale disponibile dal primo link. Al di sotto ci sono anche altri link diretti alle notizie più curiose uscite in questi giorni.
- Tutte le notizie dal CES 2025
- Il robot AI per tutta la famiglia
- Un SSD portatile più piccolo di un Post-it
- L'antifurto nella batteria della bici elettrica
- Le console handheld Nitro Blaze 8 e Blaze 11
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POCO X7 e X7 Pro ufficiali: prestazioni, autonomia e promo di lancio ghiottissime
POCO ha annunciato ufficialmente i suoi nuovi smartphone di fascia media, POCO X7 e POCO X7 Pro, puntando su prestazioni elevate, grande autonomia e un design ricercato.
Entrambi i modelli condividono alcune caratteristiche, ma si differenziano in modo significativo per processore, batteria e velocità di ricarica, offrendo soluzioni adatte a diversi tipi di utenti (e di tasche). Vediamo quindi di che pasta sono fatti i nuovi Xiaomi, perché ricordiamo, a chi ancora non lo sapesse, che POCO fa parte della ben più nota e grande azienda cinese.
- Schermo: 6,67'' AMOLED CrystalRes 1,5K (1.220 x 2.712 pixel), 120 Hz, luminosità di picco 3.000 nit, sampling rate del tocco 2.400 Hz, Gorilla Glass Victus 2
- CPU: MediaTek Dimensity 7300-Ultra (6 nm) con GPU Mali-G610 MC6
- RAM: 8 / 12 GB LPDDR5 (espandibile fino a 24 GB tramite RAM Boost)
- Archiviazione: 256 / 512 GB UFS 3.1
- Fotocamera posteriore:
- Principale: 50 megapixel Sony IMX882, f/1,5 con OIS
- Grandangolo: 8 megapixel, f/2,2
- Macro: 2 megapixel
- Fotocamera frontale: 20 megapixel, f/2,2
- Batteria: 5.110 mAh con Turbo Charging a 45W
- Certificazione: IP68
- OS: Xiaomi HyperOS 2 basato su Android
- Colori: Silver, Green, Black
- Schermo: 6,67'' AMOLED CrystalRes 1,5K (1.220 x 2.712 pixel), 120 Hz, luminosità di picco 3.200 nit, sampling rate del tocco 2.560 Hz, Gorilla Glass 7
- CPU: MediaTek Dimensity 8400-Ultra (4 nm) con GPU Mali-G710 MC10
- RAM: 8 / 12 GB LPDDR5X (espandibile fino a 24 GB tramite RAM Boost)
- Archiviazione: 256 / 512 GB UFS 4.0
- Fotocamera posteriore:
- Principale: 50 megapixel Sony IMX882, f/1,5 con OIS
- Grandangolo: 8 megapixel, f/2,2
- Fotocamera frontale: 20 megapixel, f/2,2
- Batteria: 6.000 mAh con HyperCharge a 90W
- Certificazione: IP68
- OS: Xiaomi HyperOS 2 basato su Android
- Colori:Green, Black, Yellow
POCO X7 e X7 Pro si differenziano in tante aree importanti, a cominciare dal processore Dimensity 8400-Ultra a 4 nm sul modello Pro, che è nettamente più performante rispetto al Dimensity 7300-Ultra del POCO X7.
La presenza di memoria RAM LPDDR5X e storage UFS 4.0 nel Pro garantiscono velocità di lettura e scrittura superiori, e collocano una volta di più le sue prestazioni generali su un gradino più elevato (ma anche due).
Il display è invece sostanzialmente lo stesso, per quanto il modello Pro vanti una luminosità lievemente superiore e un touch sampling rate un po' più elevato, a tutto vantaggio di chi gioca frequentemente.
Su POCO X7 Pro inoltre la batteria non solo è più capiente ma si ricarica anche al doppio della velocità e permette di passare da 0 al 100% in soli 42 minuti.
Per quanto riguarda infine il comparto fotografico, la presenza di un sensore macro su POCO X7 non cambia praticamente nulla, data la sua utilità molto limitata.
Sul design invece i due modelli sono ben caratterizzati, come si può vedere dalle gallerie seguenti, ma al di là dei gusti estetici, è chiaro quale dei due sia da preferire, anche in vista del prezzo e delle promo di lancio, che vedremo subito dopo.
POCO continua a offrire dispositivi di alta qualità a prezzi competitivi, come del resto è nel DNA di Xiaomi, e la nuova serie X7 ne è l'ennesima prova.
POCO X7 Pro è chiaramente il modello da scegliere per chi voglia il meglio, spendendo però un po' di più. Dall'altra parte, POCO X7 rappresenta una valida alternativa per chi vuole risparmiare senza rinunciare a un'esperienza di utilizzo completa e soddisfacente.
Questi sono infatti i prezzi di listino ufficiali dei due modelli, disponibili da oggi sul mi store online e su Amazon:
POCO X7:
- 8 / 256 GB: 299,90€
- 12 / 512 GB: 349,90€
POCO X7 Pro:
- 8 / 256 GB: 369,90€
- 12 / 256 GB: 399,90€
- 12 / 512 GB: 429,90€
Attenzione però, perché fino al 16 gennaio alle ore 23.59 sono presenti le seguente offerte early bird, con sconti fino a 50 euro:
POCO X7:
- 8 / 256 GB: 249,90€
- 12 / 512 GB: 299,90€
POCO X7 Pro:
- 8 / 256 GB: 319,90€
- 12 / 256 GB: 349,90€
- 12 / 512 GB: 379,90€
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La condivisione con Quick Share è sempre più semplice: ecco la nuova modalità
Quick Share diventa sempre più utile e semplice da usare. Nelle ultime ore Google ha iniziato a distribuire una nuova modalità di condivisione tramite QR code. La nuova modalità si unisce alle altre modalità che abbiamo conosciuto con la prima versione di Quick Share, quella che venne chiamata Condivisione nelle vicinanze.
La novità che arriva per Quick Share rende il servizio di Google un'alternativa sempre più valida e completa ad AirDrop di Apple, soprattutto per gli utenti che non possono accedere ad AirDrop.
Come potete vedere dagli screenshot nella galleria in basso, la nuova funzione permette di avviare la condivisione dei contenuti con Quick Share tramite la generazione di un codice QR.
Questo codice permetterà a chiunque lo inquadri di ricevere il contenuto in condivisione dal dispositivo sul quale è stato generato il codice QR. Questa modalità di condivisione dunque permette di avviare la condivisione dei file anche verso più dispositivi contemporaneamente, visto che il codice può essere scansionato da più dispositivi contemporaneamente.
Questa funzionalità inoltre eviterà agli utenti di rendersi visibili a tutti per condividere dei contenuti verso dispositivi che non sono collegati al proprio account Google. Basta infatti generare il codice QR e fornirlo al destinatario.
Come vedete dalle immagini, la nuova funzione, quando disponibile, la vedremo nella sezione posta inferiormente alla ricerca dei dispositivi nelle vicinanze con Quick Share. Per generare il codice QR ci basterà toccare la nuova opzione per visualizzare il codice da fornire ai destinatari dei contenuti che stiamo per condividere.
La nuova modalità di condivisione di Quick Share è in fase di distribuzione automatica in queste ore. Stando a quanto segnalato da 9to5Google, dovrebbe essere disponibile per coloro che hanno aggiornato i Play Services alla versione 24.49.33.
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Questo non è un piccolo alieno, ma è il primo robot AI per tutta la famiglia
Una delle novità più strane visto al CES 2025 di Las Vegas è il piccolo e adorabile robot di TCL, il nuovo TCL Ai Me. Definirlo non è facile, tanto che la stessa azienda ne parla solo col termine "companion con AI" e fa lunghi giri di parole per spiegare le sue funzionalità. Tutto, però, viene messo da parte quando lo si guarda: è un dispositivo adorabile, uno dei robot più pucciosi mai realizzati. Ed è anche utile, forse.
TCL Ai Me è il primo robot con intelligenza artificiale mai prodotto dall'azienda. Un prodotto pensato in particolare per le famiglie, in grado di occuparsi di diversi compiti ed essere una presenza divertente all'interno della propria casa.
Il design è certamente la parte fondamentale nel renderlo accattivante. Sembra una specie di piccola astronave con all'interno un bambino, o un cucciolo di panda se preferite. Ha grandi occhi animati, un nasino nero e due pinne laterali, che possono essere alzate e abbassate.
La base è dotata di ruote e gli consente di andare in giro per la casa, spostandosi autonomamente quando serve. Il robot in sé, comunque, può essere estratto dalla base e preso tra le mani.
Sia sulla base che sul robot sono integrate delle videocamere, in grado di riconoscere quello che inquadrano e anche registrare video. Ovviamente c'è uno speaker sul corpo del robot, che gli permette di parlare (con voce da bambino) e riprodurre suoni.
Il corpo è totalmente personalizzabile, si può cambiare outfit a piacimento, adattandolo al proprio stile. La scocca è molto tondeggiante, quindi si può stringere e abbracciare senza problemi.
Oltre alla forma molto simpatica, TCL Ai Me offre diverse funzioni smart che lo rendono più utile di quanto non sembri. Ecco una breve selezione di quelle annunciate al momento.
- Domotica: comunica con gli accessori domotici e gli elettrodomestici compatibili, ed è dunque capace di controllarli da remoto;
- Sorveglianza: usa le videocamere integrate come security cam;
- Immagini: tramite le videocamere integrate, riconosce le immagini e le descrive;
- AI Creator: genera storie e animazioni per bambini;
- Auto: ha un'integrazione speciale con i sistemi d'infotainment in auto, può essere mostrato sul display;
- Mini Core: ha un accessorio collegato col quale si possono registrare video ovunque;
- Auto Recap: crea automaticamente dei brevi video highlight dei momenti registrati.
Grazie al sistema basato sull'intelligenza artificiale, il robot apprende e si adatta alle situazioni, modificando il suo comportamento nel corso del tempo.
Potete dare un'occhiata a tutte le funzioni di cui abbiamo parlato grazie al video pubblicato da TCL, lo trovate subito a seguire.
Per il momento TCL Ai Me non ha una data di uscita o un prezzo di listino fissato. Più che un prodotto fatto e finito, sembra ancora un concept che potrebbe anche non arrivare mai sul mercato.
Se sulla sua utilità pratica continuiamo a nutrire dubbi, il design iper-futuristico è sicuramente una carta vincente. Potrebbe essere il "giocattolo definitivo" per i bambini che amano gli aggeggi tecnologici, e magari dare una mano anche ai genitori con le sue funzioni legate al controllo della domotica.
Bisognerà però attendere ancora per scoprire se e quando TCL Ai Me sarà in vendita in Italia, dunque per il momento vi consigliamo di regalare ai vostri figli giocattoli meno smart e più concreti, ad esempio i nuovi LEGO Bluey appena lanciati ufficialmente.
Se volete scoprire cosa sta succedendo al CES 2025 di Las Vegas, ecco la nostra selezione con alcune delle notizie più interessanti arrivate sinora. Dal primo link potete accedere alla nostra sezione dedicata con tutte le novità.
- Tutte le notizie dal CES 2025
- NVIDIA GeForce RTX serie 50 ufficiale
- Le novità di AMD tra processori e GPU
- Cambio di rotta epocale per Dell
- I nuovi TV OLED LG 2025
- Samsung TV 2025, tutte le novità
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Nintendo Switch 2 si mostra in nuovi render trapelati (affidabili): lo schermo è più grande!
In questi giorni di annunci dal CES di Las Vegas potreste aver letto che più di un produttore di accessori per console ha mostrato moc più o meno realistici di Nintendo Switch 2.
Che varie aziende si stiano preparando ad accogliere la console più attesa dell'anno non è certo un segreto, e ovviamente Switch 2 sta attirando l'attenzione anche dei leaker più attivi.
Proprio in queste ore uno dei leaker più celebri in ambito mobile e tech, @onleaks, in collaborazione con 91mobiles.com, ha pubblicato una serie di render di Nintendo Switch 2 che possiamo ritenere autentici.
È difficile infatti che @onleaks pubblichi qualcosa di inaccurato, e i render in questione confermano in parte le informazioni trapelate nelle scorse settimane, giusto a riconferma della loro bontà. Ci sono anche delle novità che alcuni troveranno sicuramente gustose!
Nintendo Switch 2 avrà uno schermo più grande delle attuali Switch, incluso il modello OLED. Si passerebbe da un display da 6,2" della classica o da 7" della variante OLED a ben 8,4 pollici della Switch 2.
Giusto per avere qualche punto di riferimento aggiuntivo, una Steam Deck è dotata di display da 7,4", una ROG Ally X uno schermo 7" e una Legion Go da 8,8". Niente male quindi!
C'è però chi dice che il leak in questo caso sbaglia. Lo schermo sarebbe da 8", e 8,8" è in realtà la dimensione del vetro frontale che protegge il display e le cornici intorno a questo.
Inoltre, stando a @onleaks, il pannello sarebbe OLED. Inizialmente si parlava di schermi LCD. Il sospetto che ci viene è che possa esserci più di una versione di Switch 2 a questo punto. Il leak di metà dicembre ci sembrava sufficientemente lecito, e chissà che non ci siano una versione più compatta con schermo LCD e prezzo aggressivo e una variante "elite" con schermo più grande e OLED.
Aumenta lo schermo, aumentano le dimensioni della console. E anche i Joy-Con non sono certo immuni! Se ci fidiamo di quanto detto da @onleaks, Nintendo Switch 2 misurerà 271 x 116,4 x 31,4 mm. Sarà quindi 3 cm più lunga, 1,4 cm più larga e 2 cm più spessa di Switch OLED. L'ultima misura fa riferimento alla bombatura dei Joy-Con più che del corpo tablet.
I Joy-Con 2 vanteranno dimensioni pari a 116,4 x 40,8 x 31,4 mm, più grandi rispetto a quelli classici quindi (102 x 35,9 x 28,4 mm).
Interessante il render che ci mostra il retro. Lo stand è ampliato (anche rispetto alla Switch OLED), e si notano jack-audio, bilanciere del volume, prese d'aria e sportello delle cartucce. La porta USB-C anche è sul lato superiore, utile per usare la console anche quando la si vuole appoggiare su una superficie sfruttando lo stand posteriore.
C'è anche un breve video che ci mostra la console a 360°. Trattandosi di informazioni trapelate prendetele comunque con la giusta cautela. Il leaker è affidabile, ma si può sempre sbagliare.
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Ecco Galaxy A56, rivale di Pixel 8a o qualcosa di più?
Arrivano nuovi dettagli sul prossimo medio-gamma di Samsung (ecco i migliori smartphone sotto i 400 euro). Galaxy A56 si fa vedere nuovamente, con nuovi dettagli che sono trapelati sul suo design e su alcune delle sue presunte specifiche tecniche.
Il nuovo Galaxy A56 potrebbe arrivare sul mercato come il diretto rivale di Pixel 8a, o addirittura come rivale del prossimo Pixel 9a che presenterà Google, visti i tempi.
Non è la prima volta che si parla di Galaxy A56, visto che nei mesi scorsi abbiamo visto diversi rumor sul prossimo modello di fascia media di Samsung. La novità delle ultime ore consiste nei dettagli derivanti dalla certificazione di Galaxy A56 presso TEENA, l'ente istituzionale per le telecomunicazioni in Cina.
Le immagini che trovate nella galleria in basso mostrano il look completo del dispositivo. Galaxy A56 si mostra in una colorazione blu scuro, confermando il design che abbiamo visto nei leak precedenti: vediamo un modulo fotografico a forma di ellisse, disposto verticalmente e che include tre sensori. Questo modulo sporge di qualche millimetro rispetto alla cover posteriore.
Anteriormente vediamo un display che presenta un foro circolare al centro, quello che ospita la fotocamera frontale. Sul profilo laterale troviamo una delle novità di design più rilevanti, ovvero la porzione in evidenza al tatto dove sono posizionati i pulsanti volume e spegnimento. Si tratta della zona definita Key Island, quella che abbiamo già visto sui modelli Galaxy A15, A25 e A55.
Dal punto di vista delle specifiche, la certificazione presso TEENA non ci fornisce particolari nuovi dettagli, ma dai precedenti rumor abbiamo appreso che sotto il cofano dovrebbe esserci un processore Exynos 1580, mentre il display dovrebbe corrispondere a un pannello AMOLED full HD+ con un refresh rate massimo pari a 120 Hz.
I tre sensori fotografici posteriori dovrebbe poter scattare rispettivamente a 50, 12 e 5 megapixel. La batteria avrà una capacità da 5.000 mAh con supporto alla ricarica rapida da 45W.
Si prevede un lancio per marzo 2025, e dunque un debutto sul mercato che avverrà subito dopo che la grande attenzione per Galaxy S25 sarà in fase calante. Torneremo ad aggiornarvi non appena ne sapremo di più sulla data di lancio.
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Nanoleaf ha una maschera per renderci più belli. Ovviamente con i LED
Altro che lampadine smart o strisce LED multicolori per la casa: la novità di Nanoleaf più intrigante al CES 2025 è una maschera di bellezza che promette di ridurre le imperfezioni della pelle.
Nanoleaf LED Light Therapy Face Mask, questo il nome del dispositivo, è un articolo approvato dalla FDA statunitense e composto da 432 LED raggruppati in 108 "bulbi".
L'idea è sfruttare le lunghezze d'onda della luce (anche quella a maggiore penetrazione come quella a infrarossi vicini, NIR) per "innescare i processi naturali di guarigione della pelle".
In questo modo, è in grado di risolvere o quantomeno alleviare una vasta gamma di problemi, come piccole rughe, acne, tono della pelle irregolare e altro ancora, promettendo risultati "che puoi vedere e sentire".
Il dispositivo, portatile e ricaricabile, offre una tecnologia "clinicamente provata", materiali di grado medico e 7 modalità di trattamento.
La maschera è in prevendita (con spedizioni da metà febbraio) sul sito Nanoleaf statunitense al prezzo Early Bird di 135 dollari, mentre il prezzo pieno è di 149,99 dollari. Non possiamo rivelarvi i prezzi (e l'eventuale disponibilità) in Italia, in quanto al momento il sito italiano di Nanoleaf non risulta raggiungibile. Aggiorneremo l'articolo non appena sarà possibile aprirlo.
Per chi invece desidera scoprire le novità di Nanoleaf per la casa, segnaliamo la nuova lampada da terra Smart Multicolor in grado di sincronizzarsi con la musica e compatibile con Matter. È ora in prevendita al prezzo scontato di 90 dollari (99,99 dollari il prezzo pieno), con disponibilità da metà febbraio.
Inoltre Nanoleaf ha anche annunciato le nuove strisce luminose in grado di adattarsi ai contorni di PC e TV e di creare un effetto luminoso sincronizzato con i contenuti sullo schermo.
La PC Screen Mirror Lightstrip è formata da una striscia di LED a zig-zag compatibile con Mac e PC Windows, con monitor fino a 32 pollici. La 4D V2 invece è pensata per i TV ed è dotata di una fotocamera per "leggere" i colori sullo schermo. Le due strisce colorate arriveranno sul mercato nel corso del secondo trimestre del 2025 a un prezzo non ancora specificato.
Infine, il produttore ha anche lanciato il servizio in abbonamento Nanoleaf Premium da 1,99 dollari al mese o 19,99 dollari l'anno pensato per l'app Nanoleaf Desktop. Con questo abbonamento si potrà usare Orchestrator, per rilevare i brani e creare animazioni su misura per ogni traccia, e Scenescapes, per combinare effetti di luce e suoni rilassanti.
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Un adesivo per aiutare gli oggetti smarriti a ritrovare la via di casa: un'idea semplice quanto geniale!
PebbleBee ha pensato a un modo semplice per ritrovare gli oggetti smarriti su cui non possiamo mettere un Bluetooth tracker: un semplice adesivo con codice QR che mostra le istruzioni su come riportarlo al proprietario.
Potrebbe sembrare una soluzione poco innovativa, se confrontata a sistemi come Trova il mio dispositivo o Dov'è di Apple, ma proprio per questo potrebbe funzionare.
L'idea è semplice: quando perdiamo qualcosa non abbiamo modo di indicare a chi dovesse trovarla come riportarcela. Sui telefoni è possibile attivare un'opzione che mostra il nostro numero di telefono sullo schermo, ma per tutti gli altri oggetti?
Si potrebbero mettere delle etichette, come quelle sulle valige, ma un adesivo è senz'altro più pratico, e magari un po' "tecnologico", ovvero da utilizzare tramite smartphone per ottenere tutte le istruzioni per riportare l'oggetto al proprietario.
Ecco quindi PebbleBee Link, un adesivo che mostra un codice QR. Inquadrandolo con il telefono, chi dovesse trovarlo vedrà un messaggio, oltre ad avere a disposizione una serie di dati come posizione, dettagli di contatto e altro. Il tutto nel pieno rispetto della privacy (del proprietario e di chi dovesse trovare l'oggetto) e progettati per offrire la massima compatibilità.
Gli adesivi sono di ottima qualità: l'azienda garantisce che sono progettati per durare in quanto lavabili anche in lavastoviglie, antigraffio e privi di residui.
Perfetti per articoli per la casa, piccoli dispositivi elettronici, strumenti e attrezzature da esterno.
Gli utenti possono impostare le informazioni da mostrare a chi dovesse trovare l'oggetto attraverso l'app di PebbleBee, anche sfruttando dei modelli pre-impostati. Da qui possono anche attivarli istantaneamente come "Smarriti".
Pebblebee Link sarà disponibile a partire da marzo a partire da 10,95 dollari per una confezione da 5 e 24,95 dollari per una confezione da 20. Questi sono i prezzi indicati su sito: al CES l'azienda ha parlato di 8,99 e 19,99 dollari rispettivamente, oltre a una confezione da 30 adesivi al costo di 27,99 dollari. Al momento non sappiamo se verranno venduti anche sul Google Store italiano (altrimenti bisogna aggiungere al costo la spedizione dagli Stati Uniti).
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Arrivano i Google System Updates di gennaio: Play Store e Android WebView ringraziano
Google sta pubblicando le note di rilascio dei Google System Updates di gennaio, che al momento comprendono un aggiornamento sperimentale per Android WebView e una novità per il Play Store.
Ricordiamo che i Google System Updates includono aggiornamenti per servizi Google sui migliori telefoni Android oltre che per altri dispositivi come smartwatch, tablet, Android TV, ChromeOS e Android Automotive.
Ecco le novità al momento elencate dalla GrandeG:
- Android WebView v132 (2025-01-07)
- Nuove funzionalità per sviluppatori per Google e sviluppatori di app di terze parti per supportare funzionalità relative alla visualizzazione di contenuti web nelle loro app.
- Miglioramenti alla sicurezza e alla privacy e aggiornamenti per le correzioni di bug.
- Importante: alcune funzionalità possono essere sperimentali e disponibili per alcuni utenti.
- Google Play Store v44.4 (2025-01-06)
- [Telefoni] Puoi trovare diversi formati nella pagina dei dettagli dell'app quando sfogli più app
Ma come aggiornare i vari componenti dei Google System? Generalmente, gli utenti non devono fare niente, in quanto avviene tutto automaticamente.
Potete verificare che sia effettivamente così andando nelle impostazioni del telefono:
- Android 14 e precedenti: toccate Google, selezionate l'icona con tre puntini in alto a destra e toccate Aggiornamenti servizi di sistema. Qui l'interruttore deve essere attivo
- Android 15 e successivi: toccate il vostro nome utente in basso, selezionate Tutti i servizi e toccate Aggiornamenti dei servizi di sistema. Assicuratevi che l'interruttore sia attivo
In ogni caso, Google potrebbe aggiornare comunque i servizi di sistema anche quando gli aggiornamenti automatici sono disabilitati per affrontare gravi problemi di sicurezza o protezione o per rispettare gli obblighi legali.
Per verificare la versione delle singole app dei Google System, potete andare nelle impostazioni del telefono, toccare App e poi Mostra tutte le app. Poi toccate a una a una le singole app elencate qui sotto e scorrete in basso per vedere la versione. Per aggiornarle manualmente: toccate Dettagli app e verrete inviati alla pagina del Play Store.
Ecco le app dei Google System:
- Adaptive Connectivity Services
- Android System Intelligence
- Android System Key Verifier
- Android System SafetyCore
- Android TV Core Services
- Android WebView
- Device Health Services
- Settings Services
- Google Play Store
- Google Play Services
- Manager SIM
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LEGO Bluey è ufficiale: la serie animata più vista al mondo sarà trasformata in set LEGO e Duplo!
Il gruppo LEGO e BBC Studios annunciano una partnership che farà la gioia dei genitori (e dei bambini) appassionati di uno dei cartoni più visti a livello mondiale.
La serie TV animata Bluey sarà trasformata in mattoncini LEGO, e non manca molto al lancio dei primi set ufficiali!
Se seguite il mondo LEGO Ideas saprete forse che in tanti nel corso degli ultimi anni hanno provato a proporre progetti che riguardavano la famiglia di Bluey. Sorprendeva il fatto che nessuno fosse mai stato approvato, e forse abbiamo finalmente capito il perché.
Bluey infatti è la serie più vista nel 2024 a livello mondiale su Disney+, e solo negli Stati Uniti risulta, sempre l'anno scorso, la serie più vista in streaming con oltre 50,5 miliardi di minuti guardati. Una collaborazione fra due realtà così apprezzate dai più piccoli era insomma prevedibile.
La collaborazione tra LEGO e BBC Studios, l'emittente australiano responsabile della serie, si concretizzerà con l'arrivo di sei nuovi set LEGO Bluey. Questi saranno a loro volta suddivisi in due diverse categorie di set: LEGO Bluey 4+, pensati appunto per bambini sopra i 4 anni, e LEGO Bluey Duplo, per bambini dai 2 anni in su.
Come suggerisce l'immagine ufficiale che trovate qui sopra, i set rappresenteranno non solo Bluey, ma anche la sorellina Bingo e tutta la famiglia, inclusi papà Bandit e mamma Chilli. E chissà che non ci sia spazio anche per qualche altro personaggio, come Muffin, Socks o i vari amici di Bluey!
I set, stando al primo comunicato di LEGO, permetteranno di riprodurre le scene preferite della serie animata, "puntando sul gioco di ruolo e sulla creatività".
"Siamo assolutamente entusiasti di unire i mondi di LEGO e Bluey con il team di BBC Studios. Era da tempo che desideravamo questa collaborazione e crediamo che sia un'accoppiata perfetta per i giovani costruttori e per le famiglie. Proprio come noi, il marchio Bluey ha il gioco al centro di tutto ciò che fa e questo si allinea alla perfezione con i valori e la missione del marchio LEGO", queste le parole di Michaela Edgerley Stovicek, Head of Preschool del Gruppo LEGO.
I primi 6 set LEGO Bluey saranno svelati in primavera. Di solito dall'annuncio al lancio vero e proprio non passa troppo tempo, ma ci sono anche casi, come quelli recenti legati ai prodotti Nintendo, in cui si è dovuto aspettare qualche mese (fra i 4 e i 6) per vedere arrivare i prodotti sugli scaffali.
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