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Smartphone, smartwatch, tablet e Automobili - le notizie in tempo reale sul mondo della tecnologia e quattroruote
Updated: 1 hour 42 min ago

Stop alle endotermiche per il 2035: ora anche l’Europa sembra titubare

1 hour 49 min ago

Una data decisamente importante per l’Unione Europea è senza alcun dubbio quella legata al 2035, anno in cui il ban di benzina e diesel diventerà vincolante e reale, a quanto pare però più ci si avvicina alla scadenza più lo scetticismo cresce, paradossalmente sembra che i più scettici siano proprio gli stessi vertici UE dinamica che sottolinea come il tutto corre il rischio di essere rimesso in discussione.

Ad aprire il dibattito è stato il commissario Thierry Breton spiegando che secondo lui l‘UE non è pronta per il ban Dei motori endotermici, monito accolto anche dalla Corte dei Conti europea che si occupa della gestione dei fondi spesi dall’Unione.

 

Numerosi punti di dubbio

Secondo la stessa corte infatti ci sarebbero tre grandi ostacoli nello switch all’elettrico previsto per il 2035, in primis il ritardo nella riduzione delle emissioni di CO2 causate dalle auto a motore termico, effettivamente una riduzione si è vista solo a partire dal 2020 quando il decreto è entrato in vigore circa 10 anni prima, la maggior parte delle auto termiche attuali infatti emette la stessa quantità di anidride carbonica delle auto datate.

La seconda critica invece riguardo lo sviluppo dei carburanti alternativi, ovvero i biocarburanti che pareggiano il bilancio di CO2, i quali seppur presenti non godono di una vera e propria tabella di marcia prestabilita.

L’ultima critica mossa dalla corte dei conti riguarda la questione batterie, l’Europa infatti non è né indipendente né competitiva su questo punto di vista con la Cina che invece si avvicina ad avere il monopolio assoluto di questo mercato con una quota pari al 76% della produzione globale di batterie, tale deficit è legato dalla forte dipendenza dall’importazione di materie prime per le batterie da paesi terzi come Australia, Sudafrica, Gabon, Congo e Cina.

Insomma lo scetticismo deriva da molteplici fattori, la forte dipendenza ancora dalle auto a benzina e diesel e la scarsa preparazione a un’indipendenza nella produzione delle auto elettriche.

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Android 15 : arriva la funzione che protegge gli occhi dalla luce notturna

1 hour 54 min ago

Quasi tutti ormai sono soliti usare il cellulare nel letto, magari per guardare video su TikTok, per inviare messaggi o anche per leggere tramite applicazioni apposite. Una cosa nota è che però tale abitudine non sia affatto salutare per i nostri occhi, già stanchi dopo una lunga giornata. Nonostante le tecnologie aggiunte agli smartphone, come il sensore di luminosità e il filtro luce blu, che vanno a diminuire l’affaticamento potrebbe ancora non essere abbastanza per la nostra vista. Con il nuovo aggiornamento Android 15 si potrebbe avere una soluzione più efficace grazie alla nuova funzionalità “Even Dimmer”.

L’opzione di luminosità adattativa non è certo una novità su Android. Tramite il sensore di luce ambientale, lo smartphone riesce a regolare in automatico la luce prodotta dallo schermo, captando quanto sia illuminato l’ambiente circostante. Ci sono tuttavia degli schermi, perlopiù quelli di fascia bassa, che potrebbero avere un sistema di protezione oculare non adeguato. Ciò, oltre a rendere complicato l’uso del dispositivo in un ambiente buio, provoca ancora più danni alla vista a lungo andare.

Occhi meno affaticati con la funzione Even Dimmer di Android 15

Gli sviluppatori, già in Android 12, avevano aggiunto una funzione chiamata “Attenuazione Extra” o “Riduci i Colori Vivaci”. Questa va diminuire la luminosità, abbassandola al di sotto del livello di default. L’opzione, per quanto utile, non è molto pratica perché va  ogni singola volta recandosi nelle impostazioni. La nuova funzionalità  “Even Dimmer” di Android 15, invece, pare sia stata progettata per essere attiva di default e non richiede interventi da parte dell’utente. Mishaal Rahman ha scoperto alcune informazioni su questa funzione nella prima Beta dell’aggiornamento. Se la sua dichiarazione fosse reale, ciò vorrebbe dire che la funzione sarà nelle impostazioni, nella sezione “Display” sotto la voce “Luminosità Adattativa”.

Per il parere di Rahman, tale funzionalità consentirà di abbassare al minimo la luce prodotta dal display, senza dover richiedere l’attivazione manuale dell‘Attenuazione Extra, andando a proteggere in modo molto più efficiente i nostri occhi. La Even Dimmer terrà conto dell’illuminazione dell’ambiente, un’opzione che l’Attenuazione Extra attualmente presente sui device Android non ha. Anche se la funzione “Even Dimmer” non è ancora disponibile nella prima Beta di Android 15, pare quasi certo che Google stia lavorando sulla sua implementazione. Se la cosa venisse confermata confermata, la funzione potrebbe essere un’aggiunta apprezzata per coloro che utilizzano lo smartphone prima di dormire.

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Vivo: in arrivo un nuovo marchio per le fotocamere

1 hour 59 min ago

A quanto pare in casa vivo l’attenzione alla qualità delle fotografie sembra essere un punto cardine della politica aziendale, il miglioramento fotografico dunque è uno step sul quale l’azienda sta puntando molto ed è confermato dall’arrivo del marchio BlueImage, il quale contribuisce sensibilmente allo sviluppo delle tecnologie fotografiche dei device vivo includendo una tecnologia di imaging totalmente rivisitata, tutte le novità in arrivo prenderanno vita con il prossimo 100 Ultra, top di gamma sul quale l’azienda sta lavorando da molti mesi.

Nel dettaglio vivo sta lavorando moltissimo a nuovi algoritmi per l’elaborazione delle immagini dopo lo scatto, tutto ciò contribuirà a rendere l’esperienza d’uso molto più performante grazie anche alla collaborazione con il marchio Zeiss, dinamica che renderà le due aziende protagoniste di una nuova era, stando alle dichiarazioni di Jia Jingdong, vicepresidente e responsabile branding e marketing.

 

Dove sta lavorando vivo

Nel dettaglio l’introduzione della tecnologia BlueImage È una svolta per vivo e per la fotografie in generale, l’obiettivo principale è quello di non fare distinzioni tra il sensore principale ed altri sensori, tutto avrà effetto indipendentemente da questi ultimi andando a migliorare nel dettaglio i problemi inerenti gli scatti controluce e in condizioni di scarsa illuminazione, eliminando così rumore e imprecisioni.

Il primo banco di prova sarà appunto il prossimo top di gamma di casa vivo, parliamo di X 100 Ultra, Il quale è stato addirittura definito dall’azienda come una fotocamera professionale in grado di effettuare chiamate, il comparto fotografico sarà composto in tutta probabilità da un sensore principale Sony Lytia LYT-900 Da 50 megapixel e dimensioni reali di circa un pollice, il quale verrà aiutato anche da un sensore per scopico da 100 mm con zoom ottico 4,3x da ben 200 megapixel.

Non rimane dunque che attendere la presentazione ufficiale di questo nuovo device per vedere i risultati di questa innovazione che ovviamente verranno pubblicizzati abbondantemente dal vivo.

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Migliori App per contare i passi e tracciare le attività

2 hours 4 min ago

Prendersi cura del proprio benessere fisico può portare molti benefici all’organismo, anche a livello mentale. Una delle prime cose che cerchiamo di fare quasi tutti quando vogliamo sentirci meglio o muoverci di più è camminare. Incorporare app per il conteggio dei passi nella propria routine può aiutare a migliorare le proprie abitudini quotidiane.

Under Armour Map My Walk

Una delle migliori app di monitoraggio dei passi per registrare i tuoi progressi nella corsa e nella camminata. Offre coaching personalizzato e modi alternativi per monitorare gli obiettivi di fitness. Dispone anche di una community in cui otterrai il supporto e la motivazione per raggiungere gli obiettivi quotidiani. Include monitoraggio in tempo reale, piani di formazione personalizzabili e coaching audio. Tiene traccia anche degli allenamenti al di fuori della corsa, come il ciclismo e lo yoga, o le ore trascorse in palestra. Si sincronizza con altre app e dispositivi indossabili per il fitness, come MyFitnessPal, Google Fit e Garmin. Quindi non perderai mesi (o anni) di dati.

Pacer: Pedometro & Passeggiata

A volte, vogliamo provare un’app contapassi senza pagare in anticipo, ed è qui che l’app Pacer risulta la scelta migliore. Oggi è considerata una delle migliori app contapassi che puoi installare. Oltre ad avere un contapassi, Pacer include anche un contacalorie per aiutare nella perdita di peso. Dispone anche di un’opzione di sincronizzazione con Garmin e Fitbit. E per gli utenti iOS, puoi sincronizzare i tuoi dati con l’app Salute di Apple. Per migliorare la precisione e garantire che l’app misuri ogni cosa, puoi regolare nuovamente le impostazioni per monitorare i tuoi passi calibrando la sensibilità del contapassi.

MyFitnessPal

Un’app affidabile che esiste da oltre un decennio. MyFitnessPal è costantemente in cima alle classifiche delle app consigliate per raggiungere gli obiettivi di fitness. L’app include la possibilità di registrare ciò che mangi, l’apporto calorico e visualizzare la tua attività quotidiana (con monitoraggio dei passi). L’unico lato negativo è il suo prezzo all’abbonamento premium. Il lato positivo è che puoi monitorare i tuoi passi gratuitamente senza pagare un centesimo. Una tra le migliori anche per la possibilità di associarla a quasi tutti gli altri dispositivi.

Pedometro Accupedo

Un’app gradevole alla vista, grazie alla sua interfaccia utente ben progettata. Tutti i dati registrati possono essere visualizzati attraverso log, grafici e diagrammi. Puoi visualizzare le tendenze relative ai momenti in cui sei più attivo e monitorare la distanza e le calorie consumate. Nel complesso è un’eccellente app per camminare. Include anche una modalità di risparmio energetico, utile quando cammini per ore alla volta e cerchi di risparmiare sulla durata della batteria.

ASICS Runkeeper: app per corsa

App progettata per i corridori, ma può essere utilizzata anche per il ciclismo e l’escursionismo. Si può fare affidamento su Runkeeper per monitorare le proprie prestazioni cardio. Ha aiutato molti corridori a prepararsi per le maratone. Ma non è un’app esclusiva per corridori competitivi ed esperti. I corridori occasionali possono incorporare l’app nella loro routine quotidiana.

Fitbit

Il dibattito tra Fitbit e Google Fit è stato un argomento dibattuto poiché Google possiede entrambi (Google ha acquisito Fitbit nel 2021). Tuttavia, potresti voler utilizzare Fitbit per associare un’app al tuo smartwatch. Inoltre, un altro vantaggio di scegliere Fitbit è che funziona bene con le altre app ed è preinstallato su numerosi dispositivi Android (che supportano l’app). Si accoppia anche con Health Connect (preinstallato sui dispositivi Android 14). Health Connect ti consente di spostare i dati da Fitbit ad altre app e viceversa.

Samsung Health

Altra app che funziona con Health Connect. Puoi esportare i tuoi dati su altre app come Google Fit. Ciò significa che puoi trasferire i tuoi progressi da Samsung Health a Google Fit o viceversa. Con una funzionalità così flessibile e un modo semplice per spostarti tra le app, non dovrai mai preoccuparti di perdere i tuoi dati se scambi gli ecosistemi con il tuo telefono o smartwatch.

Samsung Health ha il vantaggio di racchiudere tutte le funzionalità utili per il fitness. Include uno spazio per monitorare il sonno, gli allenamenti e la frequenza cardiaca registrando con precisione il numero di passi. E se possiedi un Samsung Galaxy Watch, probabilmente sei connesso e utilizzi già l’app. Consigliamo di registrarti con un account Samsung per eseguire il backup dei tuoi dati personali sul server Samsung Health.

Google Fit

Se sei preoccupato per l’attuale compatibilità delle app (in particolare con le app su cui fai affidamento per connetterti ad alcuni dei prodotti Google), Google Fit è probabilmente la scommessa più sicura su cui puntare. Google Fit è più un centro di fitness che un’app dedicata al monitoraggio del fitness. E il grande svantaggio di Google Fit è che l’app verrà ritirata entro la fine del 2024, quindi se è la tua preferita non potrai utilizzarla ancora per molto. Tuttavia, al momento la maggior parte dei dispositivi indossabili meno recenti con sistema operativo Wear viene fornita con Google Fit, a differenza del Pixel Watch di Google. Pertanto, ciò potrebbe sollevare alcuni segnali d’allarme su come Google intende procedere con Google Fit e Fitbit.

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Vodafone e TIM, la sfida continua: Silver e Power fino a 300 GB

2 hours 9 min ago

L’obiettivo di Vodafone è come sempre quello di affermarsi come principale gestore in Italia e a quanto pare questa volta ci sta provando con tutte le sue armi migliori. Queste consistono nelle solite offerte Silver, proposte di ottimo livello visto ciò che offrono. Sono due le soluzioni che fanno parte della gamma, ovvero la Silver 100 e la Silver 150.

La prima riesce a mettere in gioco minuti e messaggi senza limiti verso ogni utente con 100 giga in 4G. Il prezzo mensile equivale ad una somma di soli 7,99 €.

La seconda offerta invece riesce a spingersi un po’ più in là, proponendo minuti e messaggi senza limiti con 150 giga in 4G. Il prezzo ovviamente sale ma di poco: costa 9,99 € al mese.

Una sorpresa per tutti i nuovi utenti c’è e consiste in 50 giga in più. Tutto quello che bisogna fare però è sottoscrivere il celebre servizio SmartPay che serve per la ricarica automatica.

TIM affronta Vodafone con le Power: eccone ben tre

TIM vuole rispondere per le rime e con le Power ci riesce eccome. Sono tre le offerte che stanno facendo battere il cuore anche ai vecchi clienti che stanno pensando dunque ad un rientro.

La prima prende il nome di Power Special e costa 9,99 € al mese. Al suo interno riesce ad includere minuti senza limiti verso chiunque, 200 messaggi e 300 giga in rete 5G.

La seconda offerta si chiama Power Iron, prezzo: 6,99 € al mese. Propone ogni mese minuti senza limiti e 200 messaggi con 150 giga in 4G. L’ultima soluzione invece è la Power Supreme Easy che costa 7,99 € al mese. Con minuti illimitati e 200 SMS, ci sono in questo caso 200 giga in 4G.

Il regalo di TIM consiste in un mese totalmente gratis e con l’attivazione ridotta a zero. La battaglia quindi risulta quantomai equilibrata. In entrambi i casi solo chi proviene dai gestori virtuali o da Iliad può sottoscrivere queste offerte.

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Vodafone, valanga di offerte per sfidare i rivali

2 hours 14 min ago

L’operatore telefonico italiano Vodafone ha aggiornato la sua proposta di offerte mobile di tipo operator attack. In questi ultimi giorni, infatti, gli utenti potranno accedere a numerose offerte convenienti e con tanti giga per navigare. La maggior parte di esse, sono rivolte a tutti i nuovi clienti provenienti da altri operatori telefonici. Una di queste offerte, e forse la più apprezzata, è Vodafone Silver ed è proposta in diverse versioni. Vediamo qui di seguito i dettagli.

 

 

Vodafone aggiorna le sue offerte operator attack, ecco le più interessanti

In questi ultimi giorni l’operatore telefonico italiano Vodafone ha aggiornato il suo portfolio di offerte mobile di tipo operator attack. Come già accennato in apertura, una delle offerte più incredibili è senz’altro Vodafone Silver. Da qualche giorno, in particolare, l’operatore ha reso disponibile una nuova versione di quest’ultima ad un costo di 6,99 euro al mese.

Nello specifico, l’offerta include ogni mese fino a 100 GB di traffico dati per navigare anche con connettività 5G, minuti di chiamate senza limiti verso tutti i numeri fissi e mobile nazionali, SMS illimitati verso tutti i numeri ed un bundle di chiamate verso alcuni paesi stranieri, tra cui: Argentina, Austria, Bangladesh, Belgio, Bulgaria, Canada, Cina, Colombia, Repubblica Ceca, Danimarca, Repubblica Dominicana, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, India, Irlanda, Malta, Messico, Paesi Bassi, Norvegia, Pakistan, Peru, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito, USA, Australia, Brasile, Israele e Marocco.

L’offerta è poi disponibile anche nella sua versione da 7,99 euro al mese. In questo caso, però, gli utenti avranno a disposizione fino a ben 150 GB di traffico dati validi sempre per navigare con connettività 5G. In generale, queste offerte operator attack sono attivabili da tutti gli utenti che richiederanno la portabilità del proprio numero dai seguenti operatori telefonici:

Iliad, Fastweb, PosteMobile, CoopVoce, Spusu, British Telecom, Daily Telecom, Optima Mobile, ERG Mobile, MUNDIO Full MVNO, Digi Mobil, 1Mobile, BT Italia Full, Welcome FULL MVNO, Plintron, Rabona Mobile, Tiscali, Lyca Mobile, BT Enia, Bladna Mobile, CMLink Italy, Conad Mobile, Digitel Italia, Elimobile, Enegan SPA, Feder Mobile, Green ICN, Linkem, Nexus Telecom, Noitel, NTmobile, NV Mobile, PLINK, Telmekom Mobile, Vecone Mobile, Welcome Italia, Wings Mobile e WithU.

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Tesla Model 3 Performance è ufficiale: è la più potente di sempre

2 hours 19 min ago

La notizia di questi ultimi giorni è davvero entusiasmante: Tesla ha lanciato una nuova versione della sua Model 3. Questa, molto più potente e dinamica, si chiama Model 3 Performance e garantisce sensazioni uniche grazie alla sua potenza e al suo design.

Quando l’azienda ha progettato la prima Model 3 l’obiettivo è stato chiaro fin dall’inizio: realizzare un prodotto che fosse ottimizzato per avere una produzione efficiente. Ovviamente tutto questo portava a ridurre la complessità tra le varie versioni sebbene la Tesla Model 3 fosse divertente e molto versatile. L’entusiasmo che gli automobilisti provavano sul rettilineo e in curva hanno portato così alla nascita della Model 3 Performance.

Ci sono stati grandi miglioramenti qualitativi e anche in merito alle prestazioni, con un’esperienza di guida nettamente migliore e più concentrata. Ci sono anche degli elementi che vanno ad arricchire il design in maniera consistente.

Arriva la Model 3 più potente di sempre: ecco la Performance di Tesla

Sono veramente pazzesche le qualità di cui gode la nuova Model 3 Performance, un’auto in grado di emozionare grazie alla sua architettura e alla sua potenza. L’auto è stata pensata per raggiungere una velocità massima di 262 km/h e raggiungendo i 100 in soli 3,1 secondi. Tutto questo con un’autonomia di ben 528 km in ciclo WLTP.

La potenza maggiore arriva anche grazie alla presenza dei cerchi da 20″ sfalsati e fatti in alluminio fucinato. A contribuire ci pensano anche i nuovi pneumatici Performance garantendo un ingresso in curva nettamente più preciso ma anche una prevedibilità migliore con più trazione in uscita dalle curve.

È presente anche una tecnologia di smorzamento adattivo che rappresenta la vera novità. Sono stati migliorati i sistemi di trazione e anche quelli delle sospensioni e inoltre c’è una rigidità strutturale maggiore. Barre stabilizzatrici e boccole aggiornate hanno consentito un telaio nettamente più performante e reattivo.

Il design personalizzato distingue nettamente questa Tesla Model 3 Performance dalle altre. Lo stile è molto più aggressivo grazie ai nuovi paraurti sull’anteriore e sul posteriore. Il diffusore posteriore insieme ai condotti di raffreddamento integrati portano un bilanciamento ottimizzato e stabilità anche ad alta velocità. Il prezzo parte da 55.990 € in Italia con consegne a maggio.

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La NUOVA truffa vi RUBA dati e soldi: come evitarla facilmente

2 hours 24 min ago

Dopo aver visto gli ultimi tentativi di truffa, gli utenti hanno provato a resistere ai messaggi che arrivavano improvvisamente in mail ma a quanto pare qualcosa è andato storto. Effettivamente il messaggio arrivato è molto difficile da decifrare, soprattutto per coloro che si servono realmente di un sito di incontri.

La truffa continua: ancora un messaggio pericoloso nelle chat e tra le mail

Il testo è chiaro, anche se scritto male: gli utenti credono di avere a che fare con una donna avvenente che li invita a conoscerla su un sito di incontri sconosciuto. Ovviamente di reale non c’è nulla. Questo è il testo che sta seminando scompiglio ultimamente:

Ciao, mi chiamo Irene e sono 18.

Lavoro come assistente di volo presso una compagnia aerea.
Sarò breve, nei prossimi giorni voleremo nella vostra città e ci fermeremo qualche giorno.
Non ho assolutamente tempo per conciliare la mia vita personale con il lavoro e vorrei offrirti qualcosa. Come già capisci, sono una ragazza sola che non ha un partner permanente.

Il tuo indirizzo email mi è stato dato da un amico che mi ha mostrato un paio di tue foto e mi ha dato il tuo indirizzo email e sarò onesto con te, mi hai fatto impazzire.
Ho tanta voglia di conoscerti meglio, ti scrivo dalla mia email di lavoro, quindi non scrivermi su questa casella di posta. Puoi trovarmi su un sito di incontri, il link a cui lascerò qui sotto, ci sono molte mie foto e numero di telefono. Non vedo l’ora che tu mi scriva sul sito.”

Il consiglio dunque è quello di non cliccare mai sui link siccome è proprio da lì che parte la truffa. Inoltre un chiaro segnale di truffa è certamente la mail, nettamente diversa da quelle che i siti di incontri usano per le promozioni.

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Come disattivare YouTube Shorts su mobile e PC

2 hours 29 min ago

Mentre scorri il feed su YouTube, potresti vedere frequentemente una sezione dedicata di YouTube Shorts tramite l’app mobile o tramite browser web su PC. Potresti preferire di gran lunga YouTube per i suoi contenuti di lunga durata e non per la sezione Shorts che mostra contenuti di pochi secondi (caratteristica più apprezzata su altre piattaforme, come TikTok).

Per rimuovere la sezione del tutto devi semplicemente disattivare o nascondere la visualizzazione di YouTube Shorts sulla tua homepage. Sebbene non esista un modo semplice per farlo soprattutto su un dispositivo mobile, esistono comunque modi per disattivare YouTube Shorts nell’app oltre che per la versione web su PC.

Disattivare YouTube Shorts per 30 giorni

1. Apri YouTube.com su un browser web e accedi al tuo account.
2. Passa alla home page; non cliccare la sezione Shorts.
3. Scorri prima verso il basso fino a visualizzare l’anteprima della sezione Shorts.
4. Fai clic sul pulsante “X” (Non interessato) accanto a Shorts.
5. Dopo aver fatto clic con successo sul pulsante “X”, verrà visualizzato un messaggio di conferma: la sezione verrà nascosto per 30 giorni. Dovrai ripetere l’operazione ogni mese.

Per fare la stessa cosa da mobile sia con Android che iOS, accedi a YouTube utilizzando la modalità desktop tramite il browser del tuo dispositivo mobile. Nell’app YouTube per dispositivi mobili, puoi anche contrassegnare ‘Non mi interessa’ sui singoli contenuti presenti nel feed. Nella parte superiore del video, tocca i tre punti e seleziona Non mi interessa.

Come disattivare YouTube Shorts utilizzando un’estensione di terze parti

Puoi installare varie estensioni tramite browser Chrome per migliorare la tua esperienza su YouTube. Ad esempio, tra più utilizzate troviamo ShortsBlocker. Se utilizzi Firefox, troverai molte opzioni simili. Esistono anche app di terze parti che offrono lo stesso servizio delle estensioni. Tuttavia, YouTube è consapevole dell’esistenza di queste app e sta facendo tutto il possibile per impedirne il corretto funzionamento.

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Assoprovider si scontra con Piracy Shield: le IPTV vincono ancora

2 hours 35 min ago

Le IPTV e la pirateria in generale potrebbero continuare ad avere terreno fertile per quello che sta accadendo negli ultimi giorni. Per quanto riguarda Assoprovider ci sarebbe qualcosa da rivedere. Infatti l’associazione che unisce al suo interno tutti gli operatori del mondo delle telecomunicazioni indipendenti sul territorio italiano, avrebbe deciso di attaccare la piattaforma di AGCOM meglio conosciuta come Piracy Shield.

L’obiettivo dell’associazione e difendere i diritti degli utenti online garantendo legalità e rispetto. Proprio per questo motivo Assoprovider ha scelto di impugnare quanto disposto nei regolamenti di Piracy Shield. Il tutto andrà di fronte al Consiglio di Stato con un’azione legale intrapresa appositamente dopo tante segnalazioni che gli utenti avrebbero inoltrato. In realtà tutto ciò non riguarda su lui i semplici utenti, ma anche le associazioni e le imprese che si vedono danneggiate dai provvedimenti che la piattaforma anti-pirateria ha adottato.

Le IPTV continueranno a proliferare? Assoprovider attacca Piracy Shield

Ultimamente sono emersi dei problemi relativi a Piracy Shield. Le criticità sarebbero state registrate relativamente all’inclusione di alcuni soggetti estranei all’attività di pirateria nei blocchi che lo scudo avrebbe imposto. In poche parole alcuni siti, pur non essendo appartenenti alle IPTV pirata, sarebbero stati bloccati improvvisamente.

Il problema effettivamente rischia di andare a danneggiare le aziende ma anche gli utenti che si servono di alcuni siti in particolare. Già durante gli scorsi mesi Assoprovider si era occupata di richiedere la divulgazione di una lista dei provvedimenti di inibizione all’accesso. I dubbi sull’efficacia reale dello scudo partirono proprio da quel momento.

Assoprovider dichiara comunque che continuerà a battersi ai fini della legalità e per tutelare i diritti come sempre senza temere in alcun modo di denunciare le criticità del sistema di fronte ad ogni sede competente, ovviamente rispettando la legge.

La situazione potrebbe vedere delle novità già durante i prossimi giorni, la battaglia sembrerebbe essere appena iniziata.

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Samsung Galaxy Watch: come rimuovere la schermata di blocco

2 hours 40 min ago

Con il blocco schermo sempre attivo, devi inserire un PIN o una sequenza ogni volta che vuoi usare il tuo Samsung Galaxy Watch. Le schermate di blocco garantiscono sicurezza e protezione. Tuttavia, ci sono situazioni in cui l’inserimento di un PIN/sequenza causa più inconvenienti che altro. Ad esempio, ogni volta che si utilizza Samsung Pay è necessario inserire un PIN per completare il pagamento.

Come disattivare l’attivazione del blocco schermo sul tuo Samsung Galaxy Watch

Se sei pronto a rimuovere una volta per tutte la schermata di blocco di seguito i passaggi da seguire, prendendo come riferimento un Galaxy Watch 6. Ricordiamo che le impostazioni sono pressoché simili per una vasta gamma di smartwatch Samsung.

1. Apri la pagina delle Impostazioni

2. Seleziona Sicurezza e privacy (o Sicurezza)

3. Clicca su Blocco Schermo e completa la procedura nella schermata successiva. Sulle serie Galaxy Watch 5 e Watch 6, tocca Tipo di blocco > Nessuno. Ricordiamo che la funzione Blocco Schermo non è disponibile per Galaxy Fit o Fit 2.

Come attivare il blocco schermo solo per usare Samsung Pay

Non si può evitare di inserire il PIN durante l’utilizzo di Samsung Pay (questa è una funzionalità prevista proprio per una maggiore sicurezza durante i pagamenti). Puoi però impostarlo in modo che tu debba inserire solo il PIN durante i pagamenti e non in altri casi.

1. Cliccare Impostazioni.

2. All’interno di Impostazioni > Sicurezza e privacy.

3. Seleziona Blocco Schermo e clicca su Utilizza per > Solo pagamenti.

Disattivare il rilevamento del polso su Samsung Galaxy Watch

Infine, se hai il Samsung Galaxy Watch 6 o il Samsung Galaxy Watch 6 Classic, è disponibile un’opzione a parte per il rilevamento del polso. La disattivazione del rilevamento del polso impedisce la riapertura della schermata di blocco quando il dispositivo viene rimosso dal polso. Invece di disattivare del tutto il blocco schermo, puoi semplicemente disattivare il rilevamento del polso. Per farlo: Impostazioni > Sicurezza e privacy > Rilevamento del polso.

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Google: risarcimenti per aver tracciato gli utenti senza consenso

2 hours 44 min ago

Una causa collettiva avviata per un’indagine dell’Associated Press nel 2018, ha stabilito che Google dovrà pagare un significativo risarcimento. L’accusa è di aver tracciato e conservato le informazioni relative alla posizione dei suoi utenti senza prima averne ottenuto il consenso. A decidere è stato Edward Davila, giudice distrettuale degli Stati Uniti. Quest’ultimo ha approvato un accordo tra le parti pari a 62 milioni di dollari.

Google perde la causa e paga il risarcimento agli utenti

Ai tempi dell’indagine il colosso di Mountain View aveva assicurato ai suoi utenti che una volta disattivata la relativa impostazione dai dispositivi l’azienda non avrebbe potuto accedere ai loro dati. Peccato che i fatti abbiano provato il contrario. L’indagine ha rivelato che Google, nonostante le precedenti premesse, ha continuato ad accedere alle informazioni relative alla posizione dei suoi utenti. Inoltre, anche dopo la disattivazione della cronologia delle posizioni, questi dati sono stati conservati dall’azienda.

Secondo i querelanti, un comportamento del genere va contro le leggi della California sulla privacy e dunque hanno accusato Google di essersi introdotta nella propria sfera privata. Dalle indagini è emerso che a posizione degli utenti veniva registrata ogni volta che si utilizzava una delle app di Google sul proprio smartphone.

La causa collettiva in California ha stabilito un risarcimento che Google dovrà fornire creando un fondo in contanti non reversibile. I 62 milioni di dollari saranno distribuiti a 21 organizzazioni no profit. Quest’ultime si impegnano per difendere il diritto alla privacy degli utenti coinvolti nella causa collettiva.

La sentenza finale è arrivata dopo circa sei anni. Nel frattempo, Google si è impegnata per apportare una serie di modifiche che permettano agli utenti di controllare con precisione come funziona il tracciamento della loro posizione. Inoltre, viene permesso loro di accedere alle informazioni relative e cancellare la cronologia in qualsiasi momento vogliano mantenendo il sistema sicuro e protetto.

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Google Contatti: nuova scheda “Organizza” e altri aggiornamenti

2 hours 49 min ago

Google continua a modificare i propri servizi e stavolta tocca all’App Contatti che proprio qualche giorno fa ha ricevuto una serie di importanti aggiornamenti. Il mese scorso la società aveva rimosso la sezione del cassetto di navigazione superiore ed ora passa all’aggiunta di una nuova scheda per i contatti salvati inserita nella barra inferiore.

La terza scheda della barra inferiore di navigazione, infatti, da “Correggi e gestisci” si trasforma in “Organizza”. Oltre al nome è stata modificata anche l’icona inerente, che non p più una chiave a forchetta ma un simbolo simile a quello si Google Libri. Selezionandola, si aprirà per l’appunto una scheda al cui interno si noteranno una serie di cambiamenti.

La nuova scheda “Organizza” di Google Contatti Nella scheda Organizza di Google Contatti, come detto, ci sono varie funzionalità. La Unisci e correggi serve ad esempio per mettere in ordine la propria lista contatti. Il Promemoria consente di gestire al meglio le date inerenti agli eventi dei contatti. La sezione Contatti di emergenza, inoltre, permette di scegliere quali persone chiamare utilizzando l’app Emergenze del proprio smartphone. Il Gruppo Famiglia poi serve a condividere le funzionalità del gruppo famiglia o per impostare il parental control. C’è anche il Ripristina contatti che dona l’opportunità di effettuare il backup dei contatti dai tuoi dispositivi Android. Nel Cestino invece si potranno vedere i contatti dell’account Google eliminati di recente. Nella sezione “questo dispositivo” potrai invece impostare qualsiasi cosa sia inerente alla rubrica contatti, come le suonerie o il dove salvarli, oltre ad altre funzioni tra cui i numeri bloccati. La nuova scheda “Organizza” di Contatti è stata implementata attraverso l’aggiornamento in versione 4.29 dell’app di Google. Per assicurarti di utilizzare la versione più recente e accedere a tutte le nuove funzionalità, basta aprire il Google Play Store proprio device Android, cercare l’applicazione contatti e nel caso in cui sia disponibile l’aggiornamento, vedrai il pulsante “Aggiorna”. Con questi aggiornamenti che appaiono semplici, Google va semplificare e a migliorare di gran lunga  l’esperienza di gestione dei contatti.

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Proprietari TikTok: “Preferiamo chiudere che vendere negli USA”

2 hours 55 min ago
TikTok rischia il ban negli USA

La società madre di TikTok, ByteDance, preferirebbe chiudere del tutto l’app invece di lasciare la propria attività nelle mani degli Stati Uniti. Una legge statunitense pare obblighi la piattaforma a cedere le proprie quote o accettare di essere bannata sul suolo americano.

“ByteDance non ha intenzione di vendere TikTok“, ha ribadito più volte l’azienda. Preferirebbe chiudere per sempre piuttosto che venderla. Nel frattempo non gli resta che tentare di vincere la causa legalmente per combattere il divieto previsto negli Stati Uniti. Il presidente americano, Joe Biden, ha firmato il disegno di legge convertito in legge dal Senato, in cui i proprietari di TikTok sono messi alla strette. ByteDance ritiene che l’algoritmo dell’app sia fondamentale per il suo funzionamento, motivo per cui si ipotizza che potrebbe effettivamente vendere la piattaforma ma senza il suo algoritmo.

TikTok rischia il ban negli Stati Uniti, alcuni ipotizzano la vendita della piattaforma

L’app, lanciata nel 2017, è diventata rapidamente una delle piattaforme social più popolari al mondo. Un successo ampiamente attribuito proprio al suo algoritmo, ritenuto migliore di quelli dei suoi concorrenti. Ha avuto un tale successo che le piattaforme di social media rivali come Instagram e X/Twitter hanno modificato i loro design per incorporare funzionalità simili cercando di essere alla pari.

“La Cina si opporrà fermamente. La vendita o la cessione di TikTok implica l’esportazione di tecnologie di nostra proprietà e deve passare attraverso procedure di licenza amministrativa in conformità con le leggi e i regolamenti cinesi”, ha dichiarato l’anno scorso un portavoce del Ministero del Commercio in una conferenza stampa a Pechino. Anche separare gli algoritmi dell’app dalle sue risorse statunitensi sarebbe estremamente complicato. Secondo altre fonti è improbabile che ByteDance prenda realmente in considerazione questa opzione.

L’atto firmato da Biden fissa il termine del 19 gennaio dell’anno prossimo per la vendita, ma il termine potrebbe essere prorogato se si scoprisse che la società sta valutando le alternative. Il Senato ha approvato il disegno di legge tra le preoccupazioni dei legislatori statunitensi riguardanti la Cina. Si teme possa analizzare i dati degli utenti per condurre operazioni di sorveglianza sui cittadini americani.

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Mercato del lavoro: la FTC dà il via libera alla concorrenza

3 hours 1 sec ago
Il mondo del lavoro negli Stati Uniti potrebbe essere scosso da un’aria di cambiamento radicale

La Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha fatto una mossa che potrebbe davvero scuotere il mondo del lavoro. Hanno votato per bandire la maggior parte degli accordi di non concorrenza su scala nazionale, e questo non è un cambiamento da sottovalutare. Stiamo parlando di una pratica che ha radici profonde soprattutto tra le grandi aziende tech.

 

Il diritto di poter cambiare lavoro

E cosa significa questo in parole povere? Beh, ora i lavoratori possono dire addio alle restrizioni che li tenevano legati ai loro datori di lavoro. Se un’opportunità migliore si presenta dalla parte del concorrente, possono tranquillamente fare il grande passo senza doversi preoccupare di conseguenze legali. E questo vale per la maggior parte delle posizioni, tranne per i big shot, ovviamente.

Questa mossa non è solo per il futuro, ma riguarda anche il passato. Gli accordi esistenti sono stati spazzati via, per tutti tranne che per i dirigenti senior. Quindi, se sei un impiegato di livello più basso, hai finalmente un po’ più di libertà di movimento.

Uno dei motivi che le aziende citano per giustificare questi accordi è il timore che i dipendenti possano portare via segreti commerciali con loro. Ma la Federal Trade Commission pensa che ci siano modi migliori per proteggere queste informazioni, senza limitare le opportunità di lavoro delle persone. 

Guardiamo i numeri: si stima che circa il 18% degli americani, cioè circa 30 milioni di persone, sia soggetto a questi accordi. E non è una cosa da sottovalutare. Questi vincoli possono davvero incidere sui salari e sulle condizioni di lavoro delle persone, spingendoli in situazioni meno desiderabili.

 

Una novità che rende liberi

Insomma, questa decisione potrebbe davvero cambiare le carte in tavola nel mondo del lavoro. Potrebbe avere un impatto enorme non solo negli Stati Uniti, ma anche in altri paesi che guardano agli Stati Uniti come modello.

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Boom delle auto elettriche: Cina in testa, Europa e USA in ascesa

3 hours 4 min ago
Le auto elettriche continuano a riscuotere successo in Europa e nel resto del mondo, con la Cina che domina la classifica

La rivoluzione delle auto elettriche è in pieno fermento, e sembra proprio che non ci sia modo di fermarla. Secondo le ultime notizie dall’International Energy Agency (IEA), il mercato automobilistico sta subendo una vera e propria rivoluzione, con sempre più persone che optano per veicoli elettrici anziché quelli tradizionali a benzina.

 

I numeri parlano chiaro

Il rapporto di Global EV Outlook, ci fa sapere che oltre il 20% delle auto vendute in tutto il mondo quest’anno sarà proprio elettrico. E non si tratta di una tendenza temporanea, ma sembra proprio che prenderà sempre più piede nei prossimi dieci anni.

Secondo le loro stime, nel 2024 ci saranno circa 17 milioni di auto elettriche vendute in tutto il mondo. Un aumento notevole del 25% rispetto all’anno precedente. E chi comanda questa rivoluzione? Beh, la Cina è in cima alla lista, con previsioni di vendite di quasi 10 milioni di EV solo quest’anno. Anche gli Stati Uniti stanno facendo la loro parte, con una su nove auto che sarà elettrica. Per quanto riguarda l’Europa, poi, nel nostro piccolo anche noi stiamo accelerando, con quasi un’auto su quattro che sarà elettrica nel futuro prossimo.

Il 2023 è stato un anno da record, con le vendite globali di auto elettriche in aumento del 35%, quasi raggiungendo i 14 milioni di unità. E non è una tendenza limitata solo ai paesi più sviluppati: anche in luoghi come il Vietnam e la Thailandia, le auto elettriche stanno guadagnando terreno, rappresentando rispettivamente il 15% e il 10% di tutte le auto vendute

 

La nuova era delle auto elettriche

E il bello è che i prezzi delle auto elettriche stanno finalmente scendendo. In Cina, più del 60% delle auto elettriche vendute nel 2023 costava meno delle auto a benzina. Negli Stati Uniti e in Europa, i prezzi rimangono ancora un po’ alti, ma si prevede una riduzione grazie alla concorrenza e ai miglioramenti nella tecnologia delle batterie.

Ma c’è un problema: ci sono abbastanza punti di ricarica? L’IEA ci dice che se vogliamo continuare su questa strada, dobbiamo garantire che ci siano abbastanza posti dove poter ricaricare le nostre amate auto elettriche. Dicono che entro il 2035 dovremmo aumentare i punti di ricarica di sei volte. È necessario un forte sostegno politico e una pianificazione attenta per evitare sovraccarichi sulle reti elettriche esistenti, com’è già successo in passato.

Insomma, la strada verso le auto elettriche è tutta in salita, ma sembra proprio che stiamo facendo progressi verso un futuro più verde e sostenibile.

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Batterie enormi per lo Snapdragon 8 Gen 4? Scopriamolo

3 hours 9 min ago

Qualcomm è una delle figure principali del mondo della telefonia. L’azienda produttrice di semiconduttori è da tempo attiva per perfezionare i propri sistemi e il funzionamento dei dispositivi su cui vengono installati. A tal proposito, Qualcomm è impegnata nella realizzazione dello Snapdragon 8 Gen 4. Quest’ultimo promette di offrire prestazioni estremamente elevate. Il problema? Il sistema compromette l’efficienza energetica del dispositivo in questione.

Snapdragon 8 Gen 4 consuma troppa energia?

Secondo l’informatore Digital Chat Station, il prossimo SoC di punta per Qualcomm potrebbe richiedere una grande quantità di energia. Per sopperire a questa situazione Qualcomm potrebbe spingere i produttori di dispositivi mobili ad optare per delle batterie molto più grandi. Inoltre, il leaker afferma di aver avuto modo di visionare tre dispositivi da 5.500 mAh, ma che molte aziende potrebbero doversi spostare invece verso i 6.000 mAh.

Attualmente non sono state fornite informazioni certe riguardo questa situazione. Secondo alcune indiscrezioni i motivi dietro il consumo eccessivo di energia potrebbero riguardare la velocità del prossimo chip di Qualcomm. Quest’ultima, infatti, sarebbe di clock di 4 GHz o forse superiore. Dunque, i chip includerebbero solo core di prestazioni. Mentre non risultano presenti quelli che riguardano core di efficienza energetica.

E non è tutto. Tempo fa Qualcomm aveva affermato che lo Snapdragon 8 Gen 4 includerà core CPU Oryon per offrire prestazioni della CPU anche due volte superiori. Inoltre, ci si potrebbe aspettare anche un’elaborazione AI 4,5 volte più veloce. Il modem 5G di settima generazione dell’azienda dovrebbe supportare anche la comunicazione satellitare.

Considerando quanto detto non è difficile capire perché lo Snapdragon 8 Gen 4 richiede così tanta energia. Si vocifera però che il SoC sarà realizzato con la la tecnologia a 3 nm di TSMC. Quest’ultima dovrebbe presumibilmente rendere il chip più efficiente. Lo Snapdragon 8 Gen 4 verrà rilasciato ad ottobre, dunque solo in quel momento probabilmente sapremo quali saranno le prestazioni effettive del nuovo SoC.

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Thermonator, il cane robot con il lanciafiamme diventa realtà

3 hours 14 min ago
Thermonator, il cane robottino che ha un lanciafiamme come accessorio da passeggio

Una rivoluzionaria aggiunta al panorama tecnologico ha preso d’assalto il mercato, portando con sé un mix di meraviglia e preoccupazione. Il Thermonator, un robottino cane equipaggiato con un autentico lanciafiamme, è l’ultima creazione della Throwflame che ha catturato l’attenzione di molti con le sue capacità, ammettiamolo, un po’ inquietanti.

 

Thermonator, il robottino cane sparafuoco

Il Thermonator è stato concepito con molteplici scopi in mente, sebbene la sua imponente presenza e il prezzo non proprio abbordabile possano far sorgere dubbi sulle sue intenzioni. Pur essendo stato promosso per utilizzi come il controllo della fauna selvatica e la gestione agricola, è innegabile che il suo principale richiamo sembri essere legato all’intrattenimento.

Ma passiamo ai fatti concreti. Il Thermonator è costruito sulla base del telaio del Unitree Go1, con un costo base di $3,500. Throwflame ha poi aggiunto il loro famigerato ARC Flamethrower, venduto a un prezzo fino a $899. Il risultato? Un robottino cane abilitato WiFi e Bluetooth, controllabile tramite telefono e in grado di sparare fiamme fino a 9 metri di distanza, il tutto mentre trasmette un feed video in tempo reale al suo operatore.

Naturalmente, sorge spontanea la domanda se un dispositivo del genere sia veramente necessario o possa rappresentare una potenziale minaccia. Throwflame ha assicurato che il Thermonator è destinato a un uso responsabile e legale, ma alcuni potrebbero nutrire legittimi dubbi al riguardo.

Con una durata della batteria di soli 60 minuti e un serbatoio del carburante relativamente piccolo, potremmo essere tentati di credere che le possibilità di causare danni siano limitate. Ma non possiamo sottovalutare il fatto che la tecnologia possa essere facilmente sfruttata in modi imprevisti.

 

Una strada pericolosa per l’innovazione

Il Thermonator rappresenta una delle ultime frontiere dell’innovazione tecnologica, ma con essa sorgono anche interrogativi etici e pratici che meritano una seria considerazione. La sua vera utilità e i suoi potenziali rischi dovranno essere ponderati attentamente mentre questo peculiarissimo robottino cane fa la sua comparsa nel mondo.

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Opel Grandland: il SUV elettrico avrà anche una versione ibrida

3 hours 19 min ago

La Opel, più che accelerare il passo verso l’elettrificazione, ha messo proprio il turbo e lo si nota nella sua nuova generazione del SUV Grandland, un auto che sarà disponibile sia in versione completamente elettrica che ibrida.  La strategia dietro le scelte della Opel perseguono un obiettivo preciso e cioè quello di divenire un brand automobilistico soltanto elettrico entro il 2028, utilizzando il Grandland come postazione di lancio per tale transizione.

Basato sulla piattaforma STLA Medium, il nuovo Opel Grandland ha un design ispirato al concept Experimental e possiede dimensioni ideali per guidare e per sedere come passeggero nel puro comfort e avendo a disposizione molto spazio. dimensioni generose per spazio e comfort. L’auto misura 4.650 mm in lunghezza, 1.905 mm in larghezza e 1.660 mm in altezza e possiede un passo di ben 2.784 mm. Rispetto alla generazione precedente, quest’ultimo risulta essere 173 mm più lungo, 64 mm più largo e 19 mm più alto. Tale incremento di spazio va a favore del vano portabagagli che ora è di 550 litri, espandibile a 1.641 litri se si abbassano i sedili posteriori. Perfetto anche per un trasloco o per un giro di shopping all’Ikea.

La nuova Opel avrà motorizzazioni diverse e sostenibili

Il lato frontale presenta la tipica mascherina Opel Vizor con il nuovo logo illuminato e i fari Intelli-Lux Pixel Matrix HD. I fari sono capaci di regolare automaticamente l’abbagliamento, in modo da riuscire a garantire una migliore visibilità notturna. I cerchi in lega possono arrivare fino a 20 pollici, dando al SUV Grandland un aspetto che richiama eleganza e sicurezza. All’interno, si trova un display da 16 pollici per il sistema infotainment, mentre la strumentazione digitale dietro il volante consente di accedere ad informazioni personalizzate. I sedili AGR, inoltre, permettono comodità e supporto grazie alla speciale funzione Intelli-Seat che riduce la pressione sul coccige.

Per quanto riguarda le motorizzazioni, l’Opel Grandland sarà venduta nelle varianti ibride Mild Hybrid, in versione Plug-in e anche in un’alternativa completamente elettriche. La Mild Hybrid dovrebbe, secondo le indiscrezioni, usare un motore benzina 3 cilindri da 1,2 litri con 100 kW e un’unità elettrica da 21 kW. La versione Plug-in dovrebbe invece regalare un’autonomia 85 km avente una motorizzazione da 143 kW / 195 CV. La versione full-electric, con batterie da 98 kWh, dona invece fino a 700 km di autonomia. Il lancio sul mercato dovrebbe avvenire entro fine anno e altri dettagli dovrebbero essere divulgati nei mesi prossimi.

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Moondrop MIAD 01: lo smartphone con doppio jack audio

3 hours 24 min ago

La Moondrop, famosa per gli audiofili, fa il suo debutto ufficiale nel mercato degli smartphone con un dispositivo che potrebbe sorprendere positivamente gli utenti. Il MIAD 01 è un device che possiede un sistema operativo Android e si distingue per una caratteristica specifica che molti altri smartphone non posseggono più da tempo e che farà felici gli amanti della musica. Il dispositivo è dotato non di uno, ma di due jack audio, uno tradizionale da 3,5 mm non bilanciato e l’altro da 4,4 mm bilanciato a 4 poli.

Il MIAD 01 sembra quasi essere un DAP dedicato alla riproduzione audio ad alta risoluzione e non uno smartphone standard, ma data la natura della casa madre c’era da aspettarselo. Il jack audio bilanciato da 4,4 mm possiede alte capacità di riduzione delle interferenze elettriche e consente di pilotare cuffie ad alta impedenza, oltre che a dare la possibilità di ascoltare suoni pazzeschi e definiti.

Lo smartphone Moondrop assomiglia al OnePlus Nord CE 3 Lite?

Al momento, le informazioni sul dispositivo sono molto esigue. La Moondrop ha svelato soltanto il doppio jack audio, mentre tutte le altre specifiche sono ancora avvolte nel mistero. Gli esperti presumono che il MIAD 01 sarà equipaggiato con DAC ed altri componenti per un audio di alta qualità, ma, come detto, non ci sono conferme.

Alcuni hanno anche notato dal teaser una certa somiglianza tra il MIAD 01 e il modello OnePlus Nord CE 3 Lite, soprattutto per il modo in cui sono posizionate le fotocamere. La differenza è che nello smartphone MIAD 01 lo scomparto è ingrandito per dare spazio ai jack audio. La scelta di Moondrop di entrare nel mercato degli smartphone è più che sensata, ma la sua inesperienza si farà sentire.

Al momento non ci sono informazioni sui prezzi e sui tempi di lancio del MIAD 01. L’unica cosa probabile è che lo smartphone verrà presentato al di fuori della Cina, dato che i teaser sono stati pubblicati su Instagram e Twitter in inglese e non in lingua sui social del Paese come Weibo.

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