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Rspamd 3.9 Adds New GPT Plugin for Improved Spam Filtering

Linux Today - Mon, 07/22/2024 - 19:00

Rspamd 3.9 advanced spam filtering system introduces a new GPT module, streamlined Bayes settings, and essential fixes.

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Volkswagen e QuantumScape: pronti per le batterie

Tecnoandroid - Mon, 07/22/2024 - 19:00

A quanto pare con il passare del tempo il mondo delle automobili e dei motori sta prendendo una strada alternativa rispetto a quella che ha sempre percorso, sviluppandosi in altri settori come quello dell’elettrico. Soprattutto se parliamo di batterie allo stato solido con Volkswagen.

Sembrerebbe che la grande casa produttrice stia investendo sull’elettrico alla ricerca di trovare una soluzione migliore per i suoi veicoli.

 

Volkswagen, si parla di accordi?

Molto sono i discorsi che sono stati fatti sulle batterie allo stato solido e dei vari vantaggi che esse possono comportare sulle vetture elettriche. E sono molte le aziende che attualmente stanno investendo del capitale sullo sviluppo di queste tipo di tecnologie. Una ad esempio è Volkswagen che ha investito in QuantumScape, la quale sta effettuando notevoli passi in avanti.

Infatti si parla di un accordo tra PowerCo, battery company del gruppo Volkswagen con QuantumScape per una relativa industrializzazione della tecnologia per le batterie al litio-metallo allo stato solido.

Stando e ricorrendo ai termini adottati nell’accordo si prevede che PowerCo possa produrre fino a 40GWh l’anno utilizzando normalmente la tecnologia di QuantumScape, fino ad arrivare a 80 GWh. Numeri adeguati per circa un milione di veicoli elettrici ad anno.

Quanto riportato dalle due aziende questo sicuramente è il modo più rapido e facile per produrre in massa, batterie allo stato solido. In questo modo la famosa azienda americana avrà la disponibilità di utilizzare le competenze di Volkswagen per la produzione della sua relativa tecnologia.

Inoltre l’accordo prevede che ci sia anche una stretta cooperazione se parliamo di risorse umane per la relativa industrializzazione della tecnologia di QuantumScape.

Per finire alla guida di PowerCo, in questa fase di collaborazione, c’è Frank Blome, uscito dal Cosiglio di Amministrazione di QuantumScape. Dove ne era entrato a far parte nel passato 2020. Il suo successore sarà annunciato con il passare di mesi.

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I Pixel 9 supporteranno la connessione satellitare: con Android 15 arriverà Pixel Satellite SOS

Android World - Mon, 07/22/2024 - 19:00

La connettività satellitare sugli smartphone ha debuttato sulla serie iPhone 14. In tal senso, Google ha registrato qualche ritardo a cui, però, sta rimediando. Il supporto a tale funzione, infatti, è previsto con Android 15. In particolare, la nuova serie Pixel 9 beneficerà della funzionalità Pixel Satellite SOS. 

Nella beta 4 di Android 15 lo staff di Android Authority ha individuato delle stringhe di codice che fanno riferimento diretto alla funzione di connettività satellitare. La funzione, come confermato da queste stringe, dovrebbe chiamarsi Pixel Satellite SOS e probabilmente sarà gratuita per i primi due anni.

Se questa notizia venisse confermata, significherebbe che Google ha seguito l'esempio di Apple, la quale fornisce gratis la connettività satellitare per due anni dall'attivazione di un iPhone 14/15.

Approfondendo le stringhe del codice, si può leggere che i Pixel verranno aggiornati al fine di supportare la comunicazione satellitare. Dando per scontato che i dispositivi della serie Pixel 9 supporteranno da subito la funzione, si può ipotizzare che la stessa verrà rilasciata anche sugli smartphone precedenti. Tuttavia, quest'ultimi potrebbero non possedere l'hardware necessario per far funzionare il tutto al meglio. Insomma, su questo punto occorrerà attendere una comunicazione ufficiale (un'altra ipotesi è che i Pixel 9 riceveranno la funzione in un secondo momento tramite aggiornamento).

Intanto, sui Pixel 9 circolano sempre più indiscrezioni. Le ultime hanno consentito di fare luce sul comparto fotografico, che potrebbe rappresentare un importante passo in avanti rispetto alla precedente generazione. Difatti, sembrerebbe che Google implementerà un nuovo sensore grandangolare, un nuovo telephoto ed una nuova fotocamera frontale (il sensore principale sarà lo stesso già visto sulla serie Pixel 8).

Restando in tema, potrebbe tornare utile consultare la nostra guida su come funziona l'SOS emergenza satellitare di iPhone, che in alcune situazioni di pericolo può rivelarsi davvero una funzionalità preziosa.

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realme C63 è il nuovo smartphone caratterizzato da IA e le funzionalità da flagship

Tecnoandroid - Mon, 07/22/2024 - 18:30

Il nuovo realme C63 si prepara ad arrivare sul mercato Italiano e sorprendere gli utenti del nostro Paese. Infatti, il produttore ha voluto rendere questo dispositivo un best buy offrendo caratteristiche tecniche importanti e un prezzo di lancio molto vantaggioso.

Offerto a 179,99 euro per la variante 8GB+256GB, il realme C63 è caratterizzato da un elevata resistenza ma con un tocco di eleganza garantito dalla backcover in similpelle. Gli ingegneri dell’azienda garantiscono che il dispositivo può resistere a cadute da un metro di altezza senza subire danni e offrendo, al tempo stesso, un design esclusivo per la sua fascia di prezzo.

Inoltre, il realme C63 si configura come il primo smartphone nella sua categoria ad essere dotato della ricarica rapida a 45W. Questo significa che la batteria dello smartphone si ricarica del 50% in 30 minuti. Un esempio più concreto della potenza di questo sistema, però, è la possibilità di guadagnare un’ora di autonomia con 1 minuto di collegato alla corrente.

 

realme C63 è un device caratterizzato da funzionalità basate sull’IA, una batteria dall’ampia autonomia e un prezzo invidiabile

Le prestazioni del device sono garantite da un System-on-Chip octa-core, ottimizzato per garantire efficienza e versatilità in ogni contesto di utilizzo. Inoltre, realme ha introdotto sul device anche tante feature legate all’Intelligenza Artificiale.

Guardando ai dispositivi top di gamma, il C63 integra funzionalità avanzate uniche per la sua fascia di prezzo. Gli utenti potranno sfruttare le Air Gestures e le funzioni Rainwater Touch e Mini Capsule 2.0.

Attraverso le Air Gesture sarà possibile utilizzare lo smartphone senza toccare direttamente lo schermo, rendendo più semplici le interazioni. Attraverso Rainwater Smart Touch, invece, sarà possibile utilizzare lo schermo sotto la pioggia o con le mani bagnate. Il sistema riconoscerà il tocco ed eviterà tocchi fantasma causati dalla presenza di acqua sul display. Infine, attraverso Mini Capsule 2.0 si sfrutta l’IA per ridurre il rumore di fondo in fase di chiamata e ottenere una qualità audio superiore.

Il realme C63 è disponibile nelle colorazioni Leather Blue e Jade Green e sarà disponibile in early-bid a 179.99 euro fino ad agosto.

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Windows on ARM ha davvero un futuro? Scopriamolo con l'ASUS Vivobook S 15 con Snapdragon X Elite!

Android World - Mon, 07/22/2024 - 18:06

Vivobook S 15 non sarà uno Zenbook (e fin qui era ovvio), ma cerca comunque di non sfigurare. Design moderno, profilo sottile, un buon numero di porte, e anche un buon bilanciamento del peso, che consente di aprirlo agevolmente con un dito solo.

Realizzato con un telaio in lega di magnesio, il laptop è abbastanza leggero (1.478 grammi sulla nostra bilancia) e spesso un centimetro e mezzo.

La cornice in plastica attorno allo schermo (comunque piuttosto sottile, soprattutto ai lati) e una rigidità generale che un po' lascia a desiderare sono i due punti deboli principali, che però solo in parte si ripercuotono sull'esperienza d'uso.

Il Vivobook S 15 include una tastiera con tastierino numerico su 3 colonne, con i tasti solo lievemente più piccoli rispetto alle lettere, per massimizzare lo spazio disponibile. Il touchpad è decentrato, come se ignorasse la presenza del tastierino: esteticamente forse non sarà il massimo, ma dal punto di vista dell'usabilità è la scelta migliore.

Il notebook è anche sopravvissuto ai test MIL-STD 810H, una garanzia in più di resistenza e durata nel tempo, che fa perdonare le piccole leggerezze di cui abbiamo discusso.

Nota di merito per la cerniera che si flette fino a 180 gradi, consentendo di posizionare lo schermo in modo completamente piatto, facilitando la collaborazione e la condivisione con colleghi o amici. 

La tastiera del Vivobook S 15 è comoda, con tasti squadrati con una corsa di 1,4 mm e un meccanismo a forbice. La digitazione è precisa, anche se la forma dei tasti non è il massimo in quanto a ergonomia, ma in compenso il feedback percepito sulla punta delle dita non è ben marcato.

Il tastierino numerico è un pelo sacrificato, ma non troppo, e chiunque faccia uso intenso di fogli di calcolo lo gradirà, mentre gli altri potranno quasi scordarsi della sua esistenza. Peccato però per il tasto invio su singola linea con la ù al di sopra, una divergenza rispetto al layout ITA standard che richiede un po' di abitudine.

Buona la retroilluminazione RGB a zona singola, regolabile su tre livelli, anche se il colore azzurro non è esattamente quello che avremmo scelto noi, perché si amalgama un po' troppo con il grigio dei tasti, complici le lettere scritte in modo piuttosto fine. Per comodità è anche possibile impostare il suo avvio/spegnimento automatici, sebbene sia presente anche un tasto dedicato (F4) alla retroilluminazione.

Il touchpad è ampio e preciso, senza alcun gioco prima del clic. La posizione è ottimale per l'uso prolungato e i gesti multitouch, come lo zoom, lo scorrimento e il pinch-to-zoom, vengono riconosciuti correttamente. Dal software ASUS potete aggiungere dei gesti smart in più oltre a quelli di Windows, ad esempio per regolare il volume, la luminosità, o la timeline di un video. Il clic è forse un pelo troppo morbido e "rumoroso", ma a parte questo non c'è nulla di cui lamentarsi.

ASUS Vivobook S 15  (S5507) è disponibile nella seguente configurazione.

  • Schermo: OLED 15,6'' 3K (2.880 x 1.620 pixel), refresh fino a 120Hz OLED, luminosità 600 nit, 100% DCI-P3, VESA DisplayHDR True Black 600, TÜV Rheinland per la protezione degli occhi, non touch
  • CPU: Qualcomm Snapdragon X Elite - X1E78100
  • RAM: 16 GB LPDDR5X 7467 MHz
  • Archiviazione: 1 TB SSDI M.2 NVMe PCIe 4.0
  • Webcam: full HD con fotocamera IR per il riconoscimento del volto
  • Connettività: Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.0
  • Porte: 2x USB 3.2 Gen 1 Type-A, 2x USB-C 4.0 Gen 3, HDMI 2.1, microSD, jack audio combo
  • Batteria: 70 Wh
  • Peso: 1,42 Kg
  • OS: Windows 11 Home

Lasciando un attimo da parte il processore di Qualcomm, del quale parleremo più in dettaglio a breve, Vivobook S 15 ha tutte le carte in regola. Troviamo infatti un ampio numero (e varietà) di porte, tutta la memoria che occorre, e un godibilissimo schermo OLED.

Volendo essere pignoli manca un lettore di impronte digitali e il Bluetooth non è certo l'ultima versione, ma sul resto c'è poco da dire. La batteria è discretamente capiente, e coniuga bene le esigenze di autonomia e leggerezza.

Anche l'audio non è trascurato, grazie agli altoparlanti certificati Harman Kardon con supporto Dolby Atmos. Mancano ancora più bassi del dovuto e il volume massimo non è troppo alto, ma in compenso il suono è chiaro e coinvolgente.

L'ASUS Vivobook S 15 vanta un display OLED da 15,6 pollici che rappresenta uno dei suoi fiori all'occhiello.

Si tratta infatti di un pannello a risoluzione 3K (2.880 x 1.620 pixel) in 16:9 (peccato, ormai ci stiamo abituando a 16:10 o rapporti di forma ancor più squadrati) con un refresh rate di 120 Hz (variabile, anche se Windows ancora non gestisce benissimo la cosa).

Sono presenti tutte le classiche opzioni software da parte di ASUS per la prevenzione del burn-in, e anche per la gestione del colore. È lecito aspettarsi neri profondi, colori vivaci e con un'ampia gamma cromatica, e un buon intervallo dinamico.

La luminosità di 600 nit è un altro punto a suo favore, e consente di vedere bene in quasi ogni situazione, anche se la finitura lucida un po' accentua i riflessi e nelle situazioni più difficili la retroilluminazione non è sufficiente a eliminarli del tutto.

Durante la visione di contenuti in HDR poi i limiti di luminosità diventano più evidenti, e per quanto la visione sia generalmente buona, non può essere paragonata a quella di un buon televisore.

Si tratta comunque di uno schermo che dà soddisfazione su un portatile del genere, sia per i professionisti che necessitino buona calibrazione e una resa fedele, sia per chi ami svagarsi. Peccato solo non aver potuto sfruttare tutti i nostri strumenti di rilevazione a causa del software, ma di quello parleremo poi.

E veniamo al piatto forte: le prestazioni del processore Snapdragon X Elite, l'elemento di punta del rinnovato sforzo di Qualcomm e Microsoft per Windows on ARM.

Iniziamo dalle buone notizie. Le performance ci sono, anche in abbondanza. Cinebench 2024 fa registrare 1.050 punti in multi-core, costanti. Questo significa non solo che con multiple ripetizioni del benchmark il valore più o meno non cambia, ma anche che i numeri rimangono gli stessi a batteria. Detta altrimenti: non ci sono cali di prestazioni qualora scollegassimo l'alimentatore, cosa che invece non si può dire di tanti sistemi x86, dove le performance possono variare molto.

Per di più 1.050 è un punteggio molto alto, in linea con un M2 Pro, giusto per iniziare il parallelo con gli Apple Silicon, che è praticamente telecomandato. Rimanendo in ambito Intel, per superare (di poco) questo valore ci vuole un i9-13900H, giusto per sottolineare che siamo nella fascia alta del mercato in quanto a potenza di calcolo.

Prima di andare avanti chiariamo però due cose, forse banali. La prima: testare i nuovi processori Qualcomm non è facile. Mancano non solo i test necessari per farlo (molti dei benchmark che solitamente usiamo o non girano, o non danno risultati affidabili, restringendo parecchio le prove oggettive da fare) ma anche gli strumenti utili a monitorare lo stato del sistema (anche in questo caso per un fatto di compatibilità). La seconda: un singolo benchmark non può certo dirci tutto, ma ne stiamo parlando perché è quello maggiormente esemplificativo (tra i pochi funzionanti) del comportamento generale della macchina.

Paradossalmente le maggiori informazioni (sempre che siano affidabili) ce le dà l'app MyASUS, secondo la quale, sotto carico massimo, il processore non supera i 70°. Di per sé non sarebbe nemmeno un valore malvagio (tenete comunque conto che i processori ARM non vanno su di temperatura come gli x86), ma fatto sta che per raffreddarlo è comunque necessario un sistema di raffreddamento "standard" (2 ventole a 6.700 giri e relativa heat pipe sulla CPU), laddove sui MacBook Pro siamo ormai da tempo abituati a ventole che quasi non si sentono.

E questo ci porta a un'ulteriore considerazione. Il punteggio di cui sopra, per quanto encomiabile, è stato raggiunto con un "livello di sforzo" paragonabile a quello di un Intel / AMD di pari livello. Se non ci avessero detto che dentro al Vivobook c'è un processore Qualcomm non lo avremmo certo indovinato. Il comportamento (e la rumorosità) delle ventole e le temperature superficiali (oltre all'ampio getto d'aria calda posteriore) sono assolutamente paragonabili a quelli di sistemi x86. Nella stessa situazione, la ventola di un MacBook Pro è a malapena udibile, e superficialmente la temperatura è di almeno 4-5° inferiore.

Un altro elemento che rafforza questa idea di performance per Watt non certo ideali (laddove con gli Apple Silicon sono un autentico fiore all'occhiello) è la potenza richiesta. In questa modalità ad alte prestazioni la batteria del Vivobook S 15 si scarica a vista d'occhio, segno di un consumo molto elevato.

A questo punto dobbiamo però specificare una cosa importante. ASUS prevede 4 modalità di gestione delle ventole (e quindi delle prestazioni) e finora ci siamo occupati di quella a massime performance. Passando direttamente a quella "sussurro", che praticamente spegne le ventole, ecco che Cinebench cala a 750 punti, ottenuti però con estrema silenziosità e temperature decisamente più basse (7-8 gradi in meno).

Per quanto siano quasi un 30% in meno, 750 punti continuano a essere un ottimo valore, superiore al massimo ottenibile da tanti sistemi x86 anche moderni. In questo momento sto testando un Core Ultra 7 155H che al massimo delle prestazioni arriva a 710 punti, tanto per dare un metro di paragone. 

La buona notizia è insomma che potete usarlo in modalità silenziosa senza per questo rinunciare a prestazioni più che abbondanti per ogni uso comune, e anche per qualcosa di più.

Lo Snapdragon X Elite è insomma sì un processore potente, anche molto potente. A parità di consumi non è però così performante come un moderno Apple Silicon, e questo si ripercuote negativamente su autonomia e rumorosità del sistema, quando vogliamo sfruttarlo al massimo. 

C'è poi il piccolo fastidio di dovere di volta in volta scegliere manualmente, tra le 4 modalità della ventola, quella più adatta a ogni situazione, consci che prestazioni, autonomia, e silenziosità sono un trinomio che non è possibile coniugare bene come con i sistemi di Apple.

Ci sarebbe poi un discorso a parte da fare sulle prestazioni della GPU, che tendenzialmente sono anche molto buone, ma difficili da misurare e soprattutto con una quantità di giochi disponibili limitata. Di certo chi si avvicina a una macchina di questo tipo non lo fa per il gaming, anche perché, al contrario di altre soluzioni dove puoi contare su una grafica discreta, qui non è a prescindere possibile appoggiarsi sulle moderne GPU di NVIDIA o AMD.

Vivobook S 15 è un notebook affascinante. Del resto si tratta di uno dei capostipiti di una nuova generazione di prodotti, che vorrebbero rilanciare Windows on ARM, quindi difficilmente poteva essere altrimenti.

Da una parte abbiamo dei passi avanti netti rispetto al passato. Come abbiamo appena visto, i nuovi processori di Qualcomm sono veloci, anche molto veloci, e non fanno certo rimpiangere il cambio di architettura. Purtroppo però questo cambio è quasi impercettibile in apparenza. Quando le performance vanno su, le ventole fanno altrettanto, e viceversa, esattamente come siamo stati abituati nei sistemi x86. Su smartphone e tablet, per non parlare dei Mac, siamo invece abituati ad avere processori ARM velocissimi e anche silenziosi.

Per fortuna questo discorso non vale per tutto. L'accensione e il risveglio dallo standby, ad esempio, sono quasi istantanei, e hanno quell'immediatezza che ritroviamo appunto sui dispositivi mobili. Chi non stia lì a spaccare il capello sulle performance gradirà poi molto la modalità sussurro, che come già accennato è l'unica che consente di avere un'esperienza silenziosa, e che nel nostro uso è stata quasi sempre la scelta predefinita.

Un capitolo a parte andrebbe aperto sulle funzioni Copilot+. Si tratta infatti di uno dei primi portatili di questo tipo (per saperne di più sui PC Copilot+ potete leggere il nostro approfondimento), con tanto di pulsante dedicato a richiamare l'assistente di Microsoft, ma sinceramente, almeno per ora, stentiamo a trovarlo rivoluzionario nell'uso quotidiano.

Chi già utilizzi altri software di IA generativa probabilmente continuerà a farlo; il vantaggio di Microsoft è di avere tutto integrato a livello di sistema operativo, con funzioni che vanno dal riconoscimento vocale, al miglioramento delle videochiamate, sia sul fronte video che audio. Inoltre l'interfaccia Copilot+ è personalizzabile, consentendo all'utente un certo margine di scelta.

A proposito della fotocamera, questa prevede lo sblocco col volto (assente invece il lettore di impronte digitali), che funziona alla prima nel 90% dei casi, anche se alcune volte abbiamo dovuto aggiustare la posizione del viso per farci riconoscere meglio.

Il vero nodo gordiano rimane però sempre il software. Anzi, lo è una volta di più. Da una parte infatti il processore ARM di Qualcomm non riesce ancora a offrire del tutto quelle performance per Watt che davvero cambiano il modo d'uso, e in mancanza di un forte incentivo al cambio di architettura, le app disponibili rimangono un problema.

I passi in avanti rispetto al passato ci sono e i software nativi possono anche andare bene per l'uso generico (navigazione, Office, multimedia), ma appena ci si spinge un po' più in là tornano i soliti problemi. Parliamo o di software non disponibile a prescindere, o di una emulazione non sempre efficace. In entrambi i casi gli utenti Windows devono venire a patti con una cosa alla quale non sono abituati: la carenza di software.

Windows, per sua stessa natura, deve tenere il piede in più scarpe. Apple invece il vantaggio di un'integrazione hardware-software inavvicinabile per il modello su cui si basa la concorrenza; ma per quanto sia impari, è questo il paragone da fare. A oggi sui Mac le applicazioni native non sono un problema nella netta maggioranza dei casi, su Windows on ARM non si può dire lo stesso. E in generale i MacBook offrono un'esperienza diversa da quella di un portatile x86 (al netto del software), mentre per molti versi su questo Vivobook quasi non si percepisce la diversa architettura (sempre al netto del software), in particolare se vogliamo il massimo delle performance.

Il passo in avanti rispetto al passato c'è, ed è netto, ma ci vuole ancora uno sforzo ulteriore. Speriamo che Microsoft e Qualcomm (o eventuali terze parti) non si diano per vinte adesso, perché sarebbe un vero peccato, dato che le potenzialità ci sono tutte.

Vivobook S 15 ha una batteria da 70 Wh con tempi di ricarica piuttosto rapidi (60% in 50 minuti, con l'alimentatore USB-C da 90 Watt incluso). 

Al netto di questo, l'autonomia dovrebbe essere uno dei punti forti del cambio di architettura da x86 ad ARM, e in linea di massima è così. Con un utilizzo ordinario (navigazione, multimedia, small office) si superano infatti abbondantemente le 8 ore lavorative, con un'autonomia che può anche sfiorare le 15-16 ore con un uso abbastanza leggero e con un po' di accortezza nella gestione della retroilluminazione del display.

Non è però tutto cristallino. Lo streaming video ad esempio consuma un po' più di quanto avremmo pensato, tanto che è quasi più facile ottenere una maggiore autonomia in navigazione, mentre con l'uso intenso, senza alcuna attenzione al risparmio energetico, il Vivobook è arrivato a zero dopo circa 40 minuti. Sì, sono pochissimi!

Per di più la gestione delle ventole e quindi dell'autonomia è un po' macchinosa, nel senso che non ci sono solo le opzioni di Windows ma anche quelle di ASUS. Grazie al software del produttore è infatti possibile scegliere tra 4 modalità di risparmio energetico, da quella che minimizza l'uso della ventola a quella che esegue tutto alla massima velocità, ed è chiaro che questo cambi drasticamente le performance del processore, e di conseguenza anche l'autonomia.

C'è da dire che anche la modalità "sussurro", che in pratica quasi disattiva le ventole, ha comunque prestazioni molto buone, come abbiamo già evidenziato nel paragrafo relativo. Questo significa che, al netto di esigenze particolari, è possibile tenerala sempre abilitata, durante l'uso a batteria, per massimizzare così l'autonomia.

Deve insomma essere l'utente a ingegnarsi un po', scegliendo di volta in volta la modalità più adatta alle esigenze del momento, sia in termini di prestazioni che di autonomia desiderata.

Il prezzo di listino di ASUS Vivobook S 15 è di 1.399€. Non è certo una cifra bassa, ma nemmeno troppo alta, in rapporto all'hardware e alla concorrenza di pari fascia. Per fortuna online lo si trova già a qualcosa meno, anche da noti rivenditori.

La vera domanda semmai è un'altra: perché dovrei prendere un portatile Windows con architettura ARM anziché un x86? Perché allo stesso prezzo si trovano sistemi con processori Intel / AMD con un'esperienza utente quasi equivalente, e zero problemi software. E qui la risposta è più complessa, e si trova in tutto quello che abbiamo scritto finora.

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ARM, la soluzione per migliorare i giochi con poco consumo

Tecnoandroid - Mon, 07/22/2024 - 18:00

Chi sicuramente per passare il tempo o per passione non ha mai provato a giocare tramite il proprio telefono. Se andiamo a parlare per i più appassionati sembra che si è trovata una soluzione per migliorare i giochi da telefono trovata da ARM.

La soluzione in questione sviluppata dovrebbe portare al miglioramento del gioco e allo stesso tempo al diminuire il consumo energetico.

 

ARM, sfida impossibile?

Finalmente per gli appassionati di giochi da telefono si è trovata una degna soluzione per risolvere il problema soprattutto del consumo energetico durante una sessione di gioco. Dove quest’ultimo consumava un enorme quantitativo di batteria in pochi minuti. In aiuto c’è il nuovo upscaler basato su FideityFX Super Resolution 2 di AMD anche chiamato Accuracy Super Resolution.

Per precisare, un upscaler come in questo caso utilizzata da ARM, è una tecnologia usata per i computer che permette di aumentare la risoluzione e la frequenza dei fotogrammi senza ricorrere all’aumento dello sforzo computazionale, rendendo disponibili al gioco alcuni titoli che necessitano schede potenti.

L’elemento fondamentale è proprio l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per poter aumentare la risoluzione delle immagini. In questo caso ARM ha deciso di basarsi su FSR 2 di AMD visto che utilizza l’upscaling “temporale” ovvero utilizza un numero maggiore di fotogrammi per generare un’immagine di qualità maggiore.

ARM in seguito ha fornito dei dati per dimostrare quanto questo nuovo strumento sia efficace. Infatti utilizzando un dispositivo con una GPU ARM immortalis-G720 e un display 2800 x 1260, si aumenta il frame rate del 53%. Il vero risultato di questo esperimento però è il consumo energetico.

Visto che la nuova tecnologia sembra funzionare ARM ha deciso che renderà la tecnologia di upscaling ASR disponibile anche per gli sviluppatori aventi una licenza open source del MIT.

Un altra parte molto importante non considerata è che ci sono già i nuovi PC Copitlot+ aventi chip ARM. PC già disponibili sul nostro mercato, i quali differiscono per la tecnologia di upscaling.

 

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Tux Paint 0.9.33 Released

Linux Today - Mon, 07/22/2024 - 18:00

Version 0.9.33 of Tux Paint, the open-source children’s drawing software, has been released and is available for various Linux systems, including RHEL, Slackware, and the various distros supported by Flatpak. The source code is also available.

This version of Tux Paint is also available for other open-source operating systems (OpenBSD and Haiku OS), as well as Windows, macOS, and Android.

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OpenAI, sono state riscontrati dei problemi di sicurezza

Tecnoandroid - Mon, 07/22/2024 - 17:30

In questi giorni sono stati trovati dei problemi per quanto riguarda il sistema di OpenAI e la sua interazione con le chat tra utenti e intelligenza artificiale. La causa è stata una svista da parte della società che ha subito rimediato al problema con un messaggio a tutti gli utenti e un aggiornamento per l’ applicazione. Il primo problema riguarda proprio l’ applicazione di OpenAI, ChatGPT per Mac, che conserverebbe i dati in un luogo della memoria del PC non protetta.

A presentare il problema è stato lo sviluppatore Pedro José Pereira Vieito che dopo un’ attenta analisi del codice del software dell’ applicazione ha travato questa falla ed ha subito informato la società in modo da poter trovare una soluzione. Secondo quanto detto nel post su X, Vieito dichiara che le conversazioni con l’ utente vengono immagazzinate all’ interno di un file di testo che può essere visto da chiunque riuscisse a impossessarsi del computer.  Per risolvere il problema è stata inserita una crittografia a tutte le chat.

 

OpenAI, un altro problema per l’ azienda

Secondo quanto riportato sul New York Times, un altro problema sulla sicurezza dei dati dell’ azienda risalirebbe al 2023 dato che OpenAI voleva che non venisse mai divulgato tra gli utenti. Infatti proprio nel 2023 un haker sarebbe riuscito ad inserirsi all’ interno dei sistemi di messaggistica che venivano utilizzati per le comunicazioni tra i dipendenti. Così facendo si potrebbe risalire a tutti i dialoghi che si sono scambiati i dipendenti riuscendo anche a catturare delle informazioni segrete. Il problema sarebbe stato evidenziato da Leopold Aschenbrenner, un Technicial Program Manager di OpenAI che sarebbe stato licenziato a causa di alcuni dubbi sulla sicurezza.

Questi tipi di eventi dovrebbero far riflettere la società dato che i dati che vengono prodotti dall’ intelligenza artificiale poi dovrebbero essere utilizzati per pochi istanti per poi essere immagazzinati in luoghi dove è difficile il loro ritrovamento.

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Shark FlexStyle: il multi-styling presentato con un salone di bellezza pop-up

Tecnoandroid - Mon, 07/22/2024 - 17:16

Il 13/14 luglio Piazza Gae Aulenti a Milano si è trasformata a tutti gli effetti in un vero e proprio salone di bellezza firmato Shark Beauty, l’occasione perfetta per conoscere da vicino lo Shark FlexStyle, uno strumento multi-styling 5in1 che offre asciugatura rapida e tanti look diversi adatti a tutte le tipologie di capelli.

Nel corso dell’evento un team di parrucchieri esperti è stato completamente a disposizione dei visitatori, fornendo sia consigli personalizzati sull’acconciatura più consona all’utente, che sull’utilizzo del suddetto prodotto (oltre che dei suoi numerosi accessori). I visitatori hanno potuto facilmente arricciare, lisciare, volumizzare o definire i propri capelli, ottenendo sempre risultati dalla qualità elevata, che spaziano dal liscio lucente, fino ad onde di lunga durata.

Shark FlexStyle è un punto di svolta nella routine di cura dei capelli, misura la temperatura 1000 volte al secondo, ed integra numerosi accessori: cilindri avvolgenti (tecnologia Coanda che avvolge e modella solo con la potenza dell’aria), spazzola ovale (per una maggiore elasticità e volume alla piega), spazzola piatta (per pettinare e lisciare contemporaneamente), concentratore (per asciugare e lisciare i capelli senza sforzo) e diffusore (per esaltare i ricci naturali).

 

Shark FlexStyle: un concentrato di tecnologia

All’interno della confezione è possibile trovare una custodia rigida realizzata completamente in pelle, dove inserire anche tutti gli accessori. Da notare, e ricordare, che il prodotto è stato progettato For All Hairking, ovvero per tutti i capelli e tutti i modi di essere, indipendentemente dalla texture e dal tipo di capello (sia esso riccio, ondulato, liscio o simili).

Per maggiori informazioni, e per conoscere in modo dettagliato da vicino il prodotto, collegatevi subito su Sharkbeauty.it, dove potrete anche acquistare Shark FlexStyle al prezzo di listino di 299,99 euro. Lo stesso dispositivo, se interessati all’acquisto, lo potete trovare anche su Amazon, la spesa e la cifra da investire per l’acquisto non cambia rispetto alla suddetta.

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OMG! SUSE Wants to Take the ‘SUSE’ Out of openSUSE?

Linux Today - Mon, 07/22/2024 - 17:00

Would openSUSE by any other name still have Tumbleweed and Leap? We’ve looked at the openSUSE name-change controversy and have decided there’s nothing to see here — move on.

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La Cina ha ideato le linee guida per lo sviluppo dei robot umanoidi

Tecnoandroid - Mon, 07/22/2024 - 17:00

Come sappiamo bene, la corsa allo sviluppo dei robot umanoidi si intensifica molto negli ultimi anni, diventando un fenomeno a livello globale. Riguardo a questo tema, la Cina ha recentemente presentato un set di linee guida per promuovere uno sviluppo etico e sicuro di questa tecnologia.

Il documento in questione è tema di grandi dibattiti, elaborato da cinque organizzazioni industriali di Shanghai, lo hanno presentato durante la World Artificial Intelligence Conference (WAIC). Le linee guida dell’elaborato mirano a garantire la protezione dei dati, la sicurezza e il rispetto dei valori umani nello sviluppo e nell’utilizzo dei robot umanoidi.

In primis si sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale, ovvero la standardizzazione globale di regole e principi, in modo da promuovere un ambiente favorevole all’innovazione e alla crescita del settore. Inoltre, si enfatizzata la necessità di una formazione etica per gli sviluppatori e di sistemi di gestione delle emergenze.

La Cina ovviamente non è sola in questa iniziativa. Infatti anche altre organizzazioni internazionali, come l’IEEE ad esempio, stanno lavorando alla definizione di standard di sicurezza per i robot umanoidi. La IEEE Robotics & Automation Society ha annunciato da poco la formazione di un nuovo gruppo di studio proprio per contribuire alla stesura di questi principi. 

Cosa farà la IEEE Robotics con i robot umanoidi

L’azienda prima citata analizzerà lo stato attuale dei robot umanoidi e svilupperà una roadmap per futuri standard che possano essere adottati da varie organizzazioni a livello internazionale. Notizia che in molti hanno apprezzato visto che la creazione di un quadro normativo chiaro e condiviso è fondamentale. Finalmente si potrà favorire l’adozione dei robot umanoidi in diversi settori, dalla produzione alla logistica, fino all’assistenza agli anziani e alle persone con disabilità.

I robot che un giorno potremo trovare nelle nostre case stanno diventando sempre più incredibili, con il tempo questi dispositivi diventeranno versatili, con capacità decisamente all’avanguardia e soprattutto saranno anche economicamente accessibili per tutti.

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iQOO Z9 Pro, nuove certificazioni in attesa del debutto

Tecnoandroid - Mon, 07/22/2024 - 16:30

Il sotto brand del noto produttore Vivo, ovvero iQOO, ha in serbo per noi numerosi dispositivi per il futuro. Uno di questi nuovi prodotti sarà il nuovo iQOO Z9 Pro, il quale affiancherà gli altri due modelli di questa serie già annunciati qualche tempo fa, ovvero iQOO Z9 Lite e iQOO Z9. Questo modello sarà sicuramente il più prestante del trio. Nel corso delle ultime ore, in particolare, lo smartphone ha ricevuto l’importante certificazione BIS (Bureau of Indian Standard). Vediamo qui di seguito i dettagli.

 

 

iQOO Z9 Pro, nuovo top di gamma riceve anche la certificazione BIS

Nel corso delle ultime ore uno dei prossimi smartphone a marchio iQOO ha ricevuto l’importante certificazione BIS. Come già accennato in apertura, ci stiamo riferendo al prossimo iQOO Z9 Pro. Quest’ultimo sarà dunque il successore della precedente generazione, ovvero lo scorso iQOO Z7 Pro. Lo smartphone in questione è stato registrato con il numero di modello I2305 e sembra che avrà molto in comune con un altro smartphone a marchio Vivo, cioè Vivo T3 Pro 5G.

Nello specifico, secondo le ultime indiscrezioni, il prossimo top di gamma a marchio iQOO sarà dotato di diversi tagli di memoria, comprendenti fino a 8 GB di memoria RAM e fino a 128 GB oppure 256 GB di storage interno. I rumors parlano inoltre della probabile presenza sul fronte di un display con tecnologia SuperAMOLED. Non abbiamo altri dettagli sullo schermo, come diagonale e risoluzione, ma immaginiamo che non mancherà una elevata frequenza di aggiornamento.

Sembra poi che lo smartphone avrà un comparto fotografico degno di nota. Si parla infatti della possibile presenza di un sensore fotografico principale da 50 MP dotato di stabilizzazione ottica dell’immagine. Insomma, per il momento sono emerse queste piccole ma importanti informazioni sul prossimo top iQOO Z9 Pro. Nel corso delle prossime settimane, comunque, i rumors andranno sicuramente ad intensificarsi.

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OpenMandriva Lx 24.07 “ROME” Released With KDE Plasma 6 and Linux Kernel 6.10

Linux Today - Mon, 07/22/2024 - 16:00

OpenMandriva Lx 24.07 “ROME” is one of the very first Linux distros to be powered by the latest and greatest Linux 6.10 kernel series, built with Clang, and features the KDE Plasma 6.1 desktop environment by default, while the other two spins offer users the latest GNOME 46.3 and LXQt 2.0 desktop environments.

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Le auto più affidabili del 2024: ecco la classifica

Tecnoandroid - Mon, 07/22/2024 - 16:00

Avere un’auto affidabile, che non si rompa quasi mai e che non costi uno sproposito quando capita qualche manutenzione, è il sogno di tutti gli automobilisti. Consumer Reports ha stilato una classifica per il 2024, elencando le vetture che registrano meno rotture e che, a quanto pare, sono quasi indistruttibili. Analizzando i dati di oltre 330.000 auto ed intervistando i loro proprietari, ha così creato una lista delle migliori vetture dal mondo dal punto di vista dell’affidabilità e della durata.

Top auto più affidabili in assoluto

In cima alla classifica domina Toyota. Il modello Toyota 4Runner, insieme alla Toyota Camry in versione ibrida, ha infatti  ottenuto il punteggio più alto di 87, posizionandosi al TOP e vincendo l’ambita medaglia d’oro. Anche la versione standard della Camry ha dimostrato un punteggio affatto male, conquistando il terzo posto. Un altro modello, che però arriverà l’anno prossimo, è la Toyota RAV4 Prime che con i suoi 83 punti potrebbe essere un auto ben resistente al tempo.

Tra le europee, solo BMW riesce a entrare nella top 10 con il modello X5, che ha ottenuto un rispettabile punteggio di 82, dimostrando che anche i SUV di lusso possono essere affidabili. Un altro modello che ha ottenuto lo stesso punteggio è la Subaru Forester, rinomata per la sua durata e affidabilità. La Toyota RAV4 standard segue con un punteggio di 80, mentre l’Acura RDX si posiziona poco dopo. Chiudono la classifica le auto Corolla e la Highlander ibrida.

I brand in generale a cui affidarsi

Se invece si considerano i marchi di auto nel loro complesso, Lexus è il più affidabile e la Toyota arriva seconda. Ci sono poi BMW seguite dalle aziende Acura e Honda, entrambe con 70 punti. Vediamo poi altre società come la Subaru con 69, Mazda a 67 e Porsche a 66.  Tale classifica evidenzia come i marchi giapponesi continuino a dominare in termini di affidabilità, con Toyota e Lexus in testa. Le auto giapponesi sono infatti una scelta eccellente secondo questi numeri. Anche i marchi europei premium come BMW e Porsche si distinguono per la loro affidabilità.

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Su WhatsApp Web in arrivo gli username: gli utenti potranno nascondere il proprio numero

Android World - Mon, 07/22/2024 - 15:58

WhatsApp, da tempo, sta lavorando su una funzionalità che permetterà di creare un username univoco tramite il client Web. In questo modo, gli utenti potranno personalizzare i propri profili in piena sicurezza, senza la necessità di condividere il proprio numero di telefono. Attualmente, l'inedita opzione è in fase di sviluppo ma passo dopo passo l'iter si sta avviando verso la conclusione. Difatti, l'interfaccia utente della funzionalità è in fase di perfezionamento.

I nomi utenti su WhatsApp saranno univoci (a differenza, ad esempio, di quanto si verifica su Discord, dove gli utenti possono avere anche nomi identici grazie alla possibilità di aggiungere tag). Dunque, due utenti non potranno avere lo stesso nome utente. Per questo motivo, durante la scelta del proprio nome, sarà necessario verificarne la disponibilità.

In pratica, con questo update gli utenti saranno in grado di connettersi con amici, familiari e contatti senza dover condividere il proprio numero di telefono: verrà garantito, quindi, un ulteriore livello di privacy. Ovviamente, chi ha già il numero in questione salvato in rubrica potrà individuare facilmente l'utente. 

Peculiare il fatto che si tratti di una funzionalità di WhatsApp Web e non della versione classica. Probabile che per scegliere il nome utente, almeno in prima battuta, si dovrà appunto passare dalla versione web dell'app di messaggistica, ma è anche altrettanto probabile che il nome utente scelto sarà utilizzabile ovunque, anche dall'app per Android e iOS.

Anche se il team di sviluppatori di WhatsApp sta lavorando da tempo su questa funzione, ancora non sono chiare le tempistiche di rilascio. Tuttavia, sembrerebbe che il rilascio ufficiale non sia troppo distante. La funzionalità è stata scoperta da WABetaInfo.

WhatsApp è certamente una delle app di messaggistica più utilizzate al mondo. Le sue funzioni sono molteplici, anche grazie ai frequenti aggiornamenti. Pertanto può tornare sicuramente utile approfondirne le potenzialità grazie alle nostre guide, tra cui

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Sonos Ace: Le cuffie che fanno tremare Sony e Apple – Recensione

Tecnoandroid - Mon, 07/22/2024 - 15:56

Ho testato le cuffie con cancellazione del rumore Sonos Ace per diverse settimane e non c’è dubbio che siano un’ottima aggiunta alla lineup dell’azienda. Anche se le prime cuffie di Sonos si sono fatte attendere a lungo e non tutto è all’altezza delle mie aspettative, il design di lusso e le prestazioni sono quello che mi aspettavo di vedere da un marchio con la reputazione di costruire alcuni dei sistemi di altoparlanti wireless più intelligenti al mondo.

Sonos non è il primo marchio di altoparlanti a diversificarsi producendo cuffie con cancellazione del rumore, ma scommetterei che le cuffie Ace siano tra le più eleganti che ho incontrato quest’anno. Anche se il prezzo è più alto di molti concorrenti, il design trasuda un livello di elegante sicurezza che fa sembrare gli altri modelli banali al confronto.

Una delle caratteristiche che distingue le cuffie Sonos Ace dai concorrenti è la loro capacità di collegarsi a una soundbar Sonos Arc per un’esperienza di home theater personale con head tracking e Dolby Atmos.

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Design e Materiali

Le cuffie Sonos Ace hanno un design elegante e minimalista. I padiglioni hanno una forma ovale arrotondata e sono collegati all’archetto con un connettore metallico molto sottile. Mi piace la cerniera flessibile nascosta all’interno dei padiglioni, che non solo conferisce un aspetto elegante, ma è anche progettata per evitare che i capelli si incastrino nel meccanismo.

Le Sonos Ace sono disponibili in finiture opache con accenti metallici sulla cerniera, sul controllo Content Key e sui microfoni beamforming e sulle prese d’aria. Le cuffie hanno un design pieghevole con un profilo sottile. I padiglioni ruotano per uno stoccaggio compatto nella custodia, ma le cerniere non si piegano come quelle delle Bose QuietComfort Ultra Headphones. Vengono fornite con una custodia rigida realizzata con materiali riciclati.

Le cuffie Sonos sono leggere e hanno morbidi cuscinetti auricolari in memory foam sostituibili per un comfort che dura tutto il giorno. In termini di peso, le Sonos Ace pesano 323 grammi.

I padiglioni sinistro e destro sono contrassegnati da lettere in rilievo sulla griglia a rete colorata che copre i driver degli altoparlanti, un tocco davvero elegante.

Controlli e confort

Invece di aggiungere controlli touch alle cuffie Ace, Sonos ha optato per pulsanti fisici sul padiglione. Il tasto tattile Content Key sul padiglione destro offre play/pausa, volume su/giù, mentre un pulsante secondario consente di attivare/disattivare la cancellazione del rumore, la modalità aware e le opzioni di controllo vocale. Il Content Key (nome pessimo, ma funzionalità utile) è un tocco intelligente. Mi piace particolarmente il grado di controllo che offre quando si regola il livello del volume. Ha funzionato in modo molto più affidabile rispetto a molti controlli touch che ho incontrato su cuffie wireless concorrenti.

I sensori integrati rilevano quando indosso le Sonos Ace, quindi la riproduzione si mette in pausa quando le tolgo e riprende automaticamente quando le rimetto.

È importante menzionare che l’esperienza di utilizzo varierà da persona a persona, ma l’archetto delle Ace si è adattato comodamente sulla mia testa senza alcuna pressione eccessiva e ho sentito il peso distribuito uniformemente. Tuttavia, la forza di serraggio era un po’ più alta di quanto avrei voluto per livelli di comfort a lungo termine, e i padiglioni esercitavano troppa pressione contro le mie orecchie.

Connessioni e funzioni

La connettività wireless funziona su Bluetooth 5.4 con supporto per i codec SBC, AAC e aptX Lossless quando collegato a dispositivi di riproduzione compatibili. Ciò conferisce alle cuffie capacità audio di qualità quasi CD tramite Bluetooth con il dispositivo di riproduzione giusto e i migliori servizi di streaming musicale, ma non c’è un vero supporto lossless o hi-res via wireless. Inoltre, al momento non c’è menzione del supporto per la condivisione audio Auracast di nuova generazione o LE Audio.

Come molte cuffie wireless, le Sonos Ace possono anche essere collegate tramite un cavo audio USB-C a 3,5 mm, permettendo agli utenti di effettuare una connessione cablata a dispositivi di riproduzione compatibili per ascoltare audio lossless e hi-res.

Una delle principali caratteristiche che speravo di vedere su un paio di cuffie Sonos era la capacità di connettersi via Wi-Fi allo stesso modo in cui Sonos Move 2 e Sonos Roam 2 si connettono quando viene rilevata una rete Wi-Fi domestica, ma utilizzano la connettività Bluetooth quando si è fuori casa. Avevo grandi speranze che le cuffie Sonos Ace impiegassero una tecnologia simile che si integrasse con l’ecosistema multi-room di Sonos, oltre a offrire un vero supporto audio lossless e hi-res via Wi-Fi dai migliori servizi di streaming musicale.

Purtroppo, però, le cuffie Sonos Ace sono cuffie Bluetooth e non c’è supporto per il sistema Wi-Fi multi-room di Sonos. Quando si connettono via Wi-Fi, è solo per trasferire l’audio TV da una soundbar Sonos Arc alle cuffie.

Una caratteristica interessante è la modalità True Cinema, che cattura l’acustica della stanza quando le cuffie sono collegate a una soundbar Sonos Arc per un’esperienza di ascolto personalizzata senza disturbare il resto della famiglia.

Qualità del suono

Sonos afferma che le nuove cuffie Ace utilizzano un’architettura acustica con porte per offrire una profondità dei bassi eccezionale e un palcoscenico sonoro ultra-ampio, mantenendo una chiarezza incredibile. Hanno un driver dinamico da 40mm montato in ciascun padiglione, e mi è stato detto che le cuffie Ace hanno subito 1.000 ore di test e messa a punto da parte di creatori di musica.

Gli sforzi compiuti da Sonos per ottimizzare le cuffie per la chiarezza e l’esperienza immersiva hanno dato i loro frutti. Le cuffie Sonos Ace sono incredibilmente coinvolgenti e hanno un ampio palcoscenico stereo che piacerà a molti. A volte, le cuffie chiuse presentano un palcoscenico sonoro che sembra confinato nello spazio tra i padiglioni, ma le Ace hanno una presentazione più ampia che si espande al di fuori dei padiglioni fisici e ha il tipo di suono aperto.

Anche se inizialmente ero deluso dal fatto che le nuove cuffie Sonos Ace non includessero impostazioni di ottimizzazione per adattare il suono all’udito dell’ascoltatore, i controlli degli alti e dei bassi si sono rivelati sufficienti per adattare il suono ai gusti individuali. Non che fosse necessaria alcuna regolazione.

Sonos è stato un grande sostenitore dei contenuti audio spaziali, e il suo altoparlante Sonos Era 300 è uno dei migliori altoparlanti per contenuti audio spaziali che ho provato. Non sorprende quindi che le nuove cuffie Ace incorporino il supporto per i formati Dolby Atmos e Sony 360 Reality Audio con head tracking. Anche se personalmente preferisco ancora i mix stereo, i miei test con i contenuti musicali Dolby Atmos sono stati impressionanti, anche se non del tutto un’esperienza di ascolto naturale per le mie orecchie, e il Dolby Head Tracking ha funzionato perfettamente una volta abilitato nella scheda Sonos Ace dell’app Sonos.

Cancellazione del rumore

Come prime cuffie con cancellazione del rumore dell’azienda, le Sonos Ace utilizzano 8 microfoni (quattro su ciascun padiglione con 3 interni e 1 esterno) per neutralizzare i suoni esterni. Non ci sono regolazioni del livello per adattare il grado di cancellazione del rumore ai propri gusti o modalità adattive che identificano la tua attività e regolano il livello di conseguenza. No, la tecnologia di cancellazione del rumore di Sonos è semplicemente On, Off o Ambient (modalità consapevole o di trasparenza per sentire ciò che accade intorno a te).

Questo è più che sufficiente, perché il livello di cancellazione del rumore è superbo. Il livello di isolamento mi ha fatto pensare che le Ace potrebbero facilmente competere con le migliori cuffie con cancellazione del rumore sul mercato, incluse le Sony WH-1000XM5 e le Bose QuietComfort Ultra Headphones. Attendete i miei confronti diretti per scoprire dove si classificano le Ace tra le migliori cuffie con cancellazione del rumore.

Inoltre, la modalità ambiente è altrettanto efficace per la consapevolezza situazionale. I suoni ambientali e le conversazioni sono chiari, e Sonos afferma che i microfoni esterni beamforming sono progettati per un’elevata qualità delle chiamate ad entrambe le estremità della conversazione.

Autonomia

Le Sonos Ace possono essere ricaricate tramite porta USB-C e la durata della batteria dovrebbe garantire fino a 30 ore con l’ANC attivo. Questo è meglio delle AirPods Max che offrono solo 20 ore e delle Bose QuietComfort Ultra Headphones con 24 ore. Eguaglia le Sony WH-1000XM5 con 30 ore con ANC abilitato, ma le Sennheiser Momentum 4 Wireless sono ancora le cuffie al top per la durata della batteria, offrendo fino a 60 ore di riproduzione con ANC.

Una ricarica rapida di 3 minuti dovrebbe risultare in un’aggiunta di 3 ore di riproduzione.

Queste specifiche sono impressionanti e rendono le Sonos Ace competitive nel mercato delle cuffie wireless di fascia alta. La lunga durata della batteria e la funzione di ricarica rapida sono particolarmente utili per chi viaggia o usa le cuffie per lunghi periodi. Tuttavia, è importante notare che la durata effettiva della batteria può variare a seconda dell’uso, del volume e di altri fattori.

Conclusioni

Anche se non ho ancora provato la loro connettività con una soundbar Sonos Arc e sperimentato la modalità True Cinema, le cuffie Sonos Ace rappresentano un’introduzione spettacolare ed è un peccato che non abbiano un prezzo più accessibile. Queste cuffie completano i prodotti Sonos in un modo che non pensavo mi interessasse, e nonostante la mancanza di piena integrazione nell’ecosistema Sonos, le ho trovate assolutamente coinvolgenti e piacevoli da ascoltare, in particolare quando collegate al mio telefono Android usando aptX Adaptive via Bluetooth.

Nonostante la mancanza di un vero supporto audio lossless e hi-res via Wi-Fi, la combinazione di ottima costruzione e stile, grande qualità audio con supporto audio spaziale, mi sta rendendo difficile desiderare altre cuffie over-ear al momento.

Se si riescono a superare le limitazioni, le Sonos Ace sono un ottimo paio di cuffie con cancellazione del rumore. Potrebbero non avere tutto ciò che speravo, ma sono vicine alla perfezione quanto si può ottenere dalla categoria in questo momento, e rappresentano un’introduzione spettacolare nella lineup di Sonos.

Queste cuffie sembrano offrire un’esperienza audio eccezionale, con un design elegante e funzionalità avanzate. Nonostante alcune mancanze rispetto alle aspettative iniziali, come la piena integrazione nell’ecosistema Sonos e il supporto Wi-Fi per audio lossless, sembrano comunque essere un prodotto di alta qualità che si distingue nel mercato delle cuffie wireless di fascia alta.

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Attualmente sono disponibili nella pagina ufficiale di Amazon Italia a 449 € iva inclusa.

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    L’ intelligenza artificiale su WhatsApp: l’UE blocca il lancio

    Tecnoandroid - Mon, 07/22/2024 - 15:30

    Meta, la multinazionale di tecnologia fondata da Mark Zuckerberg, aveva programmato di lanciare una grandiosa novità. Ovvero intendeva integrare la sua innovativa intelligenza artificiale, MetaAI, su WhatsApp il 26 giugno 2024. Questa nuova tecnologia è stata sviluppata sulla base del modello Llama 3. Essa prometteva di trasformare radicalmente l’esperienza degli utenti della famosa app di messaggistica. Con Meta AI, le persone avrebbero potuto accedere a una serie di funzionalità avanzate. Tra cui risposte a domande di vario tipo, la generazione di immagini a partire da descrizioni testuali e altri servizi interattivi. Ma, l’entusiasmo per il debutto ufficiale di tutto ciò è stato bruscamente frenato da una decisione dell’Unione Europea. Quest’ultima ha infatti bloccato il suo lancio a causa di preoccupazioni relative alla privacy.

    L’ UE blocca WhatsApp, ecco le motivazioni

    La decisione di sospendere il lancio di MetaAI è stata presa dal Garante della privacy irlandese. Ovvero la Irish Data Protection Commission. Questa autorità è responsabile della protezione dei dati per Meta, che ha la propria sede centrale in Irlanda. A tal proposito, la DPC ha espresso preoccupazioni rilevanti riguardo alla sicurezza dei dati degli utenti. Sostenendo che le modalità con cui l’ IA addestra i suoi algoritmi potrebbero mettere a rischio la riservatezza delle informazioni personali. In particolare, il problema risiede nell’uso delle informazioni raccolte. Inclusi testi, audio e immagini, per addestrare il sistema di intelligenza artificiale. Tuttavia Meta sembra avesse pianificato di aggiornare le proprie informative sulla privacy. Proprio per affrontare queste preoccupazioni. Però, nonostante ciò, il blocco rimane in vigore fino a quando non saranno fornite ulteriori garanzie a riguardo.

    Questo rinvio non riguarda solo WhatsApp. Ma anche altre piattaforme della compagnia come Facebook e Instagram. Eppure tale tecnologia è già disponibile in altri paesi come il Messico. Essa prevede l’ aggiunta di un nuovo pulsante circolare multicolore, attraverso il quale gli utenti possono avviare una conversazione con l’AI. Questa funzione offre la possibilità di interagire con MetaAI per risolvere quesiti complessi o generare immagini basate su testi. La situazione resta invece per noi in una fase di stallo. Sarà compito dell’ azienda quello di riuscire a trovare un accordo con le autorità di protezione dei dati europee. Ciò al fine garantire la conformità alle normative e il rilascio sicuro della propria tecnologia.

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    Google ci anticipa 22 nuove feature dei prossimi Pixel

    Androidiani - Mon, 07/22/2024 - 15:26
    “22 ragioni per cui dovresti dire addio al tuo vecchio telefono per un Pixel 9 Pro con Gemini“. Questo il titolo dell’ultimo video pubblicato da Google sul proprio canale YouTube per anticipare alcune delle caratteristiche distintive dei prossimi smartphone Pixel. (...)Continua a leggere Google ci anticipa 22 nuove feature dei prossimi Pixel su Androidiani.Com © […]

    Pixel 9 Pro XL: 16GB di RAM, 256GB di storage e modem Exynos 5400

    Androidiani - Mon, 07/22/2024 - 15:07
    A meno di un mese dal lancio, la serie Pixel 9 di Google è protagonista di una nuova anticipazione tramite un leak hands-on che mostra il Pixel 9 Pro XL con il nuovo modem Samsung e una quantità di RAM mai vista prima. (...)Continua a leggere Pixel 9 Pro XL: 16GB di RAM, 256GB di storage […]

    Audacity 3.6.1 Update Fixes Critical Crashes

    Linux Today - Mon, 07/22/2024 - 15:00

    Audacity 3.6.1 update fixes critical bugs, including crashes with multichannel audio exports and clip pasting. Here’s more on that!

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