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Qualcomm svela la possibile data di lancio dello Snapdragon 8 Gen 4

Tecnoandroid - Thu, 07/25/2024 - 19:30

Le indiscrezioni riguardanti il System-on-Chip Snapdragon 8 Gen 4 si stanno susseguendo ormai da diversi mesi. Nonostante le tantissime informazioni emerse, i dettagli ufficiali comunicati da Qualcomm sono ancora molto pochi.

Il chipmaker, però, ha scelto di sbloccare questa situazione rilasciando una nuova informazione ufficiale. Qualcomm ha svelato la data del prossimo Snapdragon Summit che si terrà dal 21 al 23 ottobre 2024. In questa occasione, ci aspettiamo che l’azienda americana presenterà la nuova generazione dei propri SoC.

I riflettori, chiaramente, sono tutti puntati sulla nuova piattaforma hardware Snapdragon 8 Gen 4. Ci aspettiamo che il System-on-Chip sarà il protagonista di giornata in quando alimenterà molti dei flagship di nuova generazione.

 

Qualcomm si sta preparando a rivoluzionare il settore mobile con il lancio dello Snapdragon 8 Gen 4, un SoC che si preannuncia rivoluzionario

La nuova generazione promette un incremento sostanziale delle performance e, al tempo stesso, anche un’ottimizzazione dei consumi. Questo sarà possibile grazie ad un rinnovato processo produttivo a 3nm di TSMC che permetterà di superare le performance registrate dalla precedente generazione.

Le aspettative sono altissime, considerando che nei test multi-core su Geekbench, il SoC ha superato i 10.000 punti. Si tratta di un performance di altissimo livello che è assimilabile al punteggio ottenuto da Apple M3. Chiaramente, se i valori dovessero essere confermati, un punteggio simile tra un chipset pensato per il mobile e uno per i PC sarebbe un risultato incredibile.

Il motivo di questo salto prestazionale è da ricercare nei core della CPU, completamente rivisitati da Qualcomm. Lo Snapdragon 8 Gen 4 includerà core Oryon sviluppati internamente che lavoreranno, nel core dedicato alla potenza, ad una frequenza di 4.2 GHz.

Ci aspettiamo quindi una piccola rivoluzione nel settore mobile e, per questo, attendiamo con ansia il 21 ottobre. Qualcomm certamente terrà un evento unico e il palcoscenico dello Snapdragon Summit permetterà di mostrare il SoC, mettere in evidenza le sue prestazioni e scoprire quali saranno i primi dispositivi ad equipaggiarlo..

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How to Install Multiple Python Versions on Ubuntu Using Pyenv

Linux Today - Thu, 07/25/2024 - 19:00

In this tutorial, learn how to install multiple Python versions on Ubuntu using Pyenv without any conflict issues, and then create a separate virtual environment.

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Gamma, aggiornamenti per l’emulatore PS1 di iOS

Tecnoandroid - Thu, 07/25/2024 - 19:00

Entriamo nel mondo del gaming, un mondo che ormai si è evoluto rispetto i risultati che possiamo osservare in passato. Parlando ai gamers amanti della vecchia PS1 c’è un dispositivo presente nel mercato che farà sicuramente rivivere le vecchie emozioni che generavano quei vecchi giochi. Si sta parlando di Gamma.

Un emulatore che sicuramente resterà a cuore ai veterani di Playstation riportando alla luce un iconico pezzo di Sony.

 

Gamma, un nuovo emulatore?

Parliamo del nuovo emulatore Gamma utile ad emulare la vecchia PS1 per iOS, che recentemente dopo il suo lancio avvenuto lo scorso maggio ha ricevuto diversi aggiornamenti. I quali sono stati davvero utili per migliorare le caratteristiche e le funzionalità. Introducendoci nell’ultimo aggiornamento, esso introduce la funzione Audio Avanzato utile nel migliorare gli effetti sonori nei giochi grazie ad alcuni effetti di riverbero ed interpolazione.

Oltre a questa Gamma ha ricevuto la nuova funzionalità Multitap emulazione. La quale consente a vari giochi di poter supportare fino a 4 giocatori invece di 2 li dove vi è richiesto. Facendo un piccolo salto nel passato il vecchio adattatore Multitap di Sony poteva essere utilizzato per poter collegare fino a quattro controller e diverse schede di memoria allo stesso tempo.

Invece per quanto riguarda gli aggiornamenti meno recenti di Gamma, lo sviluppatore Benjamin Stark ha integrato il supporto per lo stick analogico per i vari giochi che richiedevano il controller Sony DualShock. Oltre alla possibilità di poter cambiare disco senza dover tornare al menu principale per i vari titoli multidisco. Infine è stato aggiunto un nuovo piano di abbonamento che garantisce alla cifra di 4,99 $ di non aver pubblicità durante le sessioni di gioco.

Inoltre bisogna ricordare che Gamma è un emulatore gratuito della PS1 disponibile solo per iPhone e per iPad. La quale funzione è come quella di tutti gli altri emulatori presenti su App Store.

 

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Le perdite di Amazon con Alexa sono così ingenti che l'abbonamento in arrivo potrebbe essere un problema

Android World - Thu, 07/25/2024 - 18:37

Alexa, l'assistente vocale di Amazon, è ormai in milioni di case in tutto il mondo, complici anche le regolari e molteplici promozioni sugli speaker Echo, e il fatto che sono ormai 10 anni che Amazon cerca di venderceli.

Eppure, proprio per Amazon, i suoi smart speaker sono un buco nero mangia miliardi, il che ci ricorda che non tutte le ciambelle riescono sempre col buco.

Amazon ha fatto con gli Echo quello che già aveva fatto con i Kindle, senza considerare che sono due tipi di dispositivi molto diversi. Chi compra un ebook reader di Amazon ha infatti buone probabilità di acquistare poi degli ebook, generando ulteriori introiti per l'azienda.

Quando Jeff Bezos lanciò i suoi smart speaker, l'idea era quella di renderli il più ubiqui possibile, anche a costo di venderli (quasi) in rimessa. L'aspettativa era quella che poi gli utenti avrebbero fatto acquisti tramite Alexa, ma invece la maggior parte usa solo le funzioni gratuite, come sveglie, meteo e canzoni, senza fare shopping online.

Qualcuno magari si sarà abbonato ad Amazon Music, ma nonostante ciò, secondo quanto riportato dal The Wall Street Journal, si è generato un enorme buco da 25 miliardi di dollari, solo tra il 2017 e il 2021. Questo include tutti i dispositivi Amazon, per la verità, quindi anche Kindle, Fire TV Stick, e altri.

E cosa succede, di solito, quando un'azienda va così tanto in perdita? Che cerca qualcuno a cui far pagare il conto.

Ne avevamo già parlato in precedenza, quindi la notizia non giunge certo inaspettata: Amazon sta lavorando a una nuova versione del suo assistente vocale, chiamata "Remarkable Alexa", che non sarà completamente gratuita.

Questa nuova Alexa a pagamento includerà funzionalità avanzate e utilizzerà (ovviamente) l'intelligenza artificiale generativa nel tentativo di offrire qualcosa di più all'utente.

L'idea sarebbe quella di servizio in abbonamento, il cui prezzo però è ancora in fase di definizione. Certo è che per compensare tutti quei miliardi di perdita che ne vorranno parecchie di sottoscrizioni!

Il lancio sarebbe previsto a breve, forse anche a brevissimo (entro fine luglio), sebbene non siamo pronti a metterci la mano sul fuoco. In ogni caso è solo una questione di quando, non di se.

Considerando però la grande quantità di abbonamenti digitali che già ci sono oggigiorno (Netflix, Spotify, e affini, per non parlare dello stesso Amazon Prime) bisogna che Remarkable Alexa sia davvero "rimarchevole" per giustificare un'ulteriore sottoscrizione, e il problema non ci sembra di facile soluzione. Siamo però altrettanto sicuri che Amazon ci proverà, resta solo da scoprire quale sarà la reazione da parte degli utenti.

Quale che sia il futuro di Alexa, siccome noi tutti probabilmente ne abbiamo già uno, ecco alcuni articoli utili per usare questi smart speaker al meglio.

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Netgear Orbi AX6000: un sistema WiFi mesh di alto livello – Recensione

Tecnoandroid - Thu, 07/25/2024 - 18:15

Netgear Orbi AX6000, appartenente alla serie 860, è un sistema WiFi mesh di altissima qualità, indiscutibilmente uno dei migliori in circolazione, per quanto riguarda la qualità costruttiva, parlando quindi di design e estetica, ed anche le prestazioni, dimostrando a tutti quanto si possa creare un dispositivo di altissimo livello. Vediamolo meglio da vicino con la nostra recensione completa.

 

Design e Estetica

Nel momento in cui decidete di avvicinarvi al prodotto recensito, dovete sapere che sul mercato lo troverete in tre versioni differenti, le quali differiscono (oltre che nel prezzo), nel numero di componenti inseriti all’interno della confezione. La versione da noi testata è la RBK863SB, il che va ad identificare la presenza di tre unità (precisamente un router da collegare direttamente alla presa a muro e 2 satelliti, il cui compito è proprio quello di estendere il segnale all’interno dell’abitazione). Indipendentemente dalla versione scelta, anche quella con un router + il singolo satellite (ed eventualmente di colorazione bianca), tutto il discorso relativo a prestazioni e design non cambia in alcun modo.

Tutte le unità sono, da un punto di vista puramente estetico, praticamente identiche tra loro, raggiungendo dimensioni di 254 x 190,5 x 71,12 millimetri, ed un peso di 1,29kg. Il form factor ricorda chiaramente il Netgear Orbi 6E, recensito da noi in passato, essendo un parallelepipedo con base rettangolare che tende ad allargarsi a circa 2 centimetri dal piano di appoggio, con una sorta di sorriso all’interno del quale è stato posizionato il led di stato (utilissimo per certificare lo stato di utilizzo del prodotto: acceso, collegato e simili). Il tutto si concludo con una piega verso lo stesso spessore della basse, per chiudere il parallelepipedo in cima.

I materiali utilizzati da Netgear sono in prevalenza plastici, ma non sono di bassa qualità, tutt’altro. Sin dal primo istante appare robusto ed affidabile, è chiaro che potrebbe rovinarsi se dovesse cadere a terra, ma la sua finitura opaca lo rende anche più resistente alle impronte o alla polvere. L’eleganza la gioca da padrona, è un set che non sfigura assolutamente in una casa dall’arredamento moderno, dandogli quel tocco in più che ci saremmo aspettati di trovare, dati gli ottimi risultati raggiunti con i modelli delle altre serie.

 

Contenuto della confezione e Installazione

Netgear Orbi AX6000 viene a tutti gli effetti definito un sistema WiFi mesh, ciò sta a significare che il suo scopo principale riguarda la ricezione del segnale telefonico dalla presa di corrente, la creazione di una rete WiFi condivisa con i vari satelliti dislocati negli ambienti, così da riuscire ad avere un segnale unico e diffuso in maniera corretta, rispettando standard elevati. Da notare che, essendo un sistema Mesh, una delle sue caratteristiche principali è la modularità, in altre parole nessuno vi vieta di acquistare il set di router+satellite, per poi decidere di aggiungere in un secondo momento (o sulla base delle vostre necessità), altri satelliti.

Il nostro set, RBK863SB, prevede all’interno della confezione, come vi abbiamo anticipato: un router Orbi WiFi 6, 2 satelliti Orbi WiFi 6, un unico cavo ethernet da 2 metri (che dovrà essere utilizzato per collegare il router al segnale internet), tre alimentatori 19V/3,16A (essendo assente qualsivoglia tipologia di batteria interna) e la guida introduttiva.

L’installazione è estremamente semplificata, non dovete fare altro che collegare il router con il cavo ethernet e posizionare tutti i satelliti dove volete diffondere il segnale nell’abitazione. In pochi minuti, seguendo la procedura guidata disponibile sull’applicazione mobile, disponibile sia per Android che per iOS, riuscirete a settare il tutto, senza richiedere particolari competenze o abilità.

 

Specifiche tecniche

Con il prodotto recensito è possibile creare una rete WiFi tri-band, supporta quindi ben tre bande differenti, per un totale di 6000 Mbps. Sulle singole componenti si trovano 8 antenne ad alte prestazioni con amplificatori ad alta potenza, mentre all’interno muove le fila un processore quad-core con frequenza di clock a 2,2Ghz, affiancato da memoria Flash NAND da 512MB e 1GB di RAM. Tecnicamente ogni router/satellite riesce a creare una rete WiFi in grado di coprire fino a 180 metri quadrati, incluse le aree esterne, per questo motivo all’atto dell’acquisto dovrete valutare lo spazio da coprire, poichè il nostro set è l’ideale per una abitazione da 540 metri quadrati complessivi.

Il backhaul WiFi tri-band, brevettato dalla stessa Netgear, è il fiore all’occhiello che permette di collegare simultaneamente fino a 100 dispositivi, ed ottenere sempre le massime prestazioni. Inoltre, il design dell’antenna di nuova generazione è in grado di incrementare la copertura del 20%, riuscendo a raggiungere anche le aree più remote degli ambienti. Va specificato, e ricordato, che Netgear Orbi AX6000 è compatibile con qualsiasi operatore telefonico, potrete fruire appieno di ogni singola funzione, a prescindere da ciò. La rete creata è compatibile con WiFi 6, perfetto per la migliore gestione della banda e del numero di device connessi.

 

Connettività e Software

A tutti gli effetti le singole componenti puntano forte sul WiFi, ma nella parte posteriore delle stesse è possibile trovare anche una buona dotazione fisica: il router include quattro porte ethernet da 1Gpbs ed una porta WAN da 10gbps. Quest’ultima è fondamentalmente la porta da utilizzare per il collegamento al segnale internet, così da risultare perfettamente compatibile anche con la fibra gigabit (fino a 10gbps), senza perdite o rallentamenti.

Osservando da vicino il satellite, invece, notiamo la presenza di quattro porte ethernet da 1 gigabit (le stesse del router, per intenderci), che potranno essere utilizzate, come nel caso precedente, per il collegamento fisico di dispositivi di vario genere, quali possono essere televisori, console, notebook o qualsivoglia altro device con connessione di questo tipo. In entrambi i casi è possibile notare la presenza di un tasto Sync, rappresentante il modo più semplice e diretto per aggiungere satelliti al sistema, basterà premere entrambi i pulsanti (router + satelliti) ed in pochi secondi si avrà la perfetta connessione.

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E’ indubbio che la gestione con il sistema operativo pre-installato sia uno degli aspetti che maggiormente ci ha convinti in fase di utilizzo, una soluzione alla portata di tutti, anche degli utenti più inesperti, capace allo stesso tempo di offrire il plug&play che molti di noi vanno cercando, fino a sfociare verso una profonda personalizzazione con tante funzioni molto interessanti: creazioni di rete privata, reti ospiti, modifica delle chiavi di accesso, a cui aggiungere anche alcune chicche di casa Netgear. Tra queste annoveriamo Netgear Armor, il sistema di sicurezza internet con la protezione automatica, che prevede anche aggiornamenti ed avvisi sul monitoraggio e la protezione di tutti i dispositivi connessi; nel caso in cui, invece, abbiate in casa dei bambini, non manca all’appello lo Smart Parental Control di Netgear, che permette di gestire il tempo e l’accessibilità dei figli ad internet.

 

Prezzi

Come vi abbiamo anticipato, Netgear Orbi AX6000 può essere acquistato sia sul sito ufficiale che su Amazon, ad un prezzo decisamente conveniente. Il set con il router ed un satellite ha un valore di listino di 899 euro, in questo periodo scontato a 699 euro con incluso un anno di Netgear Armor; volendo invece puntare alla nostra versione, con due satelliti ed un router, sempre con incluso un anno di Netgear Armor, la spesa sale di listino a 1299 euro, per poi scendere con la promozione corrente a soli 999 euro. Nell’eventualità in cui vogliate acquistare un satellite aggiuntivo, per una copertura ulteriore di 180 metri quadrati, dovete sapere che sarà necessario investire 499 euro di listino, sceso a 399 euro con l’offerta.

NETGEAR Orbi Rete Mesh WiFi 6 RBK863S | Kit da 3 | Router WiFi 6 Mesh con 2 satelliti, copertura fino a 540 m², 100 dispositivi, porta da 10G, Armor Cybersecurity incluso
    1.299,99 EUR Acquista su Amazon

     

    Netgear Orbi AX6000 – conclusioni

    In conclusione Netgear Orbi AX6000 può davvero rappresentare la soluzione migliore per gli utenti che vogliono accedere alla creazione di una rete WiFi mesh di altissima qualità, pur mantenendo un occhio anche al design. Le singole componenti sono assolutamente uniche nel loro genere, belle da vedere e da toccare, con materiali di livello ed una resistenza che supera di gran lunga le aspettative; discorso simile per le prestazioni, resta sicuramente un prodotto in grado di offrire davvero tanto con il minimo sforzo. La sua natura plug&play, ma che allo stesso tempo nasconde anche una profonda possibilità di personalizzazione, rappresenta poi il fiore all’occhiello che effettivamente stavamo cercando, risultando molto più versatile e facile da utilizzare.

    E’ chiaro che per godere di cotanta qualità il prezzo di vendita non possa essere ridotto, i 1299 euro richiesti per l’acquisto (di listino) del set da noi testato, li riteniamo più che bilanciati, proprio perché si ha la certezza di riuscire a raggiungere funzionalità che altrimenti nessun altro sarebbe in grado di offrire. La scelta sul set da acquistare dipende da voi, è chiaro che con 3 componenti si abbia la necessità di ambienti molto grandi, tanto da arrivare anche a 540 metri quadrati, per una abitazione standard riteniamo assolutamente bilanciato il kit da 2 componenti, già 360 metri quadrati sono più che sufficienti (come vi abbiamo anticipato, ricordiamo che sono presenti due colori differenti: bianco o nero, pressoché identici in tutto, se non appunto nel colore).

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    The First Hours of Linux Mint 22

    Linux Today - Thu, 07/25/2024 - 18:00

    You can find a list of the new features in Linux Mint 22 on their website, and I won’t be going over each of these points. Instead, I thought I would share my impression of Linux Mint 22 after a day or so of using it as my main work environment.

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    Apple, novità riguardo alle caratteristiche dell’iPhone 17

    Tecnoandroid - Thu, 07/25/2024 - 18:00

    Apple ha annunciato la nuova serie di dispositivi della serie iPhone 17 che verrà pubblicata nel 2025. Su questo argomento cominciano già ad esserci delle nuove informazioni che viaggiano tra i social e che a quanto pare sono delle feature utili per chi vorrà comprare i nuovi dispositivi dato che ne evidenziano le loro caratteristiche. La novità che colpisce di più gli appassionati del marchio è l’ introduzione di una nuova categoria da parte di Apple: la categoria Slim.

    Questo modello si presenta come un dispositivo di categoria più alta persino dell’ iPhone Pro Max, per cui lo vedremo in cima alla classifica. Il passo fatto da Apple può essere giustificato dalle caratteristiche che avrà il modello introdotto e da un desiderio di provare a creare una categoria diversa dalle altre per richiamare l’ attenzione degli utenti. Se però è stata introdotta la categoria Slim allora la categoria Plus verrà eliminata dato che deve comunque esserci una differenza tra i vari modelli per cui i modelli Slim saranno ben differenziati dagli altri.

     

    Apple, ecco alcune delle caratteristiche dell’ iPhone 17

    Le novità riguardano soprattutto la sua struttura poiché avrà un display LTPO da 6,65 pollici e con una frequenza di aggiornamento di 120 Hz massimi, grazie alla tecnologia con cui è stato realizzato. Per gli altri modelli vediamo che gli iPhone 17 Pro e Pro Max avranno una memoria RAM da 12 GB mentre il modello Slim 8 GB di RAM. Per quanto riguarda la fotocamera abbiamo per i modelli Pro e Pro Max una tripla fotocamera da 48 MP, i cip interni saranno l’ A19 Pro anche per il modello Slim. Invece per i prezzi abbiamo dei valori che oscillano tra i $799 per il modello base, $1.099 per i Pro, $1.199 per i Pro Max e $1.299 per gli Slim. Ovviamente tutto è proporzionato alle caratteristiche dei modelli.

    Per la nuova serie di iPhone 17 abbiamo molte novità per cui non ci resta che aspettare l’ uscita ufficiale sul mercato dei nuovi modelli.

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    Tutto quello che ancora non sapevamo dei Pixel 9, gli smartphone Google più iPhone di sempre

    Android World - Thu, 07/25/2024 - 17:44

    Google prepara il lancio della serie Pixel 9 per il 13 agosto, ma i continui leak vogliono proprio rovinargli la festa, e quello di oggi è davvero bello grosso. Abbiamo infatti ben 14 immagini promozionali ufficiali, che fanno luce su un sacco di funzioni e caratteristiche di Pixel 9, Pixel 9 Pro, Pixel 9 Pro XL e Pixel 9 Pro Fold.

    In più, come se non bastasse, ci sono anche 15 immagini stampa di Pixel 9 Pro XL in tutte le sue 4 colorazioni, e da certe angolature sembra proprio di guardare un iPhone, nel bene e nel male. Fan dei Pixel, mettetevi comodi: sarà un bel viaggio!

    Grazie alle numerose immagini che riproponiamo qui sotto, pubblicate in esclusiva da 91Mobiles, abbiamo la conferma di tantissimi dettagli sui prossimi smartphone di Google.

    Partiamo dalla confezione: telefono, cavo USB-C e pin per estrarre la SIM. Nessuna sorpresa quindi, ovvero niente caricabatterie, a dispetto del fatto che questa volta le velocità di ricarica dovrebbero aumentare.

    Per quanto riguarda le specifiche principali, a dispetto del fatto che ci saranno 4 modelli, in realtà è come se ce ne fossero 3, perché Pixel 9 Pro e 9 Pro XL sono tecnicamente identici, al netto di schermo (6,3 e 6,8 pollici) e batteria. E sempre di 6,3'' sono anche Pixel 9 e Pixel 9 Pro Fold (quest'ultimo in relazione al display esterno ovviamente, mentre quello interno misura 8 pollici; ma questo lo sapevamo già)

    Tutti i Pixel 9 avranno lo stesso processore, il Tensor G4, che Google chiama "game changing" (ma in realtà non ci aspettiamo che sia niente di mai visto). Cambia invece il quantitativo di RAM: 12 GB su Pixel 9, 16 GB su tutti gli altri modelli.

    Per quanto riguarda le fotocamere ci sono invece diverse differenze. I Pixel 9 Pro scatteranno selfie a ben 42 megapixel, mentre Pixel 9 e Fold si fermeranno intorno ai più classici 10 megapixel. Le fotocamere posteriori sono invece da 50 megapixel (la principale) e 48 megapixel (grandangolo), mentre lo zoom (presente su Pixel 9 Pro e XL) sarà sempre da 48 megapixel; Pixel 9 Pro Fold avrà invece 48+10,5+10,5 MP.

    Ci sono poi un sacco di funzioni già note, da Cerchia e Cerca a Gemini, che ovviamente avrà un ruolo chiave sui nuovi smartphone di Google, tanto che è confermata la promozione che regala un anno di Gemini Advanced con l'acquisto di qualsiasi Pixel 9 (solo su modelli comprati sul Google Store e attivati entro il 31 ottobre 2025, quindi c'è tutto il tempo!).

    Tra le novità c'è Pixel Screenshot, "aiuta a salvare informazioni che vuoi ricorcare per dopo, come eventi, luoghi o altro" (ne avevamo già parlato più dettagli qui). Si parla anche di funzioni legate alla sicurezza, sia per prevenire phishing, scam o altro, che per la sicurezza personale (incendi, alluvioni). E ovviamente rimangono i 7 anni di aggiornamenti, dalla data di lancio del telefono, che sono al vertice della categoria oggigiorno.

    No, non è un provocazione. Guardando le immagini qui sotto, soprattutto quelle di profilo (credit AndroidHeadlines), non possiamo non pensare a un iPhone! Al netto delle fotocamere posteriori, che hanno una loro identità, la scocca metallica così netta, gli angoli stondati, la silhouette: sono o non sono quelle del telefono della mela?

    Qualcuno dirà che sempre di smartphone si tratta, e bene o male lo spazio è quello, ma rimaniamo dell'idea che una certa ispirazione ci sia stata, soprattutto perché con i modelli precedenti non era così, quindi si è trattato di un cambiamento più che volontario.

    Al netto di quello, non migliora troppo la situazione "colori", che rimane piuttosto piatta. Bianco, nero, grigio e rosa, in estrema sintesi. In tanti anni Google non è ancora riuscito a trovare la quadra, proponendo di volta in volta nuove tonalità che poi vengono scartate con la generazione successiva di Pixel. E sinceramente nessuna di quelle qui sotto ci sembra fatta "per durare". Siamo troppo critici?

    Detto questo, l'hype per i Pixel 9 è senz'altro elevato, e con loro ci saranno anche Pixel Watch 3 e Pixel Buds Pro 2, quindi prima di chiudere vogliamo elencare alcune guide particolarmente utili a chi abbia un Pixel, o voglia acquistarne uno a breve.

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    Gboard di Google: nuova funzionalità per la personalizzazione

    Tecnoandroid - Thu, 07/25/2024 - 17:30

    Google sta preparando una nuova funzionalità di personalizzazione per la sua app tastiera Gboard. La novità, per quanto ne sappiamo, potrebbe arrivare molto presto ed essere nell’aggiornamento dell’ultima versione dell’applicazione. Questa funzione innovativa permetterebbe a chi usa la tastiera virtuale di Google di adoperare un font diverso da quello che si visualizza in modo predefinito. In tal modo il livello di personalizzazione della schermata sarà implementato e rispecchierà al meglio lo stile di chi maneggia lo smartphone.

    Dalla versione beta, pare che Google sta lavorando su un’opzione nelle preferenze della tastiera che consentirà agli utenti di passare dal font predefinito di Gboard ad un altro con pochissimi click. Questa modifica potrebbe permettere agli utenti di ottenere un aspetto più coerente tra la tastiera e il resto del sistema operativo magari, migliorando complessivamente l’estetica dell’interfaccia utente.

    Nuova personalizzazione della tastiera Google, ma limitata

    Sembra tuttavia che questa nuova funzionalità non permetterà di scegliere alcun font personalizzato direttamente nell’app Gboard di Google, quindi come funziona esattamente? Per cambiare l’aspetto della tastiera, gli utenti dovranno selezionare un font di sistema diverso. Ciò vuol dire che purtroppo l’opzione sarà comunque limitata, definita in base alla disponibilità di font disponibile sul dispositivo in uso.

    Al momento, sono in pochi i device, come quelli Samsung e OnePlus, che riescono a dare un ampio supporto per i font personalizzati nelle personalizzazioni di Android. Questa nuova opzione, dunque, potrebbe non avere un grande impatto sulla maggior parte degli utenti. Per coloro però che possiedono dispositivi compatibili, la possibilità di sincronizzare il font della tastiera potrebbe essere un buon miglioramento, peccato solo per i limiti. Comunque sia, la funzionalità di cambio del font di Gboard di Google è ancora in fase di sviluppo e non è disponibile nell’attuale versione beta. C’è però la forte probabilità che Google la lancerà con un futuro aggiornamento dell’app.

    La personalizzazione delle tastiere è un’area in cui gli utenti cercano sempre maggior controllo e flessibilità. Google potrebbe così soddisfare una delle richieste più frequenti degli utenti di Gboard. In quanti però potranno davvero usufruirne? Dovremmo attendere il rilascio per dare una risposta.

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    Nuovi Google Pixel: le funzioni AI più avanzate

    Tecnoandroid - Thu, 07/25/2024 - 17:00

    Gli utenti che scelgono uno smartphone o un tablet di Google non lo fanno solo per il design o le specifiche tecniche, ma anche per la tecnologia insita nei dispositivi tanto avanzati tecnologicamente. Oltre alla tecnologia, però, in molti scelgono questi device perché sanno di poter far apporto continuo al supporto software e alle funzionalità esclusive offerte dal gigante di Mountain View. Google ha  proprio da qualche giorno tenuto ad evidenziare in particolar modo quali sono le sue innovazioni più importanti per questi dispositivi basate sull’intelligenza artificiale, capaci di arricchire l’esperienza quotidiana dei loro proprietari.

    Il potere nelle proprie mani dell’IA con un Google Pixel

    Tra le novità presentate su cui molti avranno già puntato gli occhi o di cui avranno letto c’è Gemini. Si tratta di un’applicazione che può essere scaricata gratuitamente dal Google Play Store. Con Gemini, gli utenti possono ottenere assistenza per pianificare viaggi, per spiegare concetti complessi su cui non sono ferrati o anche più semplicemente ricevere suggerimenti su varie attività. Questo è possibile proprio grazie all’intelligenza artificiale generativa creata da Google stesso.

    Un’altra funzione innovativa è Magic Audio Eraser, disponibile sui modelli Pixel 8, Pixel 8 Pro e Pixel 8a. Con questa funzione particolare gli utenti che hanno la fortuna di avere uno di questi smartphone possono modificare i video tramite Google Foto, riducendo i rumori di sottofondo indesiderati. Questa tecnologia è particolarmente utile per migliorare la qualità audio dei video e salvare al meglio i ricordi delle proprie avventure raccolti con la camera dei device. Una delle funzionalità AI più popolari è però sicuramente Cerchia e cerca. Essa permette di toccare, evidenziare o cerchiare qualsiasi punto dello schermo per ottenere informazioni aggiuntive senza dover passare da un’app all’altra e magari perdere tempo.

    L’intelligenza artificiale è stata integrata da Google anche nella tastiera Gboard. Questa funzione invece consente di correggere errori di battitura, grammaticali e di punteggiatura con un solo e semplice tocco, evitando possibili figuracce. Grazie a queste avanzate funzionalità AI, Google continua a dimostrare il suo impegno nell’offrire il meglio delle esperienze innovative ai suoi utenti, confermando come sempre la sua leadership nel settore della tecnologia.

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    Qt Creator 14 Open-Source IDE Released With Support for Lua-Based Plugins

    Linux Today - Thu, 07/25/2024 - 17:00

    Coming more than three and a half months after Qt Creator 13, the Qt Creator 14 release introduces support for Lua-based plugins, which lets developers extend the capabilities of Qt Creator without compiling C++ plugins for all supported platforms. APIs will be provided for tasks like registering language servers, actions, and preferences.

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    Troppa tecnologia in auto distrae dalla guida? Un nuovo studio lancia l'accusa

    Android World - Thu, 07/25/2024 - 16:46

    In questo periodo all'insegna delle vacanze estive, Assurance Prévention, l'associazione di France Assureurs, ha condotto uno studio sui fattori che possono condizionare l'attenzione degli automobilisti durante la guida. Le indagini sono state condotte tramite un simulatore, abbinato ad un monitoraggio dello sguardo del conducente. 

    Lo studio ha visto la partecipazione di 27 soggetti, ognuno dei quali ha effettuato 3 viaggi di oltre 100 km su un simulatore di guida. In alcuni momenti, gli automobilisti guidavano secondo le loro abitudini mentre in altri erano condizionati da alcuni elementi di distrazione (visivi, fisici e cognitivi). A riguardo, un sistema di eye-tracking ha consentito di seguire il movimento dello sguardo e delle pupille e dunque di ottenere un'analisi precisa.

    Entrando nei particolari, nella prima fase, ovvero quando gli automobilisti sono stati lasciati liberi, il 76%di essi ha utilizzato un elemento di distrazione, come lo smartphone oppure il touchscreen dell'infotainment dell'auto. A questo proposito, secondo lo studio comporre un numero di telefono durante la guida richiede 35 secondi di attenzione cumulativa, durante i quali lo sguardo del conducente si alterna tra strada e display.

    Inoltre, come già si poteva intuire, l'utilizzo di questi elementi ha un impatto diretto sulla traiettoria delle auto. Difatti, l'uso di un distrattore moltiplica per 13 il tempo trascorso a fare deviazioni.

    L'uso di distrattori, poi, impedisce ai conducenti di utilizzare tutti i controlli dediti alla sicurezza, come gli specchietti retrovisori e, infine, aumentano il tempo di reazione dei conducenti di circa il 60% (da 1,25 secondi in media in una situazione di guida senza distrattore a 2 secondi).

    Éric Lemaire, vicepresidente di Assurance Prévention, ha spiegato come è nato questo studio: "Quando guidi, hai bisogno di una concentrazione molto forte, non puoi fare altro. Tuttavia, vediamo che troppi francesi inviano SMS, guardano le notifiche o telefonano durante la guida. Per la prima volta, uno studio analizza scientificamente le conseguenze di questi comportamenti".

    Per sensibilizzare gli automobilisti francesi ad una guida più sicura, è stata avviata una campagna di sensibilizzazione dal claim "E se trasmettessimo l'atteggiamento giusto?". Si tratta di una serie di spot - trasmessi in TV, radio e sui social - che si pongono l'obiettivo di far comprendere ulteriormente agli automobilisti l'importanza di evitare qualsiasi distrazione durante la guida.

    Parlando di automobili, è opportuno indicare alcune delle nostre guide dedicate all'universo automobilistico, il cui approfondimento può tornare sicuramente utile. Tra queste, ad esempio, troviamo:

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    Realme Narzo N61 in arrivo a breve, ecco cosa sappiamo

    Tecnoandroid - Thu, 07/25/2024 - 16:30

    Lo scorso mese di giugno, il produttore tech Realme aveva presentato in veste ufficiale sul mercato il nuovo Realme Narzo N63. Tuttavia, sembra che l’azienda sia quasi pronta per annunciare un altro dispositivo di questa serie, almeno per il mercato indiano. Il device in questione è il prossimo Realme Narzo N61. Nel corso delle ultime ore, in particolare , l’azienda ha rivelato ufficialmente la data del suo annuncio sul mercato mobile.

     

     

    Realme Narzo N61 sarà annunciato in veste ufficiale il prossimo 29 luglio 2024

    Nel corso delle ultime ore il produttore tech Realme ha svelato la data del debutto ufficiale del suo nuovo Realme Narzo N61. Quest’ultimo, in particolare, sarà annunciato il prossimo 29 luglio 2024 durante un evento dedicato. Questo nuovo smartphone si distinguerà dagli altri per alcune caratteristiche di rilievo.

    Come è possibile notare dal teaser pubblicato dall’azienda, questo smartphone sarà realizzato per essere molto resistente. L’azienda lo ha infatti dotato del così denominato Armor Shell Protection, che dovrebbe quindi garantire una buona resistenza alle cadute. Oltre a questo, lo smartphone potrà inoltre vantare la presenza della certificazione di impermeabilità IP54. 

    Per il resto questo è quello che ha confermato l’azienda su questo nuovo dispositivo. Dall’immagine teaser appena pubblicata, possiamo comunque notare la presenza di una backcover con una rifinitura opaca e con una colorazione sul celeste. Sulla parte posteriore dello smartphone, saranno poi presenti due sensori fotografici posti in due moduli di forma cicircolare.

    Dato che il debutto ufficiale è ormai vicino, è molto probabile che l’azienda pubblichi ulteriori teaser ufficiali. Ricordiamo che questo smartphone dovrebbe essere comunque simile al fratello Realme Narzo N63 annunciato sul mercato qualche tempo fa. Quest’ultimo, in particolare, è alimentato dal soc Unisoc Tiger T612. A differenza del nuovo modello, a bordo di questo device sono poi presenti tre sensori fotografici posteriori accompagnati da un piccolo flash LED.

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    Il rischio che l'IA impari dall'IA potrebbe generare un collasso

    Android World - Thu, 07/25/2024 - 16:25

    Negli ultimi anni abbiamo visto un'esplosione di servizi e strumenti per avere l'intelligenza artificiale sempre a portata di mano, e soprattutto di tutti. Ma dopo qualche tempo di uso intensivo, emerge un rischio non indifferente. Il fatto che le IA possano imparare da loro stesse, potrebbe generare un collasso del loro apprendimento.

    Recentemente infatti è stato pubblicato un interessante studio scientifico che indaga come le intelligenze artificiali potrebbero presto entrare in un circolo vizioso.

    Lo studio che abbiamo menzionato sopra è stato condotto un gruppo di ricerca dell'università di Oxford, e pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Nature. La ricerca indaga come le intelligenze artificiali possano collassare se iniziassero ad apprendere da loro stesse.

    Si tratta di un problema sicuramente affrontato in precedenza: il collasso per un apprendimento errato è stata da sempre una delle preoccupazioni per chi si occupa di modelli generativi. Il collasso deriverebbe dall'apprendimento dell'IA alimentato da contenuti generati dalle stesse IA. Questo porterebbe a un circolo vizioso che alla lunga danneggerebbe l'accuratezza dei contenuti generati dalle IA.

    Fino a qualche anno fa, il web era pieno di contenuti, alcuni discutibili, altri non credibili, altri non accurati. L'elemento in comune che caratterizzava tali contenuti era la sorgente umana. Ora non è più così: negli ultimi anni le IA vengono usate su larga scala da milioni di persone, e ogni giorno i contenuti da esse generate rimbalzano sul web.

    Questi contenuti, sempre più ricchi di contributo che arriva dalle IA, non giova al nuovo apprendimento delle IA. Questo è stato dimostrato dallo studio che abbiamo menzionato sopra. I ricercatori infatti hanno addestrato l'IA con contenuti generati dall'IA stessa, in maniera ricorsiva, ovvero per diverse volte. E il risultato è stato un peggioramento della qualità dei contenuti generati ciclo dopo ciclo di addestramento.

    Al punto che l'IA era diventata davvero poco "intelligente", generando testi con frasi molto ripetute, o addirittura arrivando al punto di non saper più distinguere tra una chiesa e una lepre.

    Questo apre la discussione su un tema importante: coloro che sviluppano IA, e soprattutto coloro che lo fanno su larga scala come le principali aziende tecnologiche, devono sposare una politica di trasparenza in merito ai dati che usano per addestrare i loro modelli generativi. Questo renderebbe possibile mantenere sempre una certa soglia di qualità delle IA, anche in termini di addestramento. 

    Il tema dell'intelligenza artificiale è molto caldo, se volete approfondire vi lasciamo qualche guida interessante qui sotto:

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    A Critical Bug in Libwayland Update Causes Plasma Desktop Freeze on Debian Sid/Trixie

    Linux Today - Thu, 07/25/2024 - 16:23

    A critical bug in libwayland update causes Plasma Desktop freeze at login in Debian Sid/Trixie. The root cause is identified, and the temporary solution is released!

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    C'è un Fallout che non avete ancora giocato, ed è disponibile da ora!

    Android World - Thu, 07/25/2024 - 16:20

    Anche grazie alla serie TV e, in misura minore, alla recente espansione dedicata a Magic: The Gathering, è esplosa nuovamente la Fallout Mania. Lo show televisivo pubblicato tutto in una volta sola su Prime Video ha permesso non solo ai fan della saga ma anche a tanti altri milioni di spettatori di calarsi nel mondo post-apocalittico di Bethesda. Certo, il primo impatto non è così "semplice": capire il mood di Fallout non è banale, tra scene splatter, musiche anni '50 e '60 e uno strano mix di tecnologia e arredamento che lascia oltremodo spiazzati. Se avete giocato un capitolo qualsiasi della saga vi sentirete a casa, tant'è che la reazione di tanti spettatori già "navigati" è stata quella di riprendere in mano Fallout 3, Fallout New Vegas e Fallout 4 e tornare a esplorare la Zona Contaminata. Quelli che invece non lo hanno mai giocato in nessuna delle sue tante incarnazioni, presi da curiosità, potrebbero aver acquistato uno dei capitoli più recenti. Su Steam praticamente tutti i capitoli 3D (esclusi quindi il 1°, il 2° e Tactics) sono in cima alle classifiche dei più venduti, ulteriore riconferma della Fallout Mania che imperversa. C'è però un capitolo che neanche i fan storici della serie hanno mai giocato su cui è possibile mettere le mani a partire dal 25 luglio 2024.

    Bethesda non ha annunciato Fallout 5, né tanto meno sembrerebbe pronta a farlo. Di progetti in cantiere già ce ne sono, e nonostante siano già passati anni dall'acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft, ci sono ancora "turbolenze interne" che potrebbero addirittura farci attendere più del previsto. E allora di cosa si tratta? I più esperti lo avranno capito dall'immagine di copertina: Fallout London!

    Fallout London non è un gioco stand alone acquistabile "normalmente". Si tratta a tutti gli effetti di una mod scaricabile per Fallout 4. Ci sono due ulteriori requisiti: oltre a Fallout 4 dovete avere anche tutti i DLC rilasciati da Bethesda e poi, essendo una mod enorme (fra i 30 e i 40 GB), è dedicata al momento solo alla versione PC del celebre RPG.

    Per quanto riguarda il primo punto, potete risolvere facilmente acquistando la GOTY Edition, che include Fallout 4 e i DLC Automatron, Wasteland Workshop, Far Harbor, Contraptions Workshop, Vault-Tec Workshop e Nuka-World, a  39,99€ su Steam. Su GOG è decisamente più conveniente: 15,99€.

    C'è un altro requisito. Se avete l'edizione Steam dovete seguire delle istruzioni specifiche indicate qui. Se avete la versione GOG, ci sono 4 passaggi da seguire:

    1. Installate la versione inglese di Fallout 4: GOTY Edition via GOG GALAXY e disabilitate i salvataggi su Cloud
    2. Scaricate Fallout London da GOG gratuitamente
    3. Installate Fallout London da GOG Galaxy e lanciatelo
    4. Seguite le istruzioni dettate dal launcher

     

    Acquista su Steam

    ACQUISTA SU GOG

    Cos'è insomma Fallout London? Abbiamo capito che è una mod, ovvero un contenuto scaricabile da aggiungere al gioco. La cosa bella è che non è una classica mod con qualche contenuto aggiuntivo, bensì una sorta di enorme DLC che proietta l'esperienza di gioco nella Londra post apocalittica. La mappa che potremo esplorare è grande quanto il Commonwealth di Fallout 4 più tutta la zona del DLC di Far Harbour. Non cambia solo l'ambientazione: nel Regno Unito non c'è la Vault-Tec, e non c'è neanche il virus FEV che, nel mondo di Fallout, ha causato l'arrivo di Super Mutanti, Deathclaw o simili. In compenso ci sono varie fazioni di sopravvissuti che ci daranno del filo da torcere (se ne parla qui), e in generale un'esperienza di gioco tutta nuova con personaggi, missioni, armi e dialoghi inediti. A livello storico, London è ambientato nel 2237, tra gli eventi di Fallout 1 e 2 quindi.

    Sito ufficiale

    Un bel niente! Non è un DLC classico: si tratta, appunto, di una mod sviluppata dal Team FOLON, un gruppo indipendente composto da professionisti del settore, modder o persone che sviluppano per hobby che si è riunito con l'obiettivo di creare un qualcosa di completamente diverso dal solito. Bethesda non ha mai preso parte al progetto, né tanto meno vi si è opposta. Anche perché, a dirla tutta, non ci sono motivi per opporsi: si tratta di una mod, ovvero un add-on per il gioco come già ce ne sono tanti, che sfrutta materiale inedito e che richiede il gioco base più i DLC per essere giocato. In ogni caso quindi Bethesda ci guadagna, visto che Fallout London non fa altro che portare nuova linfa vitale al gioco del 2015.

    È tanto tempo che si parla di Fallout London. Essendo un progetto portato avanti da appassionati, l'attesa è stata lunga, ma è finalmente giunta al termine. Il Team FOLON aveva annunciato il lancio della mod per il prossimo 23 aprile. Peccato che ci sia messa di mezzo Bethesda!

    No, il publisher non ha messo i bastoni fra le ruote al Team FOLON per impedirgli di lanciare la mod. Semplicemente fu annunciato l'aggiornamento "Current Gen" per Fallout 4 che ha portato con sé diverse novità per la versione console e miglioramenti anche per quella PC. Fra questi ci sono il supporto al widescreen, miglioramenti per le quest e anche una missione nuova di zecca incentrata sull'Enclave.

    Di conseguenza il team di sviluppo di Fallout London si è visto obbligato a rimandare l'uscita di Fallout London. Il lancio effettivo è avvenuto il 25 luglio 2024, con qualche mese di ritardo quindi, ma neanche troppi a dirla tutta.

    Scaricate Fallout London gratis

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    Apple Vision Pro: le novità più spettacolari di VisionOS 2

    Tecnoandroid - Thu, 07/25/2024 - 16:00

    Apple Vision Pro è un prodotto hardware del tutto nuovo ed ha ancora bisogno di tempo e affinamenti per raggiungere la piena maturità. Il colosso di Cupertino sta lavorando intensamente per migliorare il software, noto come VisionOS, e la prossima versione promette di rivoluzionare l’esperienza d’uso con due funzionalità chiave.

    Per massimizzare la produttività, Apple ha lanciato la funzione “Mac Virtual Display”, che consente di usare il Vision Pro come display esterno virtuale per un Mac. Con VisionOS 2, questa funzione sarà potenziata con l’integrazione della modalità ultra-wide. Le finestre diventeranno molto più grandi, occupando tutta la visuale offerta dal display. Sarà come avere due monitor 4K in contemporanea, ma in modo virtuale, migliorando significativamente l’area di lavoro disponibile per gli utenti.

    Le novità per il visore Apple non si fermano

    Altra novità riguarda l’aumento della risoluzione del display virtuale, una caratteristica molto richiesta dagli utenti. Attualmente, la risoluzione del Vision Pro è stata criticata da molti consumatori, ritenendola insufficiente. Con VisionOS 2, invece, Apple va in avanti, rendendo lo schermo del visore una valida alternativa ai monitor tradizionali. Non è ancora chiaro se queste innovazioni saranno disponibili immediatamente con il rilascio di VisionOS 2 o se arriveranno successivamente con aggiornamenti correttivi, come VisionOS 2.1 o 2.2, previsti rispettivamente per ottobre e dicembre.

    Il Vision Pro ha un’interfaccia utente impressionante, che non richiede l’uso di un controller. L’intero sistema ruota attorno al riconoscimento dei movimenti degli occhi e delle mani dell’utilizzatore. Per renderlo uno strumento ancora più utile, Apple lo ha reso compatibile con le tastiere Bluetooth, sebbene solo in determinati scenari. Il prossimo aggiornamento permetterà l’uso delle tastiere anche durante la visualizzazione di contenuti immersivi o all’interno di app specifiche sviluppate per la realtà aumentata. Inoltre, arriverà il supporto completo ai mouse di tutti i brand, e non solo al Magic Trackpad. Grazie al VisionOS 2, Apple dimostra di voler migliorare continuamente l’esperienza d’uso del suo prodotto, rendendolo sempre più versatile.

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    BYD espande la sua offerta in Europa con Tre nuovi modelli

    Tecnoandroid - Thu, 07/25/2024 - 15:30

    BYD è uno dei principali produttori mondiali di veicoli a energia nuova (NEV). In questo periodo, l’azienda sta per lanciare tre nuovi modelli Plug-in Hybrid (PHEV) in Europa. Un passo davvero importante nella sua strategia di espansione sul continente. Il brand cinese ha deciso di ampliare la propria offerta per includere anche le PHEV. Dopo aver inizialmente concentrato i suoi sforzi sull’introduzione di auto elettriche a batteria. Tale cambiamento di rotta è motivato dalla volontà di rispondere alle esigenze della clientela europea. La quale sembra manifestare un interesse sempre più grande per le soluzioni ibride. Le vetture di BYD rappresentano una via di mezzo tra i veicoli tradizionali a combustione interna e quelli esclusivamente elettrici. Così da offrire una maggiore flessibilità in termini di autonomia e utilizzo quotidiano.

    BYD: obiettivi e prospettive future

    Stella Li, presidente di BYD, ha dichiarato che la sua azienda vede nelle PHEV una potenziale rivoluzione per il mercato. Le auto ibride infatti possono superare le barriere legate all’autonomia. Una delle motivazioni che spesso scoraggiano i potenziali acquirenti di veicoli elettrici. Ciò è particolarmente vero in un contesto come quello europeo. Dove le preoccupazioni legate all’efficienza delle auto elettriche sono ancora molte. Le PHEV, infatti, combinano un motore elettrico con uno a combustione interna. Cosa che permette una maggiore flessibilità per i lunghi viaggi e riduce l’ansia da autonomia.

    Per quanto riguarda il mercato europeo, BYD ha già avviato il lancio di una versione PHEV del suo modello Seal U. Il quale, da poco, è stato introdotto anche in Italia. Ma, l’azienda non si ferma qui. I nuovi modelli che verranno lanciati includeranno versioni Plugin Hybrid della Seal 06 e Seal07, e della Song-L. Questa mossa rappresenta un’importante opportunità per la società di attrarre una clientela più ampia e diversificata. In più, essa sta investendo in maniera significativa anche nella costruzione di nuovi impianti produttivi in Turchia e Ungheria. I quali contribuiranno a ridurre i costi di produzione e a facilitare la distribuzione delle vetture in tutta Europa. Questi nuovi stabilimenti aiuteranno a contenere i prezzi legati ai dazi di importazione. Oltre che a migliorare l’efficienza della catena di approvvigionamento.

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    La prima beta di One UI 7 con Android 15 arriverà prestissimo, con funzionalità ispirate ad Apple

    Android World - Thu, 07/25/2024 - 15:26

    Dopo tante indiscrezioni e dettagli, sembrerebbe che nella prossima settimana verrà lanciata la prima beta di Android 15 con One UI 7 per Samsung. Si tratta di un update che introdurrà diverse novità, sia all'interfaccia che alle funzionalità.

    Tra le modifiche, nuove icone, modifiche alla schermata iniziale ed a quella di blocco, nonché un restyling dell'app Fotocamera. Inoltre, sembrerebbe che la società coreana stia lavorando anche all'implementazione di funzionalità simili alla Dynamic Island e alle Live Activities di Apple.

    Secondo Max Jambor, Samsung rilascerà la prima beta di Android 15 con One UI 7 lunedì 29 luglio, in anticipo di due settimane rispetto a quanto avvenuto l'anno scorso con la One UI 6. Sembrerebbe che questo pacchetto debutterà prima negli Stati Uniti ed in Corea.

    Dunque, se questa notizia venisse confermata, è lecito ipotizzare che nei prossimi mesi verranno lanciate una serie di versioni beta, seguite poi dalla versione definitiva verso settembre/ottobre. L'update, tra l'altro, dovrebbe debuttare prima sui dispositivi della gamma Galaxy S24 per poi arrivare sugli altri (pieghevoli inclusi). Tuttavia, non si hanno certezze ufficiali e non è raro il fatto che Samsung rinvii all'ultimo i suoi aggiornamenti beta.

    In attesa di sviluppi, Google, il 18 luglio, ha lanciato sui suoi Pixel la quarta beta di Android 15, che include poche novità e tante risoluzioni di bug. La versione finale dovrebbe arrivare il 13 agosto, quando verranno svelati i nuovi Pixel 9.

    Parlando di Android 15, è certamente utile indicare alcune delle nostre guide sul sistema operativo di Google per dispositivi mobile. Eccone alcune:

     



     

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    CrowdStrike regala una gift card Uber per scusarsi del disastro su Windows

    Tecnoandroid - Thu, 07/25/2024 - 15:12

    Pian piano la situazione legata a Microsoft e ai vari computer Windows in dotazione soprattutto alle aziende, sta rientrando. L’unico colpevole è CrowdStrike, azienda che si occupa della cybersicurezza di Microsoft che, con un aggiornamento fallato, ha fatto andare in tilt i sistemi di tutto il mondo.

    Finalmente la situazione è in netta ripresa, dopo che oltre 4000 voli sono rimasti a terra e dopo che tante aziende hanno fornito disservizi ai loro clienti. A quanto pare proprio CrowdStrike avrebbe deciso di regalare una gift card Uber ad alcuni utenti per un valore di 10$.

    CrowdStrike vuole scusarsi: regala una gift card da 10 $ ai suoi clienti

    A ricevere il messaggio sono stati ovviamente solo alcuni utenti, i quali potranno avere dunque l’opportunità di avere il regalo.

    Dear CrowdStrike Partners,
    We recognize the additional work that the July 19 incident has caused. And for that, we send our heartfelt thanks and apologies for the inconvenience.
    The impacted version of the channel file 291 was added to Falcon’s known-bad list in the CrowdStrike Cloud. We also improved some of our cloud services to dramatically speed up their ability to make rapid communication to the sensor. No sensor updates, new channel files, or code was deployed from the CrowdStrike Cloud.
    As many of you have been proactive in assisting your customers with recovery and remediation services, we want to ensure that you have access to the latest information, tools, and resources. Our centralized Remediation Hub is where you can find the latest updates, resources, and best practices for remediation.
    Please also be on the lookout for our Preliminary Incident Review (PIR) which will be published soon.
    To express our gratitude, your next cup of coffee or late night snack is on us! Access your UberEats credit by using code:

    Dopo i punti c’è ovviamente il codice regalo con il quale le persone potranno prendere il loro regalo, una gift card Uber.

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